Leaves’ Eyes – Hell to the Heavens

Il 11/10/2022, di .

Leaves’ Eyes – Hell to the Heavens

Guardarsi alle spalle e avviare una singolare azione di “riscoperta di se stessi”. E’ quanto stanno facendo i Leaves’Eyes che, dopo aver raccolto consensi più che positivi nel 2020 con l’ultimo ‘The Last Viking’ hanno deciso di abbandonarsi ad una serie di “throwback”, scavando più a fondo nel loro catalogo e andando a rileggere alcuni dei loro vecchi classici riproponendoceli con una veste completamente nuova. Un’iniziativa che ci ha incuriosito e ci ha portato a contattare il gruppo, nelle persone dei due cantanti Alexander Krull e Elina Siirala per cercare di saperne di più.

Ciao ragazzi, è un piacere avervi nuovamente sulle pagine di Metal Hammer Italy. Cosa state combinando di bello?

“(Alex) Grazie a te! Attualmente siamo al Mastersound Studio a scrivere musica e questa è la nota più lieta perchè, in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo, poterlo fare nuovamente ha un gusto molto particolare”.
Come è stato poter  tornare on the road dopo la pausa forzata a causa della pandemia?
“(Elina) Sono stati sicuramente due anni impegnativi e poter suonare di nuovo almeno qualche concerto è stato rigenerante per noi! Essere di fronte a un pubblico dal vivo e ricevere quell’energia e quell’adrenalina, l’interazione e la gioia… Mi mancava proprio! Purtroppo i regolamenti non sono ancora finiti e continuano a cambiare; in Germania ci sono nuovi decreti in arrivo da ottobre ad aprile. Quindi al momento permane un periodo di incertezza. Speriamo davvero che ci siano tempi più tranquilli e stabili in futuro!”
“(Alex) Un problema enorme è la crisi energetica. I prezzi sono estremamente alti e questo comporta molte difficoltà nella logistica, nel finanziamento e nella pianificazione di spettacoli e festival, ed è un peccato. Alcuni promotori sono già andati in bancarotta. Anche il nostro prossimo tour di novembre e dicembre è stato colpito in modo molto brutale e ha dovuto essere cancellato a causa di tutta questa follia. Ma stiamo già programmando nuovi concerti per il 2023 e torneremo più forti che mai!”
Pensate che la pandemia abbia in qualche modo cambiato il vostro modo di vivere la musica?
“(Elina) Ho potuto insegnare durante tutta la pandemia e ho anche registrato ‘The Last Viking’ con i Leaves’ Eyes e ‘Antares’ con gli Angel Nation, oltre ad alcune apparizioni come ospite. Essere creativa e attiva musicalmente è stata linfa vitale per me! Rimanere bloccati a casa, senza concerti, senza molti contatti sociali avrebbe potuto essere davvero molto dannoso sotto molti aspetti. La musica è sempre stata una gioia, un conforto, una guarigione e tutto quello che c’è in mezzo, quindi la sua importanza è stata evidenziata solo in questo periodo”.
Recentemente avete realizzato una versione per pianoforte di ‘Dark Love Empress’. Che significato ha per voi questa iniziativa?
“(Elina) Abbiamo sempre realizzato versioni acustiche di alcune canzoni e abbiamo pensato che ‘Dark Love Empress’ fosse un’ottima versione da utilizzare. Adoro fare versioni acustiche perché posso usare la mia voce in modo diverso e fanno emergere un lato completamente diverso della canzone. Questa volta ho suonato anche la parte di pianoforte, che è stata una bella sfida, e nel complesso il risultato finale è stato davvero buono”.

Come ti sei sentita a riscoprire e rileggere una vostra vecchia canzone? È stata una sfida per te?
“(Elina) La versione acustica è stata registrata contemporaneamente al resto dell’album, quindi all’epoca era tutto nuovo. Ma è sempre una sfida diversa realizzare una versione acustica, perché richiede un certo adattamento e di solito un arrangiamento completamente diverso”.
Quale è stata la sfida più dura che vi siete trovati ad affrontare nella rilettura di ‘Dark Love Empress’?
“(Elina) Per me è stato probabilmente l’approccio vocale molto diverso, dato che la versione full band ha un netto contrasto tra il morbido e il potente, cosa che mi piace molto! Ho lavorato sulla versione acustica per trovare una gamma ottimale e abbiamo cambiato alcune melodie per adattarle meglio allo stile vocale più morbido”.
 A mente fredda e due anni più tardi, come giudicate un disco come ‘The Last Viking’?
“(Alex) Penso che sia davvero un grande album, con una grande produzione e con canzoni fantastiche! E ovviamente adoro il concept dell’album. La storia di fondo è così epica e variegata che è stata una grande ispirazione per scrivere la musica e portare in vita l’antica saga vichinga nelle nostre canzoni”.
Immagino che, visto il lungo periodo passato, abbiate già iniziato a pensare al suo successore…
“(Elina) Attualmente stiamo lavorando al nuovo materiale, il che significa che ognuno sta portando le proprie idee sul tavolo. Le stiamo analizzando e lavorando insieme, quindi l’intero processo è molto collaborativo. È stato molto rinfrescante tornare in studio e creare nuova musica!”
Sono ormai quasi venti anni che siete in circolazione. Quanto pensate sia cambiata la vostra visione della musica nel corso di tutto questo tempo?
“(Alex) Non è cambiato affatto. Con Leaves’ Eyes vogliamo creare musica legata alla mitologia norrena, ai grandi racconti e al potere della natura. La nostra musica crea immagini nella mente e voi potete unirvi al viaggio nell’epico mondo di Leaves’ Eyes”.
Ma qual è il segreto per sopravvivere così a lungo in una scena non facile come quella metal?
“(Alex) Penso che sia l’amore e la passione per la musica, per gli spettacoli, per l’incontro con i nostri fan e per l’intero stile di vita come artista. Ho sempre una visione in mente e dentro di me c’è ancora la stessa forza motrice e lo stesso spirito di cui hai bisogno per scrivere musica con il cuore”.
C’è un album che ritieni possa essere considerato “il” momento culminante della tua carriera?
“(Alex) È davvero difficile dirlo, perché tutti gli album si distinguono da soli. Credo che ‘Vinland Saga’ sia stato un album molto importante per i Leaves’ Eyes. E se il Covid non ci avesse colpito duramente proprio quando è uscito, ‘The Last Viking’ sarebbe stato l’album di maggior successo della nostra carriera”.
Guardandovi alle spalle, qual’è il disco del passato vi siete divertiti di più a registrare e perché?
“(Alex) Oltre agli album musicali, è stato fantastico girare per cinque anni il film ‘Viking Spirit’ sulla mia vita di combattente con la spada nella scena vichinga moderna, sullo stile di vita vichingo e sulla connessione tra la mitologia norrena e la musica dei Leaves’ Eyes. Se non l’avete ancora visto, andate a vederlo, è uscito in un’edizione speciale in BluRay ma anche su YouTube!”
Elina, se dovessi individuare una caratteristica della tua personalità che ti rende speciale, quale citeresti?
“Direi che è la combinazione di forza e sensibilità. Vivo le cose e le sento molto profondamente e per me è molto importante essere autentica. D’altra parte, l’umorismo è assolutamente essenziale per me e senza di esso la vita sarebbe molto noiosa! Tutto questo gioca un ruolo importante anche nella mia creatività musicale!”
Qual è il più grande rimpianto della tua carriera e quale la più grande soddisfazione?
“(Alex) Non so se sia il “più grande rimpianto”, visto che non si possono più cambiare le cose, ma forse avremmo dovuto spostare la data di uscita di ‘The Last Viking’, perché ci sono stati troppi problemi sulla data di pubblicazione e l’album non poteva essere consegnato in tutti i formati, il che è stato molto frustrante. La soddisfazione più grande è probabilmente quando si suona dal vivo con tutta la forza – ad esempio gli spettacoli speciali con la nostra grande nave vichinga, i fuochi d’artificio e i miei amici della scena vichinga sul palco sono sempre molto divertenti!”
Se doveste descrivere la band attraverso tre delle vostre canzoni, quale scegliereste e perché?
“(Alex) Un’altra domanda difficile. Forse faccio un tentativo… ‘Blazing Waters’ è un pezzo molto epico con una grande varietà nella musica e con elementi atmosferici e contrastanti che rappresentano molto bene la musica dei Leaves’ Eyes. ‘My Destiny’ è una canzone che molti fan collegano alla band ed è sempre una grande canzone da suonare dal vivo. ‘Chain of the Golden Horn’ rappresenta il nostro modo speciale di combinare melodie folk e il lato potente dei Leaves’ Eyes”.
Quali saranno i prossimi passi dei Leaves’ Eyes? Cosa dobbiamo aspettarci da loro?
“(Alex) Abbiamo in mente alcune nuove idee! Scriveremo musica per produrre un nuovo album e vogliamo anche girare alcuni nuovi video quando l’album uscirà. E ovviamente uno dei nostri obiettivi principali è tornare in tour il prima possibile!”

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