Tragedy – Saturday Night Fever

Il 11/03/2023, di .

Tragedy – Saturday Night Fever

Dopo l’arrivo nel nostro stereo di ‘I Am Woman’, abbiamo voluto approfondire il discorso per capire più a fondo i Tragedy e la loro proposta musicale. Un mix che spazia dal pop al glam alla disco il tutto frullato e servito in chiave heavy…quanto basta per andare a pinzare il cantante/chitarrista Mo’Rice e sottoporlo al nostro terzo grado, al quale non solo ha saputo rispondere egregiamente, ma ha fatto sì che la curiosità attorno alla sua band crescesse ulteriormente.

Ciao Mo’! Abbiamo ricevuto il vostro ultimo lavoro e siamo rimasti esterrefatti. Complimenti vivissimi. Partiamo dall’inizio. Ci racconti come è nata la band??
“(Mo’Rice) Cheerz!  Siamo molto orgogliosi di questo album e siamo entusiasti di farlo arrivare alle orecchie della gente.  Il gruppo è nato semplicemente per scherzo, un concetto sulla carta: suoniamo i successi disco dei Bee Gees in uno stile hair metal.  Sia la disco che il metal hanno fatto un giro pazzesco nella nostra cultura – dominando la scena musicale, seguiti da un crollo epico.  Quando abbiamo fondato la band nel 2007, la disco e il metal anni ’80 erano ancora visti come uno scherzo, e abbiamo pensato che sarebbe stato divertente unire questi stili per un paio di spettacoli.  Beh, era divertente, ma era molto di più.  Ci ha ispirato creativamente e ha fatto divertire il pubblico”.
Il nome del gruppo è stato preso dall’album dei Bee Gees? 
“Sì, dalla canzone dei Bee Gees. Ed è appropriato perché noi siamo l’opposto della commedia”.

A chi è venuta l’idea del trucco in scena?
“Ognuno di noi ha ideato il proprio look. Incarniamo l’essenza sia della disco anni ’70 che del metal anni ’80. Trucco, capelli grossi, spandex e raso molto aderenti per mostrare a tutti quanto siamo sexy”.
Partendo da ‘Disco Balls To The Wall’, il primo album inciso con un’etichetta, come è avvenuta la scelta delle canzoni incluse nell’album?
“Prima di ‘Disco Balls to the Wall’ abbiamo pubblicato sette album in studio, ma quello è stato il nostro primo disco con un’etichetta vera e propria. ‘Disco Balls to the Wall’ è stata una sorta di compilation di greatest hits per presentarci a un pubblico mondiale. Le canzoni che scegliamo devono sempre essere non metal o hard rock. E poiché stiamo reinventando il suono delle nostre canzoni, ci piace scegliere materiale che la gente conosce bene. L’ascoltatore può amare o odiare il materiale di partenza, ma in ogni caso i Tragedy offriranno una prospettiva completamente nuova”.
Che rapporto avete con i Bee Gees? Da qualche parte ho letto che esiste una sorta di relazione musicale con quel gruppo. Insieme agli Abba, sono la band da cui avete attinto di più.
“Sì, il concept originale della band e il primo album erano tutti successi dell’era disco dei Bee Gees / Andy Gibb. Dopo quell’album, abbiamo iniziato a suonare altri brani disco e soft rock, soprattutto dell’epoca 70/80. Il songwriting dei Bee Gees e degli Abba è davvero divertente da metalizzare. Senza contare che il cantato altissimo dei Bee Gees è a un passo dal metal. La famiglia Gibb ha sempre sostenuto molto i Tragedy”.
Il vostro ultimo album è un tributo alla musica femminile. Da dove nasce l’idea?
“Alla base della nostra ispirazione c’è il desiderio di esplorare l’opposto: essere musicisti metal che reinventano canzoni disco e soft rock. Questo apre i nostri cuori ed espande i nostri orizzonti. Abbiamo già trattato artisti donne in passato e abbiamo pensato che sarebbe stata una bella esplorazione creativa fare un intero album del genere”.
Visti i vostri riferimenti (gli anni ’80 in generale) avete una gamma molto ampia di possibili soluzioni per mille altri album. Avete già un’idea di quale direzione prenderà il prossimo album?
“Dovremmo fare altri 1000 album! Su ‘I Am Woman’ abbiamo fatto ‘Memory’ dal musical di Broadway, Cats. Il risultato è stato così drammatico! Così abbiamo iniziato a parlare di fare “Tragedy Goes to the Theatre”, la musica di Broadway. O forse metallizzeremo i canti degli uccelli”.

Avete mai pensato di inserire qualche vostra canzone inedita o volete rimanere nel discorso delle cover/tributi?
“Siamo tutti autori di canzoni e continuiamo a scrivere il nostro materiale. Se dovessimo scrivere del materiale originale per i Tragedy, dovrebbe riguardare il fatto che siamo più metal di tutti gli altri”.
Conoscete qualche gruppo o cantante italiano che sareste interessati a coverizzare?
“Devo confessare che, a parte i Nanowar of Steel e Pavarotti, sono molto ignorante in fatto di artisti italiani.  Ma ho l’idea di fare Le Quattro Stagioni di Vivaldi – con l’aggiunta di un testo su quanto sia fantastica la Tragedia, indipendentemente dalla stagione”.
Ho letto del vostro tour europeo, purtroppo non ci sono date italiane. Cosa ne pensate di inserire una cover anni ’80 in italiano per aprirvi al nostro mercato?
“Lo so! È deludente non essere presenti in Italia questa volta, anche se siamo in tour con i Nanowar of Steel. Penso che tutte le canzoni dovrebbero essere cantate in italiano. Tranne le canzoni dei GWAR, che dovrebbero essere cantate nella lingua estinta del norreno groenlandese”.
… questo spazio è libero, se volete lasciare un saluto ai vostri fan/lettori italiani di Metal Hammer…
“Italian Metal Hammerheads – voi ci amate, e noi vi amiamo a nostra volta. Morte al falso Disco-Metal!”


photo credit: ireallyhopeyouwin

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