Dalila Kayros – Oltre i confini della musica

Il 28/04/2025, di .

Dalila Kayros – Oltre i confini della musica

Quasi sempre tendiamo a etichettare con generi precisi band o artisti in generale, vuoi per l’ossessione di catalogare, vuoi per capire se quel prodotto “fa per noi”, ma poco spesso ci chiediamo cosa ha portato quell’artista a proporre quelle sonorità, quale sia stato il suo viaggio artistico e quali le sue ispirazioni. In occasione della pubblicazione del suo nuovo lavoro, ‘Khthonie’, abbiamo avuto l’enorme piacere di intervistare quella che si sta rivelando una delle potenze artistiche più innovative del nostro Paese. Dalila Kayros, affiancata dal sapiente compositore Danilo Casti, che la accompagna anche nel seguente questionario, propone infatti qualcosa di veramente innovativo e intrigante, che va oltre qualsiasi etichetta. Buona lettura.
Ciao ragazzi! Spero tutto bene. Allora, iniziamo subito con una domanda diretta: come inizia il vostro viaggio, come duo, nel mondo della musica? Quali sono stati i primi approcci?
“(Dalila) Ci conoscevamo già da un po’ e abbiamo semplicemente iniziato a realizzare delle esplorazioni sonore in cui affiancavo la mia voce ad alcune sue basi elettroniche. Abbiamo trascorso ore in studio e lavorato sulle esperienze musicali di entrambi, fino poi a diventare un duo consolidato. Si tratta di un viaggio continuo, letteralmente, in cui modifichiamo costantemente il nostro modo di fare musica. Un’esperienza che ci ha aiutato tanto è stato il tour in California e Messico, si trattava di un viaggio lungo e abbiamo dovuto ridurre all’osso la nostra strumentazione, andando a cambiare tutte le strutture che avevamo messo su ed evolvendoci con l’esperienza sul campo.”
“(Danilo) Un importante esercizio forzato lo abbiamo fatto quando ci siamo ritrovati a dover accontentare alcune richieste del pubblico che magari, una volta terminata la nostra scaletta, ci chiedeva di eseguire un determinato brano. Ovviamente il risultato era improvvisazione pura.”

Mi parlavi di lavoro intrecciando le singole esperienze musicali di ognuno. Quali sono le vostre esperienze, appunto, e ispirazioni primarie? Artisticamente parlando.
“(Dalila) Per quanto mi riguarda, assolutamente fondamentali sono stati i lavori sulla vocalità e la fonazione eseguiti da Demetrio Stratos. Un’artista invece per me molto importante è Chelsea Wolfe e mi sento di citare anche quello che per me è uno dei capolavori musicali più grandi ovvero ‘Le Grad Macabre’ del compositore Gyorgy Ligeti. Poi, a pensarci bene, viste le mie radici Metal, un enorme contributo alla mia formazione come cantante l’hanno dato Dani Filth, dei Cradle Of Filth, e Johnathan Davis, dei Korn.”
“(Danilo) Per me invece è nato tutto grazie a una chitarra. Il mio viaggio nella musica è iniziato suonando questo strumento e ascoltando Heavy Metal, Punk e Hardcore. Successivamente, mi sono avvicinato all’elettronica che, soprattutto dal punto di vista della composizione, mi dava modo di esprimermi al cento per cento. Mi sono sempre focalizzato su un certo tipo di elettronica, chiamata Intelligent Dance Music, e ad artisti come i Pan Sonic. Una prima grande esperienza per me è stata quella di creare colonne sonore teatrali.”
So che gran parte dei testi sono in lingua sarda, come mai questa scelta e quali influenze ha avuto la cultura sarda sulla vostra musica?
“(Dalila) Parlando di ‘Khthonie’, ho intrecciato la lingua sarda e quella italiana come se fossero una lingua sola, seguendo le melodie e le sonorità. In realtà è qualcosa che va avanti dal 2013 e una grande mano me l’ha data, come dicevo prima, la sperimentazione sul palco. Molte volte ho improvvisato unendo italiano, sardo e inglese. Non faccio troppa fatica, è tutto molto naturale, è come mettere per iscritto i pensieri che ho in testa.

Sicuramente una forte componente della vostra musica è quella visiva e avete anche molti video ufficiali rilasciati sul canale YouTube. Come nasce un vostro video?
“(Danilo) Come hai detto tu, l’elemento visivo è una componente parecchio presente nella nostra musica. Durante la composizione di un brano, cerchiamo di immaginare, formulare e successivamente raccontare una storia. Quando poi iniziano le riprese per un video, semplicemente cerchiamo di dare luce a questa storia attraverso delle immagini. Posso dire che una tematica di base nella nostra musica è un’immagine post-apocalittica.”
“(Dalila) Un’immagine post-apocalittica però che non è necessariamente negativa, anzi rappresenta un punto da cui si può verificare una rinascita. Fortunatamente qui siamo circondati da luoghi suggestivi, ma facciamo sempre in modo che non siano riconoscibili, cerchiamo di renderli più neutrali e immaginari.”
Quali sono stati finora i feedback ricevuti tramite i social o le varie piattaforme streaming? O anche reazioni del pubblico post concerto…
“(Dalila) Molto positivo. Sia guardando gli stream sulle piattaforme, sia nei vari commenti dei vari social. Ovviamente i feedback più belli sono quelli ricevuti ai concerti! Ricordo ancora un ragazzo che un giorno ci disse “questo è stato il miglio concerto a cui ho assistito quest’anno”,  è sempre molto emozionante ricevere commenti di questo tipo.”

Ultima domanda ragazzi: piccolo spoiler sul nuovo album e progetti futuri…
“(Dalila) Khthonie’ praticamente distrugge tutto ciò che c’è nel disco precedente ma ha parecchi richiami al mio primo disco in assoluto, molto più crudo e viscerale.”
“(Danilo) Le sonorità presenti in questo album sono quelle che preferiamo maggiormente suonare dal vivo e vediamo che anche il pubblico ha una risposta molto più coinvolta.”
“(Dalila) Per chi ascolta Metal, l’album sarà elettronico; chi ascolta Elettronica dirà che è un disco Metal. Per quanto riguarda altri progetti futuri, per ora abbiamo una decina di date in primavera tra Italia, Francia e Inghilterra. Ma sicuramente ci saranno altre sorprese in vista dell’estate e dell’autunno.”

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