Wombbath

Nel vasto panorama del death metal svedese, poche band possono vantare una storia tanto intricata e affascinante quanto quella dei Wombbath. Nati nel 1988 come The Shadows per iniziativa di Richard Lagberg, Roger Enstedt e Tobbe Holmgren, il gruppo iniziò eseguendo cover. La svolta avvenne con l’ingresso di Tomas Lindfors e Håkan Stuvemark, che portò alla trasformazione in Seizure. Fu in questo periodo che composero il loro primo brano originale, ‘The Grave’, e tennero il loro debutto live il 1° febbraio 1991. Nel 1992, un ulteriore cambiamento segnò la loro evoluzione: adottarono il nome Wombbath, sotto il quale pubblicarono nel 1993 l’album d’esordio ‘Internal Caustic Torments’. Questo lavoro li consacrò come una delle realtà emergenti più promettenti della scena death metal svedese. Tuttavia, nel 1995, dopo aver registrato un LP completo per Napalm Records che non vide mai la luce e aver prodotto un’ultima demo di due brani, la band si sciolse.
La rinascita avvenne nel 2014, quando Håkan Stuvemark decise di riportare in vita i Wombbath, questa volta come unico membro originale. Da allora, la band ha intrapreso un percorso prolifico, pubblicando diversi album che hanno consolidato la loro reputazione nel panorama death metal internazionale. Tra questi spiccano ‘Downfall Rising’ (2015), ‘The Great Desolation’ (2018) e ‘Agma’ (2021), lavori che testimoniano una continua evoluzione stilistica pur mantenendo salde le radici nell’old-school death metal.
La storia dei Wombbath è emblematica di una band che, nonostante le avversità e i cambi di formazione, ha saputo reinventarsi e mantenere viva la fiamma del death metal svedese. La loro musica continua a essere un punto di riferimento per gli appassionati del genere, dimostrando che la passione e la dedizione possono superare le sfide del tempo.