Rolo Tomassi – Where Myth Becomes Memory
Il 03/03/2022, di Stefano Ricco.
Gruppo: Rolo Tomassi
Titolo Album: Where Myth Becomes Memory
Genere: Alternative Metal, Post Harcore
Durata: 49' min.
Etichetta: MNRK Heavy
‘Where Myth Becomes Memory’: avremo sicuramente memoria futura di un mito già oggi consolidato dal nome Rolo Tomassi, e il sesto album avrà un ruolo notevole in questo processo di totale affermazione.
È impossibile restare indifferenti al fascino vocale, al carattere “bipolare” della voce di Eva Korman, un momento suadente, l’altro di una potenza e aggressività strazianti. La forza della band inglese risiede senz’altro nella Korman, interprete eccezionale dell’emotività, dell’istinto primordiale che rappresenta il filo conduttore dei dieci brani del disco. Si tratta di brani viscerali, immediati, ma al contempo razionali, frutto di un processo di scrittura raziocinante, matematico, un connubio che ci tocca nell’intimità, perché noi stessi in perenne conflitto tra ragione e sentimenti.
Difficile riuscire a distinguere dove agisca l’autorità di una o dell’altra delle due parti, ma poco importa se il risultato sono autentici capolavori come ‘To Resist Forgetting’ o ‘Drip’. Ma non basta soffermarci a soli due brani per sottolineare la grandiosità del disco, presente fin dalle prime note distorte dell’opener ‘Almost Always’, seguite da un pianoforte minimalista con la voce pulita e candida di Eva: nessuna conflagrazione, si resta su toni drammatici ma pieni di speranza per l’intero brano, musicalmente ricco di sfumature sonore.
La successiva ‘Cloaked’ introduce timidamente l’ambivalenza sonora in cui la band eccelle, perché di band si parla, musicisti di una certa levatura, bravi nel trascendere rigidi confini musicali.
‘Mutual Ruin’ ribadisce la natura imprevedibile della musica dei Rolo Tomassi, romantica e impietosa, avvolgente ed efferata. ‘Labyrinthine’ esplode, implode, è straziante, aggressiva, ma presenta il suo spiraglio di luce che irradia con potenza. ‘Closer’, ed è amore a prima vista: si ritorna ai tratti melodici che caratterizzano il brano di apertura, restituendo una sensazione di sospensione e di appagamento.
Lasciamo viva la curiosità per il resto dell’ascolto, rassicurando sulla bontà di un lavoro che qualifica il gruppo inglese come una tra le realtà più interessanti della musica heavy, del tipo cerebrale ma non cervellotico, complesso ma non complicato, come la vita che cerca di rappresentare.
Tracklist
01. Almost Always
02. Cloaked
03. Mutual Ruin
04. Labyrinthine
05. Closer
06. Drip
07. Prescience
08. Stumbling
09. To Resist Forgetting
10. The End Of Eternity
Lineup
Eva Korman: voce
James Spence: tastiere, piano, voce
Chris Cayford: chitarra
Nathan Fairweather: basso
Al Potts: batteria