Pretty Maids – Maid In Japan – Future World Live 30th Anniversary

Il 25/05/2020, di .

Gruppo: Pretty Maids

Titolo Album: Maid in Japan - Future World Live 30th Anniversary

Genere: ,

Durata: 73 min.

Etichetta: Frontiers Records

Distributore: Audioglobe

82

Stai a vedere che avevano ragione i nostri zii. Sì, proprio loro, Rolf Magnus Joakim Larsson e Paul Christensen, con le loro visioni di mondi futuristici e viaggi interspaziali in vista di una nuova Utopia, che fruttarono peraltro un bel po’ di liquidi nei rispettivi portafogli negli anni di grazia 1986 e 1987, nei popolarissimi panni delle rispettive stage personae, Joey Tempest e Ronine Atkins. Già… e se il futuro fosse lontano da qui? Meglio non pensarci, per ora, e iniziare a rispettare davvero il pianeta che abbiamo tra le mani.
Questo però non ci impedisce di sognare, di farlo a occhi e orecchie ben aperte, ed è proprio questo il senso di questa release dal vivo dei cinque danesi più amati dal sottoscritto dopo i Mercyful Fate: in un momento storico (maggio del 2020) in cui gli spettacoli dal vivo ci sembrano un miraggio, non c’è niente di meglio che assaporare un bel disco celebrativo di un momento irripetibile nella storia del metal, quella seconda metà degli anni ’80 con le sue produzioni fresche e scoppiettanti. Proprio nel 1987 uscì ‘Future World’, secondo capitolo della discografia dei Pretty Maids, un vero e proprio must per chiunque ami l’hard rock energico di quegli anni, un sound che comunque non lasciava troppe concessioni alle melodie zuccherose, ma anzi ci restituiva una band con i piedi ben piantati nell’allora tradizione Seventies, un po’ come succedeva appunto per i contemporanei Europe.
È inutile negarlo: i Pretty Maids hanno deciso di salire su uno dei carrozzoni tipici di questi anni, quello del tour celebrativo di un disco (o un tour) particolarmente significativo nella propria carriera; l’idea non è nuova, è stata sviscerata in tutte le salse, non sempre funziona alla perfezione… ma non per i Pretty Maids! Un po’ di dati a supporto della mia opinione: il quintetto (con i soli Atkins e Hammer della line-up originale) torna sul “luogo del delitto”, quel Giappone che tanto aveva contribuito al loro successo all’epoca, e lo fa riproponendo nel tour 2017/2018 la stessa successione dell’album, per l’evidente gioia dei tanti fans dagli occhi a mandorla. Soprattutto, però, la tonalità è la stessa del disco originale, e questo è un punto a favore dell’incredibile ugola di Ronnie Atkins, un singer inossidabile e versatile che passa con naturalezza dal cantato pulito a quelle stilettate graffianti che sono il suo marchio di fabbrica, persino dopo il delicato intervento che ha subito di recente.
Il risultato è questo ‘Maid In Japan’, un disco energico, che trasuda passione e maestria nella stessa percentuale, forte di una tracklist stellare per costituzione ma anche di una scelta di encores che abbraccia vari momenti della corposa discografia dei Pretty Maids, dagli estratti dal fortunato ‘Kingmaker’ all’anthemica e conclusiva ‘Sin-Decade’, passando per il modernismo di ‘Little Drops Of Heaven’ – anche se personalmente avrei preferito altri estratti da ‘Pandemonium’, provate a chiedere ai Nanowar Of Steel da dove hanno ricavato il refrain introduttivo di ‘Norwegian Reggaeton’…
Eppure, il calore del pubblico e le luci della ribalta sono tutte per loro, gli estratti da ‘Future World’, con il sapore alcatrazziano di ‘Love Games’, le rocciose ‘We Came to Rock’ e ‘Rodeo’, la dolcissima ‘Eye Of The Storm’ e la cangiante ‘Yellow Rain’, incredibile esempio di come sia possibile confezionare un piccolo gioiello melodico senza dimenticare l’impegno sociale, per non parlare dell’assalto simil power di ‘Needles In The Dark’ e della title track, un brano che non può mancare nell’enciclopedia dell’hard’n’heavy di classe. Sono tutte cose che sapete a menadito, se conoscete i Pretty Maids; se invece siete neofiti, non vi resta che salire sulla stazione spaziale lanciata da Atkins e dall’ascia di Ken Hammer-San (come lo chiama scherzosamente il singer!), in orbita permanente tra lo Jutland e il Sol Levante…

Tracklist

01. Fw30 (Intro)
02. 
Future World
03. We Came To Rock
04. Love Games
05. Yellow Rain
06. Loud ´N´proud
07. Rodeo
08. Needles In The Dark
09. Eye Of The Storm
10. Long Way To Go
11. Mother Of All Lies
12. Kingmaker
13. Bull’s Eye
14. Little Drops Of Heaven
15. Sin-Decade

Lineup

Ronnie Atkins: vocals
Ken Hammer: guitars
Rene Shades: bass
Chris Laney: keyboards, guitar
Allan Sørensen: drums