Arcana Fest + Metal Valley @ Rossiglione (GE), 1-3 settembre 2023

Il 11/09/2023, di .

Arcana Fest + Metal Valley @ Rossiglione (GE), 1-3 settembre 2023

E’ ritornato a Rossiglione, nella suggestiva cornice dell’entroterra ligure, il Metal Valley, quest’anno legato all’Arcana Fest che, nell’arco di tre giornate, dal 1 al 3 settembre, ha dato spazio a spettacoli a tema celtico e ovviamente tonnellate di sano metallo, il tutto condito con esibizioni pirotecniche, stand espositivi e peculiarità gastronomiche.

Noi siamo qui per raccontarvi dei primi due giorni dell’evento, il primo targato Arcana e il secondo del Metal Valley.

Il primo giorno, partendo dalle ore 18  ha ospitato diversi stand a tema magico, organizzato sia dall’etichetta Nadir Music che dal festival Mistica, che si svolge in inverno a Genova.

Ad aprire le danze è toccato ai Galaverna. Folk, con due chitarre acustiche, di cui una suonata dal cantante e una composizione rock con aggiunta di violino, vicina a temi medievali e fantasy.

Il secondo ad esibirsi è stato Arthuan Rebis, ovvero un progetto solista di Alessandro Arturo Curcunia, che oltre ad essere cantante è anche polistrumentista e inserisce nel contesto diversi strumenti tra cui l’arpa celtica, flauti, strumenti medievali e cornamusa. Sul palco è stato accompagnato alle percussioni e ai tamburi da Nicola Caleo.

Scende la sera e salgono sul palco diversi musicisti vestiti con abiti particolari e delle maschere da animali, suonano un genere di musica che fa ballare tutti. Si tratta dei In Vino Veritas, ovvero uno dei maggiori esponenti della musica folk celtica in Italia. Portano sul palco strumenti tra loro diversi e possiedono uno stile di musica ricco e vario.

A smorzare l’atmosfera della serata sono i Winterage, che suonano symphonic power metal con assoli di chitarra, batteria con doppio pedale, voci solenni e sinfoniche.

Per finire, salgono sul palco i Rota Temporis, con una forte componente ritmica e l’utilizzo di diversi strumenti a percussione e cornamuse. Continuano le danze fino a tarda notte, tra idromele e fuochi sacri, accompagnandoci in un viaggio musicale atto a ricreare atmosfere di tempi lontani.

Il secondo giorno ci aspetta il Metal Valley, festival che quest’anno ha portato 12 band ad esibirsi a rotazione sullo stesso palco, dalle ore 13 a mezzanotte.

Il compito di opener, sotto un sole di metallo, è andato agli Oldnick, provenienti da Genova. Il loro rock/metal ha saputo alternare momenti di energia contagiosa, con riff saltellanti e festaioli, a momenti di introspezione, con atmosfere più cupe e malinconiche. La band ha dimostrato grinta e personalità, nonostante qualche problema tecnico alla voce, che a volte risultava poco udibile. Il pubblico, pur non essendo ancora molto numeroso, ha apprezzato la performance e ha applaudito calorosamente il trio genovese. Da seguire perché si stanno attivando per un nuovo lavoro in studio.

Il turno è poi della band genovese Loculo, che da vent’anni propone un sound aggressivo e potente. Ho apprezzato molto la loro energia, la loro tecnica e la loro capacità di creare atmosfere oscure e violente, anche regalando al pubblico qualche chicca di un nuovo lavoro che vedrà la luce nei prossimi mesi del 2024.

Ritorno trionfale per i Synodik (originariamente Asylum), che dopo un lungo periodo di assenza dalle scene, hanno riproposto il loro technical death metal di qualità. La band non ha deluso le aspettative e ha dimostrato di essere ancora in eccellente forma, nonostante le difficoltà di suonare sotto un sole implacabile. I Synodik hanno offerto una performance energica e coinvolgente, che ha fatto apprezzare la loro tecnica e la loro originalità.

Tocca ai Madhouse di Pavia, guidati dalla carismatica Federica Tringali e dal talentuoso Carlos Cantatore, batterista di fama internazionale (già dietro le pelli degli Annihilator). La loro proposta musicale, più leggera e melodica rispetto alle altre band, ha saputo coinvolgere il pubblico con energia e passione. Spicca la loro versione di ´Rockin In The Free World´ che è stata apprezzata e applaudita.

La band alternative/stoner Burn the Ocean ha dato vita a una performance memorabile, mostrando una grande personalità e un sound potente e coinvolgente. Il gruppo ha saputo alternare brani aggressivi e carichi di energia a momenti più riflessivi e sognanti, dimostrando una notevole maturità compositiva. Il chitarrista/cantante e produttore Fabio Palombi ci ha impressionato con la sua voce graffiante e le sue chitarre taglienti, la sezione ritmica, guidata dal batterista Christian Parisi, ha fornito una base solida e dinamica. Un eccellente mix di grinta e momenti introspettivi che hanno conquistato il pubblico.

La death metal band Embryo ha offerto un’esibizione che ha lasciato tutti a bocca aperta. La loro presenza scenica è stata travolgente, ma ancora più impressionante è stata la loro performance tecnica e sonora. Hanno dimostrato di essere una band di altissimo livello, capace di esprimere tutta la potenza e la brutalità del genere. Un’esibizione da ricordare.

La sleazy metal band Sfregio ha dato vita a una performance travolgente e irriverente, attirando una folla entusiasta sotto il proprio palco.
I testi hanno divertito e coinvolto il pubblico, che ha saltato e ballato come canguri. Gli Sfregio hanno dimostrato di saper coniugare la qualità musicale con l’ironia e l’autoironia, senza prendersi troppo sul serio (o forse no?).

La trash metal band Infection Code ha presentato il suo show nel contesto di una esibizione dal vivo che ha lasciato il segno. La proposta musicale del gruppo è un misto interessante di Sepultura, Entombed e Pantera, che mescola influenze thrash, death e groove metal in un sound granitico e potente.

La brutal death metal band Hideous Divinity ha dato vita ad una performance spettacolare e devastante, dimostrando di essere una delle realtà più interessanti del panorama estremo. Con un’introduzione che non lascia spazio a dubbi, il gruppo ha scatenato un inferno sonoro fatto di blast beat velocissimi, drumming tecnico e preciso, chitarre aggressive e intricate, e una voce profonda e potente, che si alterna tra growl e screaming con una naturalezza disarmante. Gli Hideous Divinity hanno confermato di essere una delle band più originali e mature del genere, regalando ai fan una serata indimenticabile.

I Fleshgod Apocalypse ci hanno offerto una performance memorabile, dimostrando di essere una delle realtà più interessanti del panorama metal italiano e internazionale. Il palco era curato nei minimi dettagli, con un pianoforte a coda che accompagnava le melodie sinfoniche e una cantante lirica che impreziosiva le atmosfere dark e gotiche. La band ha saputo coinvolgere il pubblico con la sua musica potente e raffinata, senza mai cadere nella banalità o esibizionismo. Drumming preciso, suoni perfetti, grandi quantità di movenze sul palco: i Fleshgod Apocalypse hanno mostrato di avere una personalità artistica unica e di meritare il successo e il riconoscimento che hanno ottenuto.

Una recensione sull’esibizione dei Bulldozer, headliners del festival, in occasione del loro quarantesimo anno di carriera e per la prima volta ad esibirsi in Liguria, non può che essere entusiasta e appassionata. I padri del thrash metal italiano hanno dimostrato ancora una volta di essere una forza della natura sul palco che non risente del passare del tempo, ripercorrendo la loro storia musicale con brani che hanno fatto la storia del genere nel nostro paese e non solo. La band di Andy Panigada e AC Wild ha saputo coinvolgere il pubblico, che ha risposto con calore e partecipazione, cantando a squarciagola i loro inni, lasciandosi andare anche a momenti di goliardia con il pubblico sotto al palco.

I suoni, confezionati eccellentemente dalla figlia di AC Wild, sono risultati perfetti, nitidi e intelligibili da ogni posizione assunta dalla sottoscritta, sia nelle prime file che più nelle retrovie.

Nonostante un piccolo inconveniente tecnico alla chitarra di Andy Panigada, che ha dovuto cambiare strumento in fretta e furia, la band non ha perso il ritmo e ha concluso la serata in bellezza, regalandoci un’ora e mezza di puro metallo italiano.

Il festival Metal Valley ha offerto una giornata all’insegna della musica e del divertimento a suon di metallo martellante. Un evento, di fatto, che ha messo d’accordo leve e gusti diversi e che si conferma come uno dei migliori appuntamenti annuali di musica metal in Italia.

Testo e foto Marina Fulco

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