Extrema – Metal Is An Attitude

Il 17/05/2019, di .

Extrema – Metal Is An Attitude

In occasione dell’uscita del loro nuovo album, ‘Headbanging Forever’ (qui la recensione), appena una settimana fa, ho avuto l’onore e il piacere di incontrare gli Extrema. Così, a poche ore dal release party al Legend Club di Milano, ho intervistato il capostipite della band, il veterano Tommy Massara, e chi ha sancito l’apertura di un nuovo capitolo della band, Tiziano Spigno. Dopo una militanza di quasi 35 anni, riassestamenti della line up ed un sincero amore per il metal, la band è riuscita a riproporsi con uno spirito tutto nuovo. 

Ciao ragazzi, benvenuti su Metal Hammer Italia! Allora, cosa ha ispirato ‘Headbanging Forever’ che già di per sé è un richiamo per tutti gli headbangers come noi?
Tommy: Il titolo già dice tutto. Io sono da sempre un metallaro, anche quando è sembrato che la band stesse prendendo altre vie. Ho sempre avuto quell’attitudine; sin da quando avevo 16 anni, ho sempre scritto pezzi metal. Esemplare il nostro terzo album che, probabilmente, è quello che più si allontana, ma comunque mantiene un certo riffing, attorno a cui si sviluppa il resto della produzione. In questi anni si sono susseguiti diversi cambiamenti; a detta degli haters, la band si è limitata a seguire le mode, ma non è affatto così. Siamo una band che da sempre ha cercato di suonare attuale e questo vuol dire che, ogni volta che si scrive un album, si cerca di fare uno sforzo per far si che i brani scritti risultino attuali, ma sempre con una forte riconoscibilità. ‘Headbanging Forever’ nasce da una mia idea, un po’ fuori dalle logiche di mercato; avevamo questi sette brani che funzionavano alla grande e abbiamo proseguito per la nostra strada, fregandocene un po’ di quello che, in quel momento, era la richiesta. È un album con una scrittura classica, non nel senso di “old school”, ma nel vero senso del termine, che ricorda il passato, pur essendo fermamente radicato in quello che  il nostro vissuto attuale. Questa è la filosofia che c’è dietro tutto; si tratta di un album immediato, onesto. Onestà metallara!

In quanto tempo avete ideato e prodotto questo nuovo progetto?
Tommy: Le prime canzoni ho cominciato a scriverle subito dopo il tour europeo del 2013. C’era già nell’aria il progetto di un nuovo album, ma nel corso del tour si sono susseguite una serie di situazioni turbolente. Paolo Crimi ha deciso di lasciare la band e c’è stato l’ingresso di Francesco LaRosa, quindi in quel momento ci è sembrato prematuro iniziare a scrivere un nuovo album, con un nuovo componente. Lì è nata l’idea di ‘The Old School EP’; ci siamo chiesti come poter presentare al meglio il nuovo entrato, riuscendo a prenderci del tempo per lavorare ai nuovi brani?! Quando è uscito ‘Tension At The Seams’ (1993), alcuni brani molto validi erano stati scartati e messi da parte in un cassetto. Così, dopo trent’anni, ho proposto di dar spazio a questi pezzi che si meritavano di essere pubblicati, a chiusura di un cerchio. Mi è sembrato soprattutto il modo migliore per chiudere col passato. Giunti al 2016, uscito l’EP, continuavo a lavorare al nuovo materiale con il vecchio cantante, ma la situazione era diventata davvero impossibile, arrivando alla dipartita finale ed alla sua uscita dalla band. Quando è entrato Tiziano è stato tutto molto concitato; per due anni lui è stato come in un frullatore. Sei/sette pezzi erano praticamente pronti, mentre gli ultimi tre sono stati aggiunti pochi mesi prima di entrare in studio. ‘Paralyzed’, ad esempio, l’ho scritta davvero di getto, credo in due giorni; cosa che non mi succedeva da tempo! Ricapitolando: i primi pensieri nel 2014, nel 2016/17 al lavoro per la scrittura ed esattamente un anno fa (aprile 2018) siamo entrati in studio per registrare.

Per quanto riguarda la “gestazione”, è stato il disco più veloce?
Tommy: No, il più veloce è stato ‘Pound For Pound’ (2009). Ad un certo punto, c’è stata una gran fretta, nel far uscire quest’album che contiene parecchi pezzi validi, ma secondo me molti altri sono stati dei “riempitivi”. Questo mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca, in quanto il progetto agli esordi era partito con grandi premesse. Per ‘Headbanging Forever’, invece, abbiamo lavorato tanto da soli in home studio, quindi una volta entrati insieme in studio di registrazione, la gestazione è stata rapida. Nel complesso si è trattato di una condivisione e scambio di opinioni costanti, sempre finalizzato al miglioramento e alla crescita, senza alcun “primadonnismo”.

Come è stato lavorare con una line up del tutto rinnovata?
Tommy: Ovviamente è stata rinnovata negli anni ed ogni volta, senza fermare l’attività dal vivo, si è sempre cercato di fare una sorta di stage a tutti i nuovi arrivati. Nella band vige una regola importantissima che è più una riflessione, forse… dietro lo strumento, prima di un musicista, c’è una persona. Quindi io vivo la band con questa filosofia; puoi essere il musicista più bravo del mondo, ma se non riesci ad entrare in sintonia con le persone che fanno parte di questa famiglia, non puoi far parte di questa band. Il periodo di assestamento serve anche per valutare proprio le interazioni umane e devo ammettere che in questo periodo, nella band, c’è un clima stupendo. Sono indeciso se dirci più vicini alla Famiglia Addams (ridiamo tutti) o… si direi la Famiglia Addams, decisamente! (conferma anche Tiziano). Questo album ha la forza di unire e non di allontanare, questa è l’energia che secondo me si sente.
Tiziano: Sì, nonostante la fatica e l’impegno, in studio c’era sempre divertimento; si finiva distrutti la sessione, ma sempre col sorriso. Penso che questo traspaia dal disco! Non c’è quella rabbia distruttiva, ma quella voglia di aggregazione, la stessa che da ragazzini ci portava ai concerti a stringerci e a pogare, senza farsi del male. Quella condivisione che è alla base di come noi alla fine viviamo la musica.

Come è stato il tuo incontro/ingresso nella band? Parlaci un po’ delle tue origini in questo mondo.
Tiziano: Sono una persona che crede fermamente che nulla succeda per caso e che bisogna sempre essere in grado di interpretare i segnali che la vita ci mostra. Una sera, tornando da un live con una delle mie band, ho letto il comunicato degli Extrema che annunciavano di essere alla ricerca di un nuovo cantante. E lì, per lì, mi son detto, ci provo! Chi lo sa? Il giorno dopo, sono sopraggiunti dei dubbi, perché in fondo in fondo il mio background era davvero diverso da quello della band, quindi non l’ho fatto. Intanto un produttore, una conoscenza in comune, parlava di me alla band ed inviò a Tommy l’album della mia band (Lucky Bastardz) da lui prodotto; fui ritenuto molto bravo, ma poco adatto per gli Extrema. Passò del tempo ed un altro amico mi rese noto il fatto che la band fosse ancora alla ricerca del nuovo cantante. Così decisi di contattare direttamente Tommy, inviandogli alcuni dei miei live video e mi rispose subito; mi chiese di preparare sette brani per le selezioni che ci sarebbero state di lì ad una settimana. Mi sono preparato e sono andato lì senza troppe aspettative, vivendo il tutto come un arricchimento personale. Ho fatto quei sette pezzi alla mia maniera e dopo qualche giorno Tommy mi ha chiamato, dicendomi che ero entrato nella band; dopo poco abbiamo iniziato a provare insieme appena un mese dopo eravamo sul palco ad esibirci insieme, a luglio 2017. È stato sin da subito un “tour de force”, la terza data era ad un festival in Francia, ma il tutto ha fatto si che le cose prendessero la giusta piega!
Tommy: Da quando lui è entrato nella band, soprattutto in studio, c’è stato un clima di positività permanente, come se il nostro karma fosse del tutto cambiato.

Quali sono i tuoi punti di riferimento nel mondo della musica?
Tiziano: Ovviamente sono un amante della musica hard rock, del classic metal, io vengo da quel background. Il mio battesimo di fuoco è stato a sei anni con ‘Made In Japan’, dalla discografia dei miei genitori, passando poi per i Black Sabbath, Iron Maiden, AC/DC. Dopo mi sono appassionato alla musica davvero a 360°, decidendo di farne la mia vita. Ho studiato canto, sono un insegnante, un vocal coach e sono approdato così anche al jazz, al soul, al crooning, quindi tra i miei riferimenti ci sono anche Stevie Wonder e Gino Vannelli. Credo che una volta ritornato a cantare hard rock e classic metal, tutto questo bagaglio me lo sia portato dietro, nel mio modo di cantare.

C’è un brano che, secondo te, rappresenta al meglio l’essenza dell’album? Perché?
Tiziano: Un pezzo per me molto importante è ‘Heavens Blind’, perché è forse il pezzo in cui, più che in tutti gli altri, sono riuscito ad omaggiare due miei grandi punti cardine: Ronnie James Dio e Tony Martin (nel periodo Black Sabbath). Quindi quel pezzo è il mio omaggio ai Black Sabbath.
Tommy: Io invece ti dirò tutte (sorride). Perché, come per i figli, non riesco ad avere una netta preferenza. E non lo faccio per una “questione politica”, è solo che sono consapevole di ciò che ho messo dentro a ciascuna ed ogni canzone ha una sua storia. Per me ‘Headbanging Forever’ è tutto l’insieme, non è una canzona; senza uno qualunque dei brani, non sarebbe più lo stesso album.

Come è stato lavorare per te con dei musicisti già rodati, soprattutto con Tommy?
Tiziano: Mi ha spinto sicuramente oltre quelli che credevo essere i miei limiti. All’inizio, essendo un vocal coach, ho lavorato un po’ con “il freno a mano” su quelle che sono le tecniche estreme (il graffio, l’uso del falso cordale…), ma Tommy mi spingeva sempre oltre. Mi sono stupito della mia voce, ho scoperto dei colori mai usati prima ed un’aggressività che pensavo non mi appartenesse. Il tutto mantenendo la mia identità melodica, in un equilibrio tutto nuovo.

Dove avete fatto le registrazioni e come si sono svolte?
Tommy: Abbiamo registrato tutto ai Fear Studio di Gabriele Ravaglia, ma in più tranche. Avevamo già fatto una pre-produzione; a novembre 2017 possedevamo già sette brani da mandare in giro per un primo ascolto. A chiusura del cerchio abbiamo lavorato agli altri tre brani, fino ad arrivare ad aprile per aggiungere batterie, chitarre e dopo circa un mese (a causa di altri miei impegni lavorativi in Turkmenistan) abbiamo lavorato alle voci, agli assoli. Ad agosto il tutto è stato mixato e masterizzato.
Tiziano: Siamo molto fortunati, perché tutti abbiamo la possibilità nelle nostre case, di poter lavorare, quindi siamo arrivati in studio, dovendo fare in pratica la “bella copia” del lavoro che ognuno di noi aveva prodotto singolarmente.
Tommy: In studio, infatti, abbiamo lavorato molto più sugli arrangiamenti, sull’esecuzione, sulla ricerca del mood giusto. Gabri è sicuramente il quinto elemento della band, collaboriamo ormai dal 2010, ha prodotto tre dei nostri album. Diciamo che questa volta io ho pensato più alla produzione, invece Gabriele è stato più tecnico. Squadra che vince, non si cambia, ecco!

Parlami dei progetti imminenti/futuri della band?
Tommy: Beh, oggi esce ufficialmente il disco, di cui abbiamo già avuto feedback molto positivi, soprattutto dall’estero, quindi adesso staremo a vedere quelli dei fan che sono coloro i quali, alla fin fine, danno il peso originario all’artista. Quindi speriamo veramente di avere dei riscontri positivi anche dai fan. Da oggi comincia una seconda fase, ovvero i live show; abbiamo già una serie di date, in cui stiamo cercando di dare un altro livello di esibizione, con uno showcase di alto livello. Anche per questo, stiamo selezionando i posti più idonei, in grado di ospitare il tipo di show che abbiamo in mente. Ci auguriamo di fare tantissime date; stiamo pensando inoltre ad un tour europeo dopo l’estate, considerando il seguito davvero entusiasta proveniente dall’estero (USA, UK, Germania, Olanda).

Dopo tutti questi anni, come pensi verrà percepita quest’aria di cambiamento da parte dei fan?
Tommy: Anche in Italia, fino ad ora, i feedback sono stati positivi, con la differenza che non è stato espresso un netto entusiasmo, come magari era successo in passato. Si tratta piuttosto di una reazione più moderata, ma devo dire ugualmente interessante. Sarà forse che quest’album è davvero più internazionale degli altri? Staremo a vedere!

Senza alcuna vena polemica, hai sentito per caso il nuovo progetto di GL, Mortado?
Tommy: No, assolutamente no. Ho letto recentemente delle recensioni molto buone, sono contento per lui. Sarò davvero contento, se lui riuscirà a realizzare artisticamente quello che non è riuscito ad esprimere in questa band. Professionalmente parlando, personalmente parlando è un’altra storia…

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