Borknagar – Fall

Il 19/02/2024, di .

Gruppo: Borknagar

Titolo Album: Fall

Genere: , ,

Durata: 54:30 min.

Etichetta: Century Media

80

Per molti versi i Borknagar sono come i paesaggi delle loro copertine: maestosi, granitici, immutati nel tempo, mai erosi dalle mode. Resistono alle pressioni commerciali, anagrafiche, discografiche. Ma la loro non è una resistenza passiva, vale a dire non sono tra quei gruppi che che continuano a suonare fotocopie del loro primo demo black registrato a 15 anni, al contrario in ogni singola nota si apprezzano gli sforzi di trarre il massimo dal songwriting. A 5 anni da ‘True North’ tornano a soffiare tempeste con ‘Fall’ in uscita il 23 febbraio per Century Media. L’opener ‘Summit’ spinge subito in avanti l’artiglieria pesante – in altre parole l’anima black di quello che in tre decadi di aurora boreale persistente ha assurto lo status di sound Borknagar – ad aprire la strada alle successive dissertazioni melodiche, costellate dalle tastiere in odore di psichedelia di Nedland. La ballad ‘Nordic Anthem’ per me rimane l’anello più fragile del disco. Guarda caso il primo clip gettato in pasto ai leoni da tastiera per promuovere il full length, forse perché tutto sommato è abbastanza basic da entrare in testa subito come il jingle di una pubblicità di deodoranti per troll, invero piuttosto distante dalle strutture contorte di ‘Afar’ o ‘Stars Ablaze’. ‘Moon’ è di sicuro il passaggio più impregnato degli strascichi prog dell’esperienza del vocalist ICS Vortex negli Arcturus. ‘Unraveling’ porta all’apice del trip la miscela di umori che vede sonorità Anni 70 attorcigliarsi alle lingue color inchiostro della fiamma nera, più esigue che mai in questo capitolo della discografia (qui hanno battuto in prove di coraggio gli Enslaved nei loro momenti più acidi). ‘The Wild Lingers’ è una parentesi di quiete in cui predominano le clean vocals di ICS Vortex, versatili senza mai perdere quella potenza espressiva che riesce a farti vibrare i muscoli quando cavalca il chorus, prima dell’ultimo giro sulle montagne russe di ‘Northward’ dove le chitarre rimbalzano di continuo dal fuoco dei pozzi lavici al gelo delle cupole celesti. Nell’attimo in cui ho dovuto sintetizzare il giudizio nei numeri della votazione mi sono trovato in difficoltà perché ho dovuto scindere il giudizio oggettivo, rispetto all’effettivo valore compositivo di ‘Fall’, dall’amaro in bocca che il blackster irredento in me accusa ad ogni uscita Borknagar man mano che le componenti black si fanno sempre più striminzite col passare degli anni, a fronte delle effettive potenzialità in tal senso di questi musicisti. In particolare lo screaming di Vortex toglie il respiro. Ma queste sono più fantasie personali che considerazioni tecniche, per questo ‘Fall’ merita piena ammirazione per il solo fatto di tirare per oltre cinquanta minuti senza mai farti desiderare di proiettare una schicchera più in là il cursore sulla barra di scorrimento.

Tracklist

01 Summits (07:58)

02 Nordic Anthem (05:14)

03 Afar (06:54)

04 Moon (05:51)

05 Stars Ablaze (08:26)

06 Unraveling (04:33)

07 The Wild Lingers (05:34)

08 Northward (09:54)

Lineup

Øystein G. Brun (guitars)

Simen “ICS Vortex” Hestnæs (vocals/bass)

Lars A. Nedland (vocals/keyboards)

Bjørn Dugstad Rønnow (drums)

Jostein Thomassen (guitars)