Dogma – Dogma

Il 18/03/2024, di .

Gruppo: Dogma

Titolo Album: Dogma

Genere: ,

Durata: 52 min.

Etichetta: MNRK Heavy

Distributore: MNRK

79

Esordio musicale per il gruppo messicano composto da quattro musiciste vestite da suore che unendo l’idea del look provocante, i testi decisamente ‘sul pezzo’ ed ovviamente ottima musica, ha deciso di partire alla conquista del mondo. Ho scoperto la band per merito di un’intervista fatta a Danny Rexon dei Crazy Lixx (qui) e subito mi sono attivato alla ricerca/scoperta. Sono bastati due video a catturare la mia attenzione, sia visiva che uditiva. Si perché se il look da suora sexy vince sull’immaginario di ogni maschietto, alla fine sono le canzoni che devono dire l’ultima parola. I recensori datati come il sottoscritto non si fanno impressionare dai vari look da palco, avendone visto di ogni nella loro carriera scribacchina. Ma in questo caso le canzoni ed il look risultano azzeccati tanto da colpire la mia attenzione e decidere di portare alla vostra questo lavoro. Si parte con ‘Forbidden Zone’ introdotta dalla sola voce della cantante Lilith ma che già dal cinquantatreesimo secondo esplode in tutta la sua potenza. Il primo pezzo vola via, promosso su tutta la linea, merito come sempre dei precedenti ascolti dovuti alla pubblicazione sotto forma di video. ‘Feel The Zeal’ parte bene ma rimane abbastanza anonimo fino a quando non si arriva allo splendido ritornello. Un altro brano vincente, se li sommiamo ai tre singoli apprezzati su YouTube (‘My First Peak’, ‘Made Her Mine’ e ‘Father I Have Sinned’) siamo già a metà album. ‘Be Free’ è la prima ballad, decisamente toccante ed emozionante la prova di Lilith. Il ritmo torna deciso nell’esecuzione di ‘Made Her Mine’, anch’essa uscita come singolo forse per far vedere al pubblico le varie sfaccettature musicali della band. A proposito di sfaccettature, ‘Banned’ è il pezzo che più mi ha spiazzato. La motivazione è data dal fatto che si tratta di un tango (o di qualcosa di simile, mi perdonerete se non riconosco il tipo di ballo), decisamente fuori dalle nostre orbite ma che si fa ascoltare, soprattutto per quel momento di doppia verso il finale. ‘Carnal Liberation’ riparte a piena velocità e, come la successiva ‘Free Yourself’, contiene nel chorus le qualità per farsi apprezzare. Qualità questa che si ripete praticamente per tutta la durata dell’album e che in pratica mi ha conquistato fin dal primo ascolto. L’altro episodio tranquillo è ‘Make Us Proud’, con un cantato a due voci. Impossibile non citare l’altro singolo ‘Father I Have Sinned’ posto, stranamente, in chiusura dell’album. Un altro brano decisamente riuscito e che ha già riscosso le dovute attenzioni sotto forma di visualizzazioni. Chiude l’album ‘The Dark Messiah’, un brano ricco di sfumature. All’interno del brano troviamo archi, tastiere, parti mid-tempo, cantato pulito, un po’ di growl, cori. C’è di tutto e di più.
Se Papa Emeritus dei Ghost è riuscito a imporsi nel mercato musicale, le Dogma sono pronte per colpire l’attenzione degli ascoltatori. Le armi sono quelle giuste: qualità tecniche, look azzeccatissimo ed ottime canzoni. Non vi rimane che lasciarvi conquistare dalle Dogma, l’importante è che seguiate i tredici comandamenti esposti nel loro sito (https://officialdogma.com/). Pensate a quanto potrebbe essere bello un tour dei Ghost con l’apertura delle Dogma!!! La recensione è finita, andate in pace.

Tracklist

01. Forbidden Zone
02. Feel The Zeal
03. Be Free
04. My First Peak
05. Made Her Mine
06. Banned
07. Carnal Liberation
08. Free Yourself
09. Bare to the Bones
10. Make Us Proud
11. Pleasure From Pain
12. Father I Have Sinned
13. The Dark Messiah

Lineup

Lilith: vocals
Lamia: guitar
Nixe: bass
Abrahel: drums