Belladonna – Symphony in Black

Il 06/06/2016, di .

Belladonna – Symphony in Black

“The Orchestral Album” è l’ennesimo gioiello firmato dai Belladonna, pionieri del rock noir capaci di dare vita ad un lavoro sinfonico grazie al supporto dei fedelissimi fan, pronti a scommettere a scatola chiusa sul talento di Luana Caraffa, Dani Macchi e dei loro compagni d’avventura.

I romani Belladonna, portacolori del rock noir, sono da sempre un’entità unica nel suo genere, almeno nel mondo del metal. Numeri da record su Myspace tali da suscitare l’interesse delle televisioni nazionali pronti a dedicare loro più di un servizio, menzioni ai Grammy Award, show in compagnia della “divina” Dita Von Teese e di spalla a band come Staind, Nine Inch Nails, Korn, Mars Volta e Duff McKagan’s Loaded, collaborazioni di prestigio come quella con il pianista Michael Nyman…e poi ancora copertine di prestigiose riviste, partecipazioni a colonne sonore e spot televisivi, tour europei e statunitensi degni da rockstar fanno da contraltare ad una dimensione almeno in Italia ancora da band di culto. Una condizione che pare non interessare il gruppo, che imperterrito prosegue nel suo percorso di crescita artistica, che oggi lo ha portato a realizzare “The Orchestral Album”, lavoro suonato insieme ad un’orchestra sinfonica composta da musicisti nell’orbita di Ennio Morricone diretti dalla direttrice kazaka Angelina Yershova. Un disco che ha un sapore tutto particolare, perché realizzato attraverso una campagna di crowdfunding chiamata “We have a dream”, con una schiera di fan affezionati pronti a scommettere a scatola chiusa sulla loro musica, consentendo di fatto alla band di realizzare il proprio sogno. A presentarcelo sono i fondatori del gruppo capitolino, la cantante Luana Caraffa e il chitarrista Dani Macchi
Il nuovo disco è stato realizzato grazie ad una campagna chiamata ‘We have a dream’. Quando avete iniziato a coltivare questo sogno e cosa state provando ora che lo avete realizzato?
“(Luana) Ciao e innanzitutto grazie per quest’intervista! Quando ci è capitato di riflettere sull’opportunità di lanciare una campagna di crowdfunding abbiamo pensato alle cose che avremmo amato fare ma che erano ardue da realizzare per ragioni di budget. E come sempre volevamo fare un qualcosa che non avesse scopi commerciali ma che servisse ad a onorare l’amore che nutriamo per la musica… ed è così che poter suonare i nostri brani insieme ad un’orchestra è finito in cima alla lista dei nostri sogni. Vedere questo sogno realizzato ci riempie il cuore di gioia e di gratitudine per tutti coloro che ci hanno sostenuto”.
Che sapore ha un disco realizzato con il crowdfounding, grazie all’aiuto di persone che hanno scommesso a scatola chiusa su di voi?
“(Luana) Un sapore unico che diventa ogni volta più intenso quando queste persone ci esprimono il loro amore ed entusiasmo, e il loro sentirsi parte di questo progetto”.
Come sono state scelte le canzoni che sono state rilette in chiave orchestrale?
“(Luana) Ci siamo lasciati ispirare dalla visione di un qualcosa che potesse sorprendere noi stessi alla fine di questo viaggio… un pò come quando hai un’intuizione, la segui e alla fine scopri che ti ha portato nel posto giusto”.
Ho sempre trovato uno dei punti forti del vostro sound una certa essenzialità stilistica, un minimalismo che ha sempre fatto emergere le atmosfere delle vostre canzoni. E’ stato difficile stravolgere tutto e riadattarlo con una vera e propria orchestra?
“(Luana) In realtà è stravolgendo tutto che il minimalismo si è fatto ancora più audace. Solitamente gli album rock orchestrali sono registrati eseguendo i brani così come sono sempre stati e aggiungendo l’orchestra. “The Orchestral Album” invece è una fusione vera e propria tra orchestra e rock band, attraverso arrangiamenti che congiungono queste parti in modo da renderle un tutt’uno organico”.
Come siete arrivati a collaborare con Angelina Yershova?
“(Dani) Io e Angelina pur proveniendo da estrazioni ed esperienze musicali diversissime fra loro abbiamo sempre avuto una connessione artistica molto forte e di natura simbiotica, e per anni lei è stata da dietro le quinte una preziosissima fonte di ispirazione e aiuto nelle precedenti produzioni dei Belladonna. Personalmente la ritengo un genio musicale assoluto e sono stato onoratissimo quando ha accettato la proposta di reallizzare con noi quest’album”.
Quanto c’è di Angelina in questa “nuova incarnazione” dei Belladonna?
“(Dani) Moltissimo, visto che la nostra visione di come volevamo fosse questo album è stata sin da subito condivisa e creata assieme a lei, tant’è che abbiamo assolutamente voluto che fosse citata nella copertina dell’album. Oltre a curare gli arrangiamenti e a dirigere l’orchestra Angelina ha anche prodotto artisticamente e missato l’album assieme a me, quindi direi che questo album è senz’altro anche figlio suo!”
Ora si presenta per voi un bel “problema”. Non penso che ‘The Orchestral Album’ sia un capitolo a sé, quindi dovrebbe avere un seguito, magari live. Come pensate di affrontare questa incombenza?
“(Dani) A dire il vero la nostra intenzione originaria era di realizzare questo album senza poi dargli alcun tipo di seguito concertistico. Ma tali e tante sono state le richieste in tal senso che credo che prima o poi porteremo queste versioni orchestrali dei brani anche in un contesto live!”
’The Orchestral Album’ rappresenta una svolta per la vostra band. Come pensate si evolverà d’ora in avanti la vostra musica?
Luana: Sicuramente faremo tesoro di tutto ciò che è stato appreso durante quest’esperienza che per noi è stata veramente speciale sotto molteplici aspetti… non è possibile prevedere ora quale sarà il suo impatto a livello stilistico e compositivo, sono cose che scopriremo sul campo, facendo musica”.
Mi svelate il mistero dei Belladonna? Adorati dalla critica, osannati all’estero eppure la sensazione è che in Italia non riusciate ad andare oltre alla dimensione di band di culto. Come ve lo spiegate?
“(Dani) In realtà non ci siamo mai posti la domanda o il problema, per noi l’unica cosa che conta è continuare a fare la nostra musica senza alcuni compromessi con case discografiche, produttori, media o con il gusto o la moda imperante del momento. E siamo enormemente felici ogni qual volta scopriamo la nostra musica ha saputo emozionare – poi che accada con cento o centomila persone non fa alcuna differenza per noi: siamo musicisti, non accaparratori di successo”.
Rispetto ai dischi incisi avete una attività live abbastanza ridotta. Come mai questa scelta? Preferite forse puntare su poche date ma selezionate piuttosto che intraprendere lunghi tour in piccoli club magari non sempre all’altezza?
“(Luana) A dire il vero è stato più che altro un caso. In passato abbiamo fatto molti tour in Europa, USA e anche qui in Italia ma nell’ultimo periodo siamo stati presi sia dal lavoro su “The Orchestral Album” che da quello relativo al prossimo album – che sarà il quinto album di inediti dei Belladonna – di prossima uscita. Stiamo inoltre lavorando a dei progetti che al momento siamo costretti a tenere segretissimi! Ma senz’altro contiamo e speriamo di tornare in tour al più presto”.
Vince Neil vi ha citati nella sua autobiografia tra le band che più si sono ispirate ai Crue nel periodo recente. Vi ritrovate in questo? Onestamente, se proprio devo, vedo più attinenza tra voi e i Sixx AM, più che altro per alcune atmosfere decadenti del sound e la visione artistica della musica e di tutto ciò che vi ruota intorno…
“(Dani) Dei Motley Crue più che altro ci ha ispirato la versione Leathur Records del loro primo album: un album registrato in pochi giorni e praticamente dal vivo, come tutti i nostri album e come quasi tutti i dischi rock che amiamo. Luana: Comunque non riteniamo di esserci mai voluti ispirare a qualcuno – almeno volutamente – pero’ senz’altro il mondo a cui ci sentiamo più di appartenere musicalmente parlando è il mondo musicale antecedente al 1980”.
Dani, hai messo la firma alla colonna sonora dell’ultimo film di Michael Moore. C’è connessione con la tua attività con i Belladonna o questo rappresenta solo uno dei tanti volti della tua attività artistica?
“(Dani) Il passaparola che da sempre ha fatto arrivare la musica della nostra band in tutto il mondo recentemente ha portato anche l’Universal Pictures a Los Angeles a scegliere un brano dei Belladonna (“The God Below”) per sonorizzare lo spot tv mondiale del loro film d’animazione “Minions”. E il fatto che mi sia stato commissionata della musica per il film di Michael Moore – così come accadde per il trailer Instagram del film della 20th Century Fox “Fantastici Quattro” lo scorso anno, di cui mi venne commissionato il jingle – è sì, totalmente connesso con l’attenzione di cui i Belladonna stanno godendo nell’industria di Hollywood al momento”.

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