Slipknot – We Are Not Your Kind

Il 12/08/2019, di .

Gruppo: Slipknot

Titolo Album: We Are Not Your Kind

Genere: ,

Durata: 63 min.

Etichetta: Roadrunner Records

Distributore: Warner

83

Cinque anni dopo ‘5: The Gray Chapter’, gli Slipknot tornano con il nuovo e attesissimo We Are Not Your Kind. In questi cinque anni, ne sono capitare di tutti i colori, ma come sempre la band di Corey Taylor è riuscita a creare un grande hype per questa nuova release, tra teatralità, nuove maschere, dichiarazioni provocatorie, cause legali e molto altro.
Dopo la scomparsa di Paul Grey, e l’uscita di Joey Jordison i 9 mascherati hanno perso per strada anche il percussionista Chris Fehn (con tanto di causa legale verso la band) che è stato sostituito per questo disco e tour da un musicista per il momento ancora con identità misteriosa (su Reddit è già partito il toto-nome e si parla che dietro la nuova maschera si nasconda Zach Hill dei Death Grips).
Ma veniamo quindi a questa nuova fatica discografica di Taylor e soci. Partiamo con il presupposto che se vi aspettate un disco con la brutalità e la cattiveria dei primi due lavori, siete sulla strada sbagliata, quella cattiveria che li contraddistingueva nel panorama degli anni ’90 è lontana anni luce, però con questo disco la band dello Iowa ha fatto comunque centro.
Ha fatto centro, perché il nuovo ciclo stilistico iniziato con ‘5:The Gray Chapter’, in questo lavoro ha raggiunto la massima maturità, dando alla band una nuova freschezza compositiva che però non si dimentica di tributare anche il passato.
Il disco scivola piacevolmente in tutta la sua lunghezza (63 minuti), grazie anche al sapiente lavoro della scelta della tracklist, il disco cambia continuamente direzione creando una sorta di “viaggio” tra sfoghi violenti come in ‘Nero Forte’ (forse una delle più belle composizioni della band) e alla straziante ‘A Liar’s Funeral’, ‘Red Flag’ invece alza il livello d’estremità e il drumming di Jay Weinberg è devastante, per poi passare in passaggi soft e quasi psichedelici come in Spiders dove i synth hanno un ruolo chiave.
‘We Are Not Your Kind’, mette dunque a nudo la band tra passato (sopratutto con il brano di chiusura Solway Firth) e presente con un metal che fa l’occhiolino a scelte più mainstream come l’utilizzo più frequente delle voci clean e strutture più semplici per l’ascoltatore. Un disco che mette a nudo i sentimenti della band, che si racconta senza compromessi nelle lyrics tra divorzi e vite vissute sempre al limite.
Se vogliamo parlare invece delle prestazioni singole dei vari componenti sicuramente va citato il duo chitarristico Thomson/Root che sfodera una prestazione adrenalinica per quanto riguarda i riff, ma una menzione va fatta anche a Jay Weinberg. Il giovane batterista (classe 1990 e figlio del leggendario Max, storico batterista di Bruce Springsteen sin dal 1974) in questo disco ha saputo ritagliarsi il suo spazio con un drumming veramente notevole, nonostante la pesantissima “eredità” lasciata da chi lo ha preceduto dietro le pelli degli Slipknot.
In conclusione, possiamo affermare che ‘We Are Not Your Kind’ è un grande lavoro, che chi con ‘5:The Gray Chapter’ aveva dato gli Slipknot per finiti dovrà ricredersi, perché è vero che come detto in apertura i tempi delle prime due uscite discografiche sono lontani, ma questo nuovo ciclo degli Slipknot comincia a essere veramente degno di nota.

Tracklist

01. Insert Coin
02. Unsainted
03. Birth Of The Cruel
04. Death Because Of Death
05. Nero Forte
06. Critical Darling
07. A Liar’s Funeral
08. Red Flag
09. What’s Next
10. Spiders
11. Orphan
12. My Pain
13. Not Long For This World
14. Solway Firth

Lineup

Corey Taylor:  vocals
Shawn Crahan: custom percussion, backing vocals
Craig Jones: samples, media, keyboards
Mick Thomson: guitars
Sid Wilson: turntables,keyboards
Jim Root: guitars
Alessandro Venturella: bass
Jay Weinberg: drums