Ravenscry – 100

Il 26/05/2020, di .

Gruppo: Ravenscry

Titolo Album: 100

Genere: , , ,

Durata: 41 min.

Etichetta: Autoprodotto

70

Cominciano ad essere una band di esperienza, i Ravenscry. La band milanese infatti compie per quanto ne sappiamo noi dodici anni nel 2020, e li hanno passati all’insegna di una stabilità ammirevole, visto che 4 membri su cinque sono ancora quelli che videro il primo vagito del debutto ‘One Way Out’. Complimenti! E complimenti anche per questo quarto album, il terzo completamente autoprodotto e auto promosso. Infatti, anche questo quarto lavoro ci trova decisamente soddisfatti, così come lo siamo stati di tutti gli altri tre lavori, andando a costruire un virtuoso filotto di album tutti buoni e nessuno deludente.

Come oramai ci hanno abituati, anche questo lavoro prende parzialmente un po’ di distanza dal suo buon predecessore, ‘The Invisible’, un toccante concept che ci colpii molto. Rispetto a quel lavoro, su ‘100’ troviamo invece un set di pezzi più variegato, diremmo soprattutto più ampio. C’è più melodia, questo è indubbio, ma anche più energia in questi brani; e anche dal punto di vista lirico – non essendoci le pastoie imposte da un lavoro di tipo concept – i brani sembrano più liberi di descrivere un ventaglio di emozioni più vasto. Il risultato è un insieme di brani che funzionano gli uni con gli altri, ma che stanno anche bene presi singolarmente, ognuno di loro in grado cioè di scavarsi un posto nel cuore di un ascoltatore con una propria personalità definita. Tra quelli che hanno parlato maggiormente a chi scrive, possiamo elencare ‘Binary’, o ‘The Gatekeeper’, dall’andamento maggiormente progressivo e guidati da un ottima performance del drummer Carminati, oppure “Leader”, che a un riff potenzialmente pesante e ossessivo alterna invece melodie catchy, tastiere ariose e una dinamica prestazione vocale della brava Giulia Stefani. Il ventaglio di influenze dicevamo si è aperto, e oltre alle già presenti tentazioni alla Lacuna Coil/Evenescence, ora troviamo input che provengono un po’ da dovunque, anche da lidi apparentemente lontani come il djent, o l’alternative griffato Disturbed.

Giocando abilmente con i contrasti tra la melanconia e i ritmi più veloci, tra la ruvidezza delle chitarre e la levigatezza della voce della Stefani, i Ravenscry mostrano di nuovo una mano di carte in grado di portarsi a casa il banco. Contando che è la quarta scommessa di fila vinta, non possiamo che augurargli di continuare a giocare!

Tracklist

01. Maybe
02. Binary
03. The Gamer
04. The Door Inside
05. The Entertainer
06. Destination: Nowhere
07. Light You Up
08. Leader
09. Paper Boat
10. All My Faces
11. The Gatekeeper

Lineup

Giulia Stefani: vocals
Mauro Paganelli: guitars
Federico Schiavoni: guitars
Andrea Fagiuoli: bass
Simone Carminati: drums