Seth – Le Morsure Du Christ

Il 29/07/2021, di .

Titolo Album: Le Morsure di Christ

Genere:

Durata: 52 min.

Etichetta: Season Of Mist

Distributore: Audioglobe

85

L’avvento del Black francese è un po’ come il mostro mediatico creato attorno ai suicidi adolescenziali ascrivibili alla Blue Whale. Per alcuni si tratta di fenomeni isolati, legati a situazioni di disagio psicologico, laddove altri invece hanno visto un disegno crudele intessuto da mefistofelici predatori di anime fragili. Allo stesso modo ci sono coloro che, nella scena transalpina hanno visto solo una manciata di formazioni sparse seppur valide, a differenza di altri che in queste realtà hanno ravvisato i segni di una costellazione in stato embrionale destinata a incidere nuovi punti cardinali nel granito gelido dell’universo black. Fin dalle prime note dell’ultimo lavoro dei Seth ho sentito rafforzare in me la convinzione di essere in presenza di pubblicazioni di pari importanza rispetto all’affermazione della scuola norvegese, con la stessa vivida consapevolezza sperimentata con ‘Si Monumentum Requires, Circumspice’ degli immensi Deathspell Omega.
L’opener ‘La Morsure Du Christ’, da cui il titolo del full-length, subito catapulta gli ascoltatori nel vivo del Maelstrom sonoro, che è come fare rafting sui fiumi lavici delle visioni infernali di Bosch. I riff si inseguono l’un l’altro sulla scia del blast di Alsvid. La voce di Saint Vincent, in trasferta dagli industrialoidi Blacklodge, gronda una rabbia acida che impregna i testi in madrelingua di marcescenze venefiche. Rispetto ai lavori precedenti le sfumature sinfoniche sono più marginali, a tratti confinati tra le rifiniture di produzione, in favore della veemenza epica che avvolge la struttura dell’intero lavoro al pari delle fiamme che bruciano la Cattedrale di Notre Dame in copertina. Tuttavia, già dagli arpeggi iniziali con la successiva Metal Noir, il sound apre ad influenze blackgaze. Le stesse aperture melodiche si ravvisano nella terza traccia ‘Sacrifice Du Sang’ che a tratti sembra ammiccare alle derive melanconiche di Novembre e Garea. Ma, nella succesiva Ex Cathedrale per tutta la seconda metà del disco, si torna sulle coordinate consuete del genere.
Per quanto mi riguarda la vera forza della creatura musicale di Heimoth è capacità di far coesistere il pathos, che sanguina dalle sue sette tracce, con l’alone gelido delle partiture marziali tipico delle espressioni più ortodosse del Black. Una sorta di Yin e Yang di stati maniacali e umori oscuri. Decisamente, una costellazione condannata a bruciare di luce nere negli eoni a venire.

Tracklist

01. La Morsure Du Christ
02. Métal Noir
03. Sacrifice De Sang
04. Ex-cathédrale
05. Hymne Au Vampire (Acte III)
06. Les Océans Du Vide
07. Le Triomphe De Lucifer

Lineup

Esx Vnr: bass
Alsvid: drums
Heimoth: guitars
Saint Vincent: vocals
Drakhian: guitars
Pierre Le Pape: keys