Taur-Im-Duinath – The Burning Bridges

Il 27/01/2021, di .

Gruppo: Taur-Im-Duinath

Titolo Album: The Burning Bridges

Genere: ,

Durata: 56 min.

Etichetta: Cult Of Parthenope

82

Taur-Im-Duinath, “foresta tra i fiumi” in lingua Sindarin, l’idioma degli Elfi Grigi tolkeniani, sta diventando sinonimo di qualità. Secondo poliedrico album per la one-man band di Francesco “Ouides” Del Vecchio, pubblicato dalla Cult Of Parthenope lo scorso autunno. ‘The Burning Bridges’ è un viaggio nelle emozioni contrastanti, racchiude l’essenza puramente black della demo ‘Randir’, completamente rimodernata dal punto di vista della produzione, cantata in italiano e indissolubilmente legata al passato dell’artista campano.
Echi rabbiosi, riff oscuri e possenti, ombre malvagie che vagano tra i rami secchi, un’anima nera in perpetuo tormento che scivola verso un abisso disperato la cui terribile vacuità viene colmata dalla calma ambient e a tratti ASRM di ‘Bare Boughts’, vera e propria novità, seconda parte ambient del disco, sette brani inediti, testimone di una virata stilistica e concettuale degna di nota.
Anche la lingua cambia, scelta interessante e, a mio avviso, intelligente, è in inglese che Francesco ci presenta la sua rinascita  malinconica, la maturità compositiva e il limpido equilibrio neofolk raggiunto.
Le due parti dell’album si fondono alla perfezione, metafora del nero e del bianco, intrise di magia, foglie bagnate e scintille ribelli, sangue e pietre, una perfezione fatta di forti melodie ritualistiche ariose e radicate nell’elemento naturale
Un viaggio che avrebbe la benedizione degli Agalloch, se ancora fossero una band, un viaggio introspettivo in cui la furia cieca del black di ‘Randir’ attraversa il ponte, matura, cresce, si evolve e diventa ‘Bare Boughs’, saggezza, quiete, essenza. Il ponte però brucia: il monito è chiaro, ogni legame con il tumultuoso passato deve essere distrutto per conservare l’equilibrio faticosamente raggiunto.

“Dimenticare è la nostra maledizione e la nostra condanna. Ma molto spesso ciò che ci lasciamo alle spalle, ci aspetta per incontrarci davanti.”

Tracklist

Randir
01. L’Incedere del Vuoto
02. Scrutare L’Abisso
03. Fuochi Estinti
04. La Chiusura Del Cerchio
Bare Boughs
01. To Wander
02. Clearing Path
03. Night Hymn
04. Hyades
05. Erinnerung
06. Aequor Animi
07. Ashes

Lineup

Francesco “Ouides” Del Vecchio: vocals, all instruments

Special guest:
Marco Alfieri (ex Parodos)
Dario Guarino (Aged Teen)
Chiara Minniti (Writ in Water)