Vision Divine – The Perfect Machine

Il 21/11/2005, di .

Gruppo: Vision Divine

Titolo Album: The Perfect Machine

Genere: ,

Durata: 52 min.

Etichetta: Scarlet

Distributore: Audioglobe

81

I Vision Divine sono una band destinata, per propria natura, a stupire. Lo avevano fatto un anno fa con lo strepitoso ‘Stream Of Consciousness’, lo fanno nuovamente oggi con metodi e toni differenti con questo ‘The Perfect Machine’. “Sopito” l’effetto sorpresa suscitato dall’ingresso nella band di quel fuoriclasse del microfono che è Michele Luppi, giocato con successo il jolly del “brano unico di un’ora di durata”, speso alla grande il bonus rappresentato dal concept spiritual-filosofico, la band toscana tenta oggi (riuscendoci) di stupire i propri fans estraendo dal cilindro l’album che nessuno si aspetterebbe da loro, soprattutto dopo i fasti del suo illustre predecessore. ‘The Perfect Machine’ è infatti quanto di più lontano ci possa essere, stilisticamente parlando, da ‘Stream Of Consciousness’: se il “terzo figlio” della band toscana lasciava il segno sin dalle prime battute con la sua melodia ed il suo facile appeal, il nuovo nato si presenta come un lavoro estremamente complicato ed elaborato: la melodia c’è ma emerge solo alla distanza celata com’è tra eleganti raffinatezze e soluzioni al limite della sperimentazione. Chi, poi, aveva letto in ‘Out Of The Maze’ la definitiva uscita dall’oscurità per Olaf Thorsen e soci e si attendeva ora una performance più leggera e solare, dovrà rivedere sin dalle prime note della title track le proprie convinzioni. ‘The Perfect Machine’ suona come il disco più pesante mai inciso dai Vision Divine, la produzione di Timo Tolkki, uno dei piatti forti del disco, ha portato alla luce un volto in precedenza svelato solo in parte del combo tricolore, quello più arrabbiato e poco incline al compromesso. Necessita di più ascolti questo lavoro per entrare totalmente in circolo, ma una volta che il ‘virus’ avrà preso possesso della vostra mente, sarà veramente difficile resistere al fascino di brani come la già citata title track, attacco alle soglie del thrash prima dell’atteso break melodico di rara belezza, come l’anthemica ‘The Ancestors’Blood’, un’oscura cavalcata destinata ad esplodere in un refrain ad ampio respiro o come la più canonica ‘Land Of Fear’, stilisticamente il brano più vicino alla vecchia produzione della band. ‘1st Day Of A Never-ending Day’ è senza dubbio il capolavoro dell’album con la sua apertura sinfonica ed una linea melodica di disarmante bellezza ben orchestrata da un Michele Luppi che, dimostrata a pieno in ‘Stream…’ tutta la sua classe, in questo album naviga in scioltezza nell’oceano del puro istinto con risultati ancora una volta eccellenti, mentre ‘Here In 6048’ accarezza l’ascoltatore andando via via assumendo le sembianze di una dolce rock ballad acustica. In ‘Rising Sun’ è la vena sperimentatrice della band ad emergere, facendo nascere un brano capace di mutare nel suo svolgimento dalla dimensione di ballata pianistica a incalzante cavalcata heavy, mentre ‘God Is Dead’ e ‘The River’ si contendono lo scettro di brano più pesante dell’album prima che la marziale ‘Now That You’ve Gone’ caratterizzata da una incazzatissima performance vocale di Luppi faccia scendere il sipario su un disco tanto coraggioso quanto affascinante. Una nuova scommessa vinta da quel carismatico personaggio che risponde al nome di Olaf Thorsen e che, evidentemente, a stupire ci ha ormai preso gusto…

Tracklist

01. The Perfect Machine
02. 1st Day Of A Never-ending Day
03. The Ancestor’s Blood
04. Land Of Fear
05. God Is Dead
06. Rising Sun
07. Here In 6048
08. The River
09. Now That You’ve Gone

Lineup

Olaf Thorsen: guitar
Michele Luppi: vocals
Andrea Torricini: bass
Federico Puleri: guitar
Oleg Smirnoff: keyboards
Danil Morini: drums