Labyrinth – Architecture Of A God

Il 02/05/2017, di .

Gruppo: Labyrinth

Titolo Album: Architecture Of A God

Genere: , ,

Durata: 61 min.

Etichetta: Frontiers

90

Scrivere poesia è ancora possibile. Queste sono le prime parole che mi sono balzate alla mente quando ho terminato il primo ascolto di quest’ultima, attesissima fatica dei Labyrinth. Un disco geniale, già dalla scelta del raffinato artwork di copertina, il quale ci restituisce un gruppo che mancava non solo alla scena italiana, ma a quella internazionale tutta. Certo, i Labyrinth di oggi non sono più quelli di ‘Return To Heaven Denied’, album che ha segnato la storia del power metal mondiale, nemmeno quelli della seconda parte di quel monumento discografico, eccellente anch’esso nelle sue variazioni, oppure di qualsiasi altro capitolo da studio della carriera del sestetto.

C’è da dire che qualsiasi cosa i Labyrinth facciano, la fanno con stile (cit.) ed eleganza, avendo ben presente l’obiettivo e, per fortuna, trascendendo la moda dei tempi. I Labyrinth vanno presi e ascoltati, evitando di chiedersi cosa avranno escogitato questa volta per vendere quelle venti copie in più. Quello che c’è all’interno delle release di questa band non è altro che poesia trasposta in musica, con composizioni che oltrepassano i generi e arrivano direttamente al cuore.

‘Architecture Of A God’ è di per sé un titolo impegnativo e la scelta dal sapore leonardesco che aleggia sulla sezione grafica del disco, lo è forse ancor di più. Non ci vuole però molto a capire, quando la musica inizia a fluire nel corpo, che i Labyrinth stavolta avevano voglia di dimostrare qualcosa, di comunicare che la qualità da sola non basta a rendere immortale una band. Così, dalle prime note dell’opener ‘Bullets’, si assaporano le scaglie della fiamma imperitura che arde nella mente dei componenti della band. Bastano pochi secondi, con l’entrata dell’inconfondibile voce di Roberto Tiranti, per sentirsi a casa, per fare un tuffo indietro negli anni e guardare, nello stesso tempo, al futuro, grazie all’ottimo lavoro di una delle new entry, il tastierista Oleg Smirnoff. Eppure c’è una cosa che dona ai Labyrinth un tratto distintivo imprescindibile, ovvero le trame chitarristiche della coppia di asce Cantarelli/Thorsen, commistione di stili che s’incastrano alla perfezione. Con ‘Still Alive’ si presenta anche il nuovo bassista Nik Mazzucconi, che assieme a John Macaluso forma la rinnovata sezione ritmica dei Labyrinth. ‘Architecture Of A God’ scivola via con facilità, fra orecchiabilità dei chorus, strutture melodiche ricamate, arrangiamenti nobili, assoli in botta e risposta fra le due asce o chiamando in causa la tastiera di Smirnoff e acuti vertiginosi di Tiranti.

Insomma, il marchio di fabbrica Labyrinth è vivo più che mai, pur avendo il gruppo maturato una consapevolezza maggiore, frutto dell’esperienza e degli anni che passano; e se è vero che tutto invecchia, s’avvizzisce e muore, questo non vale per i dischi del sestetto italico e, ovviamente, per questo ‘Architecture Of A God’.

Raro cade chi ben cammina.
– Leonardo Da Vinci

Tracklist

01. Bullets
02. Still Alive
03. Take On My Legacy
04. A New Dream
05. Someone Says
06. Random Logic
07. Architecture Of A God
08. Children
09. Those Days
10. We Belong To Yesterday
11. Stardust And Ashes
12. Diamond

Lineup

Andrea Cantarelli: guitars
Olaf Thörsen: guitars
Roberto Tiranti: vocals
Nik Mazzucconi: bass
Oleg Smirnoff: keyboards
John Macaluso: drums