Tiktaalika – Gods Of Pangaea

Il 15/04/2025, di .

Gruppo: Tiktaalika

Titolo Album: Gods Of Pangaea

Genere: ,

Durata: 53 min.

Etichetta: InsideOut

77

Gli Haken sono sicuramente una creatura mirabile per il prog odierno, soprattutto per via di una genialità e di una creatività che li hanno giustamente proiettati nell’olimpo della scena mondiale. Ma –  da un certo punto di vista –  gli Haken come band suscitano in chi scrive da sempre un interrogativo che abbiamo sempre trovato divertente: ma come fanno a convivere due anime diverse come Charlie Griffiths ed Richard Henshall all’interno del sound della band? E’ vero che parlando di coppie di chitarristi possiamo ben dire che Murray e Smith – o anche K.K. e Tipton – abbiano approcci distinti e ben riconoscibili; ma davvero ci viene difficile immaginare nella stessa band chitarristi praticamente agli antipodi come il progressivo, quasi fusion, Henshall e il più pesante e decisamente old-school oriented Griffiths. Quale che sia il motivo abbandoniamo però gli Haken durante il resto di questa recensione… la band britannica funziona più che bene anche senza i nostri oziosi interrogativi; teniamo però da conto un assunto importante: il Charlie Griffiths solista, l’ ultimo lavoro del quale stiamo appunto per parlare, non suona assolutamente come gli Haken.

Chi conosce il progetto Tiktaalika questa cosa probabilmente un po’ già la sa: il primo disco targato 2023 mostrava già ai tempi un corposo e vischioso conglomerato di heavy thrash condito di prog, con una marcata propensione a ingigantire e sottolineare tutto quanto contribuisca a fare volume sonoro. Una proposta complessa ed elefantiaca, che in qualche modo viene riproposta in questo ‘Gods Of Pagaea’, anche se con modalità leggermente diverse dal debutto. E’ qui presente allora un forte afflato old-fashioned, un’influenza dal sapido gusto retrò che fa sì che l’impressione di relativa modernità che traspariva dal debutto qui scompaia, sostituito da una fervente adorazione degli oramai quasi lontani Anni ’80. Metallica… ma forse più Megadeth, Artillery e soprattutto Annihilator; gruppi grandi in quei anni che qui vengono richiamati più e più volte in questi dieci brani potenti e quadrati, non corti ma nemmeno eccessivamente lunghi, tutti però decisamente song-oriented. Pochi fronzoli ordunque: ‘Gods Of Pangaea’ è un album guitar oriented che mira però a raggiungere il cuore dell’ascoltatore non col virtuosismo, il solismo o con la tecnica, ma piuttosto tramite il vigore, la robustezza e un uso generalmente azzeccato della melodia. Anche se in tutti i brani sono in effetti le ritmiche di Charlie ad essere prime protagoniste, di sicuro interesse è però la band di cui si è circondato (Todd dalla band di Townsend e Conner Green dagli Haken), così come lo è il nutrito parco cantanti, che fa della versatilità il proprio punto forte. Abbiamo la vocalità interessante di Daniel De Jongh (già presente sul debutto), l’influsso più extreme di Tommy Rodgers dei BATM in un paio di pezzi e la vocalità HM di Vladimir Lalic, che rimanda un po’ a certi Judas Priest degli album più robusti.  Con questo dispiego di forze, al buon Griffith non rimane quindi che firmare la personalità globale del disco; cosa che fa più che bene, piazzando la propria simpatia, la propria capacità di non prendersi sempre sul serio (guardate i video o i simpatici shots con i dinosauri che si trovano in giro…) e la propria bravura al servizio di una manciata di brani che comunque fanno della concretezza il loro punto di forza.

Non sarà un disco forse accessibilissimo (gli influssi progressive sono tanti per un amante del solo genere thrash), ma sicuramente colpisce nel segno in più di un passaggio, guadagnandosi sicuramente il nostro plauso.

Tracklist

01. Tyrannicide
02. Gods of Pangaea
03. The Forbidden Zone
04. Mesozoic Mantras
05. Fault Lines
06. Give Up The Ghost
07. Lost Continent
08. Chicxulub (Bonus Track on CD & Digital)

Lineup

Charles Griffiths: guitars
Darby Todd: drums
Conner Green: bass