Sharks In Your Mouth – Sacrilegious

Il 21/08/2019, di .

Gruppo: Sharks In Your Mouth

Titolo Album: Sacrilegious

Genere: , , ,

Durata: 42 min.

69

È bello vedere giovani realtà tricolori fare bei passi in avanti nella direzione di una affermazione della propria personalità, così come è bello approcciarsi a un disco che non si è mai ascoltato senza avere un idea certa di cosa andremo ad ascoltare. Ecco, possiamo dire che gli Sharks In Your Mouth, italiani provenienti da ben tre regioni diverse, siano riusciti a modo loro a darci entrambe le soddisfazioni. Come hanno fatto? Beh, sulla parte di non sapere cosa aspettarsi, la risposta è insita nel loro DNA: definiti da se stessi e dalla critica specializzata come un incrocio tra metalcore, progressive e djent, rappresentano bene l’idea di una band moderna, dalle molteplici influenze e dalla gran voglia di sperimentare. Le soluzioni adottate dalla band in soli quaranta minuti sono infatti sempre diverse, e variano agilmente dallo scream al pulito per le variegate vocals, come dallo strumming tipicamente core a un intricato riffing prog per quanto riguarda la sezione chitarristica. C’è ben da esserne contenti! A contornare e rendere ancora più interessante il tutto, oltre la qualità della musica che – lo avrete già capito – è decisamente buona, c’è sicuramente anche l’aspetto lirico. Aspetto che in verità nel metalcore si tende spesso (forse un po’ colpevolmente) a considerare un po’ standardizzato, in questo caso invece si pone come vera arma vincente del combo italico, che riesce a mettere sul piatto un interessante concept narrativo ambientato nell’Italia del 700 e ruotante attorno alle esoteriche nefandezze compiute da una setta (‘Il Primo Ordine’), volte a stabilire il futuro della terra e dell’umanità tutta.
Tutti questi aspetti – package, concept, varietà della proposta – contribuiscono assieme a dare vita a dodici canzoni interessanti e mai ripetitive, nelle quali si trovano mischiati spinti passaggi core (‘Fear Me, Feed Me’, ‘The Covenant’), momenti regalati a una fruibilità extra-genere molto alta (‘This Is Gonna Hurt’) e brani anche più sperimentali, dove input quasi sinfonici si fondono in maniera a dire il vero piuttosto strana con l’imperante comparto progressive/djent che fa da base all’intera proposta (la schizzata ‘Dethroned’ è l’esempio più calzante).
Insomma, senza aver fatto un lavoro che fa gridare veramente al miracolo (‘Sacrilegious’ piacerà comunque solo ai cultori del genere, difficilmente aprirà le porte del metalcore a chi non mastica quel linguaggio) gli squali adriatici mostrano di avere raggiunto quantomeno la maturità necessaria per dire la propria lavorando sulla personalità e sui pregi, senza guardare troppo al lavoro di altre band e trovando soluzioni interessanti e in linea di massima poco sentite. Per un secondo album di una band con una storia piuttosto corta… non è per niente un brutto traguardo, se ci pensiamo un po’.

Tracklist

01. Black Tears
02. The Covenant
03. Sacrilegious
04. Dethroned
05. Sinner
06. R.I.P.
07. As Above, So Below
08. This Is Gonna Hurt
09. Fear Me, Feed Me
10. Marked
11. Curtains
12. Fall (The Covenant Part II)

Lineup

Andrea “Andy” Pali: vocals
Daniele “Bobo” Monaldi: guitars
Valerio “Vaela” Quirini: guitars
Diego “Dydo” Nardelli: bass
Enrico “Enry” Rivetti: drums