Steve Vai @Anfiteatro del Vittoriale – Gardone Riviera (BS), 06 luglio 2016

Il 07/07/2016, di .

Steve Vai @Anfiteatro del Vittoriale – Gardone Riviera (BS), 06 luglio 2016

Dopo aver assistito il giorno prima insieme al collega Schwarz al G3 a Torino, non ancora totalmente soddisfatto, ho deciso di andarmi a vedere una tappa del “Passion and Warfare Tour” che si è tenuta nella splendida cornice dell’Anfiteatro del Vittoriale.
Questa sera Steve Vai ci eseguirà per intero il suo album più famoso/apprezzato. Il pubblico piano piano si accomoda nell’anfiteatro, con rispettoso silenzio ed educazione. Alle 21.30 inizia lo show. Nello schermo posto sopra alla batteria inizia il video di “Crossroads” (Mississippi Adventure), il film con Ralph Macchio in cui Vai ha preso parte e dopo poco entra il guitar hero, incappucciato, con degli occhiali fluorescenti e la chitarra con dei led sul manico pronto ad eseguire “Bad Horsies” estratta da “Alien Love Secret” seguita da “The Crying Machine” un altro brano conosciuto però estratto da “Fire Garden”. Brano nel quale il chitarrista decide di fare un fuoriprogramma rendendomi attore involontario, infatti mi chiede la macchina digitale per fare qualche foto. Foto -non proprio belle- che vedrete insieme alle mie. L’atmosfera si fa più intensa durante l’esecuzione di “Whispering A Prayer”. Il pubblico è talmente coinvolto che lo stesso Steve dice in un quasi perfetto italiano “non agitatevi troppo, porca miseria”.
Finalmente è arrivato il momento desiderato da tanti. Steve ci spiega che l’idea di suonare per intero tutto l’album lo ha sempre spaventato anche perché non si ricordava tutte le parti, ma finalmente oggi ha “the right band, the right audience and the right night” e quindi si parte dal primo brano “Liberty” preceduto dal “heads up” mentre sul maxischermo partono le immagini del videoclip. Durante l’esecuzione dei brani, Vai ricorda di aver suonato alcune delle parti di questo album dal vivo insieme ad un suo idolo, tale Brian May dei Queen, ed ecco partire il video di quell’incontro.
L’esecuzione di P&W prosegue quando arriviamo ad “Animal”, nel video compare un amico di Steve, tale Joe Satriani ed insieme iniziano prima a chiacchierare e poi a duettare. Sarà anche registrato, ma quanta precisione anche se Joe scherza mettendosi delle parrucche, la maschera da alieno, gli occhiali con gli occhi disegnati. Il tema della canzone rimane tranne che per l’esecuzione di un solo da paura per poi rientrare tra gli schemi del brano. Scambio di complimenti, saluti e si prosegue fino ad arrivare a quello che sarà il culmine della serata e cioè “For The Love Of God” un brano di per sé emozionante ascoltato a casa, figuratevi qui, in un anfiteatro mentre nello schermo passano le immagini del videoclip. Prima standing ovation alla quale Steve risponde con un “Ti amo”. Negli anni 90, anno di uscita, questo era il momento in cui bisognava o girare il vinile/la cassetta e si ripartiva con “The Audience Is Listening”. Cosa che succede anche questa sera. Il brano riparte unitamente alle immagini del relativo videoclip, fino a quando non arriva il secondo ospite, al secolo John Petrucci (Dream Theater) che fa i complimenti per il traguardo raggiunto da “P&W” ed ecco iniziare un duetto. Altro brano accompagnato dal videoclip è “I Would Love To”, il preferito di chi vi scrive. Le canzoni dell’album si susseguono tanto da non accorgerci di essere arrivati alla fine. Steve, visibilmente emozionato, ringrazia per la partecipazione e ci racconta che la prima volta che è venuto in Italia era il 1982 insieme al suo maestro Zappa, non finisce di raccontarlo e parte un altro video (l’ultimo) “Black Napkins” nel quale vediamo un giovane Zappa duettare con un giovanissimo Vai ai quali si unisce lo Steve Vai del presente (sembra di essere in “ritorno al futuro”!!).
Lo show sta volgendo al termine quando il chitarrista decide di fare una cosa assai divertente e cioè prendere due persone del pubblico (questa sera saranno scelti tali Grazia e Patrizio) e, dopo le presentazioni, fargli inventare un ritmo per la batteria, un giro di basso, uno per la chitarra… poi il compito più “difficile”, creare una melodia. Ogni cosa creata viene ripetuta dai musicisti creando così un brano che viene suonato in quel momento. Un gioco decisamente semplice per musicisti di questo livello, ma allo stesso tempo impressionante per tutte le persone del pubblico. Il concerto volge al termine quando Steve sul palco ringrazia tutti (altra standing ovation) ma non solo per questa sera, ma per questi 37 anni di carriera musicale. I chilometri macinati sono stati davvero tanti, ma l’emozione di ascoltare tutto P&W ha decisamente vinto. Grazie Steve Vai!

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