The Cruel Intentions – Gli svedesi lo fanno meglio

Il 20/02/2024, di .

The Cruel Intentions – Gli svedesi lo fanno meglio

L’Indoor Summer 2023 è stata l’ottima occasione per vedere ottime band dal vivo ma anche per parlare con loro. Rubargli un po’ di tempo non è stato semplice, tra le birre che giravano, l’ottima compagnia del pubblico presente e le chiacchiere tra band. Ma noi di Metal Hammer Italia ci siamo intrufolati anche dove non potevamo pur di raggiungere il risultato. La prima intervista l’abbiamo fatta con Mats Wernerson, bassista dei The Cruel Intention.

Come è nata l’idea di formare una nuova band, proveniente dalle ceneri dei Vains Of Janna?
“L’idea di formare i Cruel è venuta nel Capodanno del 2014. Io e Lizzy DeVine (cantante), eravamo seduti ad un party e ci siamo detti, perché non mettiamo su una band per suonare rock’n’roll come ai bei vecchi tempi, scriveremo canzoni e testi come prima. Quindi abbiamo fatto un singolo, un video e una demo e lo abbiamo mandato in giro, per vedere chi ci poteva aiutare a produrre un disco. Siamo stati contattati da Chris Layne che ha voluto produrre il singolo perché gli è piaciuta la canzone, quindi abbiamo registrato e gli abbiamo mandato il materiale, così lui ha potuto mixarlo e produrlo, infine abbiamo registrato il video del singolo”.
Cosa pensi del primo album ‘No Sign Of Relif’?
“Sono molto soddisfatto, continuo ad amarlo tutt’oggi. E’ un disco punk rock, è molto intenso, ricordo che abbiamo scritto tutte le canzoni in soli sei mesi e amiamo ancora oggi proporle dal vivo”.
Dal primo album al secondo, io ho sentito una differenza sostanziale. Mi sembra tutto più fresco, più orecchiabile. E’ solo una mia impressione o la pensi anche tu così? 
“Le canzoni si evolvono, la band anche e noi abbiamo avuto più tempo per scrivere il secondo album, perché eravamo tutti chiusi in casa (causa Covid/lockdown). Abbiamo lavorato con Erik Mårtensson degli Eclipse. Lui è un fottuto genio e ci ha aiutato molto. Non scrivendo le canzoni, ma suggerendoci alcune cose qua e là per completare le stesse. Lui ha un ottimo orecchio per capire cosa possa piacere alla gente. Ci abbiamo messo una settimana per registrare tutte le parti vocali a casa sua e lui le ha riarrangiate, ci siamo divertiti molto a produrre il secondo disco. Questa è la ragione perché le canzoni sono migliori nel secondo album”.
Oltre alla data odierna, avete pianificato un tour di promozione dell’album?
“Abbiamo deciso di concentrarci sui festival. Vogliamo farne almeno uno al mese, per suonare davanti a tanta gente e non poca come nei piccoli club. Tutti nella band abbiamo tante cose da fare al di fuori della musica, c’è chi ha un lavoro, chi ha famiglia e chi ha dei figli. Per questo abbiamo deciso di concentrarci sul suonare davanti a più persone. Anche perché in questo momento stiamo scrivendo il terzo disco.”
Questa era la mia domanda successiva e cioè, state già lavorando al terzo album o aspettate di finire le date live?
“Si abbiamo un sacco di idee per le canzoni nuove e saranno più melodiche. Non so ancora che direzione prenderà l’album perché abbiamo circa 25 demo. Alcune sono puro heavy metal, altre più sullo sleazy, altre più rock n roll puro, altre più pop, quando saranno complete sapremo la direzione giusta da prendere per incidere il disco. Se ti è piaciuto ‘Venomous Aninomous’, ti piacerà il prossimo disco.”
Ultima domanda, un po’ personale: cosa significa per te la musica?
“La musica è tutto per me, è la mia vita. Mi piace farla, suonarla dal vivo, vedere la felicità delle persone nel cantare, quando suoniamo nuove canzoni o vecchie canzoni la loro gioia è pura felicità per me. Mi piace ciò che faccio, non mi interessa nulla della fama, o dei soldi, sono felice perché amo il rock n’ roll. Mi piacciono molto ascoltare anche altre band come i Crashdïet, gli Eclipse, gli Hardcore Superstar che sono svedesi come noi.”
A proposito, conosci e ci sono band italiane che ti piacciono?
“Si certo, mi piacciono alcune band italiane come gli Speed Stroke, gli StopStop (che non sono italiani N.d.R.) e gli Hell In The Club. Non sono bravi come noi svedesi ma sono proprio bravi.”
Pur non essendo d’accordo sulla ultima risposta di Mats, lo lascio libero e vado a guadagnarmi il posto sotto palco per le fotografie.

 

 

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