Lacuna Coil @Alcatraz – Milano, 11 settembre 2020

Il 16/09/2020, di .

Lacuna Coil @Alcatraz – Milano, 11 settembre 2020

Settimane di fervidi preparativi in casa Lacuna Coil per il live andato in scena all’Alcatraz di Milano e proiettato in sola diretta streaming a pagamento sulla nuova piattaforma digitale A-Live. Le misure di sicurezza contro il COVID-19 non permettono la presenza di pubblico ai concerti e anche i Lacuna Coil si inventano uno spettacolo per soddisfare i loro fans sparsi in tutto il globo e finalmente portare sul palco le nuove canzoni, nuove per modo di dire visto che il loro ‘Black Anima’ è stato pubblicato il 12 ottobre di un anno fa, ma non ha avuto il giusto riconoscimento in sede live. Allestimento minimale per lo stage, quattro schermi verticali alle spalle della band sui quali vengono proiettate varie immagini tratte dall’ultima fatica in studio. Previsto per le 21:00 l’inizio dello spettacolo. I Nostri non si fanno attendere e all’orario stabilito inizia lo show. A bordo schermo iniziano a scorrere le immagini dei fans – foto scattate tramite la piattaforma A-Live e mandate in onda insieme ai numerosi commenti inviati da ogni parte del mondo, altro opzione offerta dall’innovativa A-Live, disponibile per device mobili e PC.

Si parte con ‘Anima Nera’, una breve introduzione che già sull’album anticipava i temi oscuri di tutto il concept e hanno inizio le danze. Da questo momento e per circa un’ora e venti minuti vengono passati in rassegna tutti i brani di ‘Black Anima’ in ordine diverso rispetto alla posizione su album. Non vengono lasciate fuori neppure le bonus inserite nell’edizione speciale e, anzi, a coronamento di quello che i Lacuna Coil chiamano ‘The Black Anima Cycle’ viene suonata anche ‘Bad Things’, brano non presente nella scaletta dell’album e pubblicato soltanto per Amazon Music in occasione del Lucca Comics 2019. Sulle prime Cristina appare leggermente sottotono, vuoi l’evidente emozione di ritrovarsi su un palco sette mesi dopo l’ultimo concerto, vuoi la particolarità della mancanza del pubblico in sala; immaginiamo una band abituata a suonare davanti a platee più o meno numerose, talvolta anche a grandi festival come Gods Of Metal, Wacken Open Air ecc, suonare davanti ai soli addetti ai lavori e alle numerose telecamere. Anzitutto, il silenzio dell’Alcatraz ha messo in evidenza gli  errori tecnici – pochi, ma  inevitabili – e in parte ha smorzato la carica espressiva di un gruppo che notoriamente sul palco fa scintille. Basti pensare a Maki, normalmente un cazzaro di prima categoria che ama scherzare con le prime file e in questa sede piuttosto spento e monocorde, concentrato sullo strumento e quasi immobile nella sua postazione. Chi appare in formissima è Andrea che specie sulle prime tre, quattro tracce  – fino a ‘Reckless’, per intenderci, subentra in aiuto di ‘Cristina’ in difficoltà con la voce.

Questa impasse non dura molto, al contrario finalmente la nostra female voice trova il proprio equilibrio e dà dimostrazione delle sue doti vocali. Il live si accende, il nuovo arrivato Richard Meiz è un metronomo dietro le pelli e sorregge la struttura dei brani, Diego è impostato e concentratissimo sulla sua sei corde, preciso al millimetro come i grandi sanno fare. Grandi prove di tutti e in particolare di Cristina su ‘Apocalypse’ (non poteva essere altrimenti visto il nome prestato all’evento), su ‘Under The Surface’. Particolare menzione deve essere fatta per ‘Veneficium’, brano di per sé meraviglioso che in questa veste live non perde nulla della propria magniloquenza. Un Symphonic Metal tendenzialmente lontano dalla matrice classica dei Coils che però apre uno spiraglio su una possibile nuova direzione stilistica del gruppo. Il concerto scorre piacevolmente nonostante l’emozione palpabile dovuta alla situazione, evidente soprattutto nelle pause tra un brano e l’altro. I Nostri ci conducono senza sosta fino a ‘Black Anima’ (la title-track) e si allontanano dal palco, per tornare a salutarci calorosamente dal backstage, nel quale i quattro men della band si siedono intorno al tavolo e ringraziano i fans per aver partecipato allo show e per il supporto continuo alla band. Non c’è Cristina Scabbia. È come di consueto Andrea il più chiacchierone dei quattro, il quale annuncia una sorpresa che avrà luogo di lì a pochi minuti mentre sul palco  viene intanto portato un pianoforte a coda. Le immagini si spostano finalmente sul pianoforte, davanti al quale siede Silvia Zanaboni – già dietro le quinte del 119 show a Londra – davanti a lei Cristina avvolta da un abito nero che la fa sembrare una strega nel senso migliore del termine e insieme propongono una versione voce e piano di ‘Save Me’ che assume tutto un altro aspetto e in pochi minuti tutta l’adrenalina del live si dissolve in un delicato e soave canto.

Una scaletta se vogliamo minimale, ma che cattura il senso di questo difficile 2020 e che dall’oscurità dei testi vuole portare una nuova luce sul futuro di tutti noi, nella speranza che l’oscurità resti soltanto un ricordo e si possa tornare alla vita normale, se normale la è davvero mai stata.
Mi chiedo se si abbia la concezione della portata di questi eventi, innovativi dal punto di vista della possibilità di svilupparli in futuro parallelamente all’attività live ordinaria. Probabilmente questo ‘Black Anima Cycle’ per i Lacuna Coil è una ripartenza da un binario tronco e sono certo del fatto che presto torneranno a presentarsi al pubblico in questa veste, chissà magari per festeggiare l’anniversario di un album in particolare.
Nonostante qualche problema tecnico dovuto ai volumi dei singoli strumenti e delle voci e ad una staticità iniziale da parte dei musicisti, ‘Live From The Apocalypse’ è stato un successo perché ci ha mostrato una band capace di rimboccarsi le maniche in un momento molto difficile per dimostrare al mondo intero di che pasta è fatta e per offrire finalmente le canzoni di un album straordinario e probabilmente sottovalutato. Il tempo ci dirà se ‘Black Anima’ resisterà, ma intanto questo concerto ci ha regalato ottanta minuti di pura gioia che si riassumono nel sorriso liberatorio di Cristina al termine della performance.

Bentornati Lacuna Coil!

Setlist:

01. Anima Nera
02. Sword Of ANger
03. Now Or Never
04. Reckless
05. Through The Flame
06. Apocalypse
07. Black Feathers
08. Under The Surface
09. The End Is All I Can See
10. Veneficium
11. Black Dried Up Heart
12. Bad Things
13. Layers Of Time
14. Black Anima

Encore

15. Save me (Cristina Scabbia e Silvia Zanaboni)

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