Kreator – London Apocalypticon – Live at the Roundhouse

Il 14/02/2020, di .

Gruppo: Kreator

Titolo Album: London Apocalypticon - Live at the Roundhouse

Genere:

Durata: 72 min.

Etichetta: Nuclear Blast

Distributore: Warner

78

Quando una band del calibro dei Kreator tira fuori un disco dal vivo, non posso mai esimermi dal confrontarlo con gli illustri precedenti in questo campo. Certo, è un po’ un esperimento fine a se stesso, visto che ‘Dying Alive’ è di pochi anni fa (e risale solo al tour precedente), il mastodontico ‘Live Kreation’ fotografa la cosiddetta “rinascita” degli anni 2000 e ha un formato completamente differente, comprendendo estratti da varie date di un tour estensivo come quello a supporto di ‘Violent Revolution’, mentre ‘At the Pulse of Kapitulation’… già, i Kreator di ‘At the Pulse of Kapitulation’ erano indiscutibilmente un’altra band, i campioni del thrash teutonico che suonavano sulle macerie del Muro di Berlino dopo che quella cortina l’avevano già attraversata varie volte, rappresentando un simbolo di unione musicale prima che politico.
E poi, c’erano Rob Fioretti, Frank Blackfire… c’è da commuoversi, eh? Beh, da quando Mille Petrozza non fa più le vacanze dagli zii calabresi ma preferisce destinazioni più blasonate come Gothenburg e la sua celebre scena, gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: nelle note di dischi come ‘Phantom Antichrist’ e ‘Gods of Violence’ (tanto per citare gli ultimi due), la cui connotazione thrash metal deve spesso convivere con iniezioni sempre più massicce di sonorità svedesi, con melodia a profusione e un’attenzione alle armonizzazioni a cui chi ha amato il periodo Noise e ha conosciuto e apprezzato le sperimentazioni degli anni Novanta fa ancora fatica ad abituarsi. Ma tant’è: i Kreator vanno a braccetto con questa nuova formula da ormai un ventennio, dunque appare anche logico che la scaletta presenti una preponderanza di estratti relativamente recenti, e il risultato non è affatto male.
Vero è che non avrebbe senso sbilanciare il tutto sul passato, con un lotto di dischi così apprezzati dalla “nuova” schiera di fans (e qui sta il segreto del successo di Petrozza e soci); e poi, va anche detto che – al netto delle sempre ottime performance di Sami Yli-Sirniö e Christian Giesler, qui alla sua ultima apparizione in line-up – il perno del gruppo restano il buon Mille e il fido Ventor, “creatori” (è il caso di dirlo) di un marchio di fabbrica fatto di accelerazioni, violenza e atmosfere plumbee che neanche la patina di normalizzazione prima citata riesce a scalfire. Ne sono testimonianza gli estratti dal primo decennio di attività, come ‘Awakening of the Gods’, ‘Flag of Hate’ e l’incredibile ‘Pleasure to Kill’, ma anche e soprattutto l’assoluta convinzione con cui la band si approccia alla scaletta live, dando il massimo e rappresentando una macchina da guerra in grado di dire la sua anche a quasi quarant’anni dall’apparizione sulle scene.
Vale a dire: ci sono Mille Petrozza e Ventor, sono i Kreator, che ci piaccia o no; assolutamente entusiasmanti nella resa della complicata ‘Gods of Violence’, altrettanto a proprio agio e quasi sornioni nelle anthemiche accoppiate ‘Mars Mantra’ / ‘Phantom Antichrist’ e ‘The Patriarch’ / ‘Violent Revolution’. Immancabile poi l’accorato tributo ai fratelli Abbott e ai tre Motorhead della formazione “classica” nella celebrativa ‘Fallen Brother’; infine, a ricordarci i bei tempi in cui si sperimentava, c’è la coraggiosa (per i tempi) ‘People of the Lie’ e la fredda e industriale ‘Phobia’, sempre micidiale nell’esecuzione dal vivo. Ovvio, mancano ‘Extreme Aggressions’ e ‘Tormentor’, ma per quelle ci sono i solchi della memoria citati in apertura, e lo dico più a me stesso che all’uditorio, dato che si tratto di pezzi imprescindibili per la nascita e l’evoluzione del terremotante thrash all’europea. Fatevi un bel regalo per San Valentino, e ricordate: “the posers on this Earth have no right to live, we’re gonna split their brains, torture is what we give!”.

Tracklist

01. The Four Horsemen – Choir Of The Damned 0:43
02. Enemy Of God 5:56
03. Hail To The Hordes 5:50
04. Awakening Of The Gods 3:45
05. People Of The Lie 3:31
06. Gods Of Violence 6:01
07. Satan Is Real 4:41
08. Mars Mantra 1:13
09. Phantom Antichrist 4:43
10. Fallen Brother 7:18
11. Flag Of Hate 3:31
12. Phobia 5:13
13. Hordes Of Chaos 5:14
14. The Patriarch 0:52
15. Violent Revolution 5:46
16. Pleasure To Kill 6:32
17. Apocalypticon 1:39

Lineup

Mille Petrozza: vocals, guitars
Sami Yli-Sirniö: guitars
Christian “Speesy” Giesler: bass
Jürgen “Ventor” Reil: drums