Nightwish – Human :||: Nature

Il 14/04/2020, di .

Gruppo: Nightwish

Titolo Album: Human :||: Nature

Genere: , , ,

Durata: 81 min.

Etichetta: Nuclear Blast

Distributore: Warner Bros

75

L’uscita di un nuovo album in studio dei Nightwish è semrpe di per se un po’ un evento… per i fan di sicuro, ma anche per la stampa specializzata come noi. Vuoi un po’ per il serrato battage pubblicitario che la band fa sempre precedere ad una nuova uscita, vuoi un po’ per il codazzo di polemiche/lodi/giudizi vari che si scatenano da qualche mese prima del l’uscita effettiva; ma poco importa, ogni volta c’è sempre da scommettere su una cosa: un nuovo album dei Nightwish non sarà mai banale o scontato. Oramai Holopainen e soci li conosciamo: si prendono templi biblici di scrittura, da fare invidia ai Blind Guardian, ma quando escono con qualcosa è sempre un prodotto con una miriade di dettagli e sfaccettature, un qualcosa con diverse prospettive da cui guardarlo che immancabilmente ne cambiano il giudizio. E anche con ‘Human :||: Nature’ è così. Innanzitutto, è un album lungo visto che occupa lo spazio di due CD. E’ un album elaborato, anche questa è una verità assoluta, giacché richiede diversi ascolti anche solo per capire se ci piace o no, figuriamoci per cogliere tutti i dettagli. E’ un album coraggioso, perché come sempre segue unicamente l’estro e l’inventiva del suo oramai unico compositore, ed è anche un album ostico perché facendo ciò non viene quasi mai incontro a ciò che vorrebbe il fan. Volevamo qualcosa di simile a ‘Once’? Manco a parlarne. Allora è un album barocco e bombastico, ricorda ‘Imaginareum’? Eh, quel treno è partito da tempo ormai. E’ il logico proseguo di ‘Endless Forms Most Beautiful’? Mah, la line-up quantomeno è la stessa, ma anche lì sono abbastanza poco paragonabili. E quindi? Quindi, tutto questo preambolo dice: lasciamo stare gli album precedenti e prendiamo l’album come è.
‘Human :||: Nature’ è un album ‘concettuale’. Non un concept, non ha una trama, ma le liriche e anche la musica (leggi: arrangiamenti e orchestrazioni) ruotano intorno a un concetto. Il concetto è quello del titolo: uomo e natura. La divisione – netta – dei due aspetti è geniale, il disco ‘Human’ è quello cantato, con brani che riguardano nelle liriche gli aspetti relativi l’umanità nel suo essere: affetti, paure, amozioni. La parte ‘Nature’ è quella strumentale, sinfonica, orchestrale. Una sorta di Saga di Paperon De’ Paperoni, ancora più ‘ambient’. Due dischi per chi cera cose diverse, ma due aspetti indissolubili della stessa mente creativa che ci sta dietro. ‘Human’ è un disco, almeno nella struttura e nell’ordito, più standard. Ha qualche brano che fa tenue ponte col passato come ‘Noise’, l’unica che guarda davvero a brani tipo ‘Dark Chest Of Wonder’ e  ’Shoemaker’, brano bellissimo e complesso ma che in ultima battuta gira comunque sui binari del metal sinfonico. Ci sono però anche passaggi che non ci saremmo mai aspettati, come la oscura, moderna e dissonante ‘Tribal’; e ci sono invece attesi omaggi alla musica folk “Made in Donockley” come ‘Harvest’ o ‘Pan’. Ci sono canzone morbidi, dall’andamento rapito, che però non sono ballad, tipo ‘Music’ o ‘Procession’ che in definitiva sono davvero lontane dal metal. E c’è poi ‘Endlessness’, eccezionale realizzazione musicale a firma Nightwish che si rivela come uno scrigno infinito di emozioni, sicuramente il brano migliore dell’intero album. Insomma, tutto quanto fatto dai Nightwish fino ad adesso e anche di più potremmo dire, con però il lato negativo di una fruibilità nell’immediato e una facilità di comprensione delle canzoni stesse piuttosto basso. Il lato ‘Nature’ del disco è al contempo più semplice e più ostico… come si è scritto sopra, è musica orchestrale/sinfonica, non metal, quindi non ha l’impatto nelle orecchie di un disco heavy. Non ha spigolosità progressive, ritmi duri, melodie di difficile ascolto. Però, è innegabile che bisogna essere nel mood giusto per ascoltarlo, ed essere veramente concentrati per associare le varie soluzioni musicali agli aspetti descritti nei vari titoli degli otto movimenti che compongono la suite: ‘The Blue’ che parla immaginiamo del mare, ‘The Green’, la natura e le piante, ‘Aurorae’, la nascita del sole, fino ad uscire dal mondo, con ‘Ad Astra’.
Cosa ne comprendiamo? Che – come detto in apertura – un disco dei Nightwish non si da mai per scontato. E’ frutto di anni di lavoro, questo lo si sente, è genuinamente frutto di una poetica e di un inventiva che non ne vuole sapere di estinguersi, e in generale è un prodotto che prima di piacere ai fan, deve essere fiero di portare l’oramai artisticamente pesante monicker Nightwish. Anche stavolta è stato così, e nei prossimi giorni capiremo se questo album ci è piaciuto di più o di meno di ‘Endless Forms’ o ‘Imaginaerum’. Per ora, abbiamo già trovato il tesoro ‘Endlessness’ e tanta sfida nel continuare ad ascoltarlo, e va bene così.

Tracklist

Disc 1:
01. Music
02. Noise
03. Shoemaker
04. Harvest
05. Pan
06. How’s The Heart?
07. Procession
08. Tribal
09. Endlessness

Disc 2:
01. All The Works Of Nature Which Adorn The World – Vista
02. All The Works Of Nature Which Adorn The World – The Blue
03. All The Works Of Nature Which Adorn The World – The Green
04. All The Works Of Nature Which Adorn The World – Moors
05. All The Works Of Nature Which Adorn The World – Aurorae
06. All The Works Of Nature Which Adorn The World – Quiet AThe Snow
07. All The Works Of Nature Which Adorn The World – Anthropocene (incl. “Hurrian Hymn To Nikkal”)
08. All The Works Of Nature Which Adorn The World – Ad Astra

Lineup

Floor Jansen: vocals
Emppu Vuorinen: guitars
Marko Hietala: bass, vocals on ‘Endlessness’
Kai Hahto: drums
Tuomas Holopainen: keys, orchestrations, composer
Troy Donockley: pipes, bagpipers, vocals on ‘Harvest’