Isola Rock @Villa Boschi – Isola Della Scala (VR), 20 agosto 2016
Il 22/08/2016, di Andrea Lami.
Undicesima edizione di un festival che ormai è diventato un appuntamento classico nel quale poter assistere alle esibizioni delle migliori band in una location di tutto rispetto.
Il primo giorno del festival è andato alla grande con una risposta esagerata da parte del pubblico, mentre per il secondo giorno ci sono stati dei problemi. Stiamo parlando solamente di meteo. Il tempo si è messo a fare le bizze e le previsioni hanno obbligato l’organizzazione a spostare le band all’interno della villa. Quando arriviamo nella location, il sole è ancora alto, il palco del giorno prima, con tanto ti led-wall è ancora montato e viene tristezza sapere di non poter assistere allo show lì. C’è anche da dire che spesso, proprio per colpa del meteo, certi eventi vengono annullati, quindi la possibilità di spostare tutto al chiuso è stata un’ottima chance che è stata colta dall’organizzazione ed accolta dalle band con piacere. Alla fine è meglio suonare dentro che non suonare proprio. Ne fanno purtroppo le spese le prime due band in scaletta e cioè i CARILLON e i SANDNESS che, per i problemi tecnici dello spostare il palco ed il service da fuori a dentro, vengono annullate. Ma lo spirito del festival è stato ben rappresentato dai Sandness che nel momento di comunicare l’annullamento del proprio show su facebook, invita la gente a partecipare e garantisce la propria presenza al festival tra il pubblico. Complimenti a voi, spero proprio di vedervi live al più presto.
Durante il pomeriggio quindi i tecnici spostano il service e mentre tutto viene sistemato il sole ed il calore non accennano a smettere. La “non pioggia” sarebbe proprio una beffa anche perché all’interno del locale fa un caldo impressionante. I lavori vanno avanti fino a quando non è tutto pronto e le band iniziano a fare il soundcheck. Fatto questo, aspettiamo il pubblico con la speranza che le previsioni meteo non facciano cambiare idea ai rocker/metallari.
I primi a salire sul palco (anche se purtroppo non esiste un vero e proprio palco…) sono gli Overtures, attualmente in tour per promuovere il terzo album, “The Artifacts”. Ho avuto occasione di ascoltarli in apertura al Gods of Metal di quest’anno dove hanno fatto un’ottima figura quindi oggi è la seconda volta che me li godo. La band propone un power/prog metal di ottima fattura, unica defezione, momentanea visto che è in viaggio di nozze, è quella del batterista Andrea Cum, egregiamente sostituito da Marco Lazzarini (Secret Sphere e Lucky Bastardz) perfettamente integrato con il resto della band. Ad aiutare Michele Guaitoli alla voce, sono presenti Nicoletta Rossellini (Kalidia) e Giada Etro (Tysgnaden/Ashes You Leave). La setlist della serata è ben equilibrata, tre canzoni estratte dall’album nuovo, quattro prese da “Entering The maze” e una da “Rebirth”. Personalmente apprezzo molto sempre l’esecuzione di “Fly angel” che ad oggi rimane il brano che preferisco di tutta la produzione. Saluti, ringraziamenti ed è la volta degli Onelegman, la band che meno conosco della giornata. Con curiosità mi appresto ad assistere alla loro esibizione cercando di capire il genere proposto che si avvicina ad un nu-metal ma sarebbe limitante visto che i generi ai quali la band può essere avvicinata sono vari. La loro esibizione vola però, forse proprio perché il loro stile non è riconducibile a qualcosa di già sentito, mi risulta difficile seguirli. Questa caratteristica potrebbe diventare un punto di merito visto che è sicuramente un modo per distinguersi rispetto ad altre band più facilmente catalogabili. “OneLegdance” è divertente, ma sicuramente meno del videoclip che la band ha fatto di questo brano, andatelo a vedere. Piacevoli anche le altre canzoni, alcune delle quali le troverete su youtube sotto forma di videoclip.
Cambio di palco non semplice ed ecco arrivare gli Hell In The Club che partono subito a bomba con l’esecuzione di “Le Circle Des Horreurs” un pezzo che ci travolge per merito della sua irruenza. Si prosegue con “Proud”, il primo singolo estratto dal secondo album ma è proprio con l’omonima “Devil In My Shoulder” che il pubblico letteralmente esplode. Mi è capitato di fare un giro in mezzo alla gente e mi sono reso conto che il momento di maggior affluenza è stato proprio durante l’esibizione di questa band che ha tutte le carte in regola per fare il grande salto e che, con tutta probabilità, il salto arriverà a breve vista anche la recente firma con la Frontiers Music. Ma torniamo allo show, il quartetto accusa la stanchezza per colpa del caldo ma non molla un colpo e vengono eseguite “On The Road” e “Rock Down This Place”. Chiude il set la divertentissima “Dance!” e come spesso accade “No appreciation”. Un’altra ottima prestazione per una band della quale continueremo a sentir parlare sempre di più.
Ultimo cambio di strumenti/palco ed ecco gli headliner Trick Or Treat che partono a mille con “Inle’ (the black rabbit of death)” la canzone che apre l’ultimo album “Rabbit’s hill part.2” per poi proseguire con “Cloudrider” sempre estratta dall’ultima fatica, una canzone contenente un chorus a dir poco splendido che si fa cantare sin da subito. Due ottimi esempi di cosa si può trovare racchiuso nell’ultimo album (targato Frontiers, ricordiamolo). I Trick or Treat sono famosi oltre che per le loro qualità tecniche anche per la voglia di ridere e scherzare ed ecco partire “Loser’s song” il cui video ha letteralmente conquistato tutti, seguita da “Let it go” la cover del cartone Frozen. Le canzoni si susseguono passando per il primo singolo “The Great Escape” un altro brano ben riuscito fino ad arrivare ad “United” che chiude un concerto davvero bello e coinvolgente.
Cos’altro aggiungere. Come già anticipato l’organizzazione del festival si è ben comportata riuscendo a far esibire le band anche con l’acquazzone che è sceso. Si, alla fine ha diluviato!!! L’ottimo cibo (vegano e non) oltre ai fiumi di birra ci hanno aiutato a combattere la calura. A quanto so la stessa organizzazione sta già iniziando a lavorare alla dodicesima edizione. Cosa questa che dimostra una professionalità assoluta. Complimenti vivissimi a tutti. Ci si rivede il prossimo anno.