The Halo Effect – Days Of The Lost

Il 12/08/2022, di .

Gruppo: The Halo Effect

Titolo Album: Days Of The Lost

Genere:

Durata: 41 min.

Etichetta: Nuclear Blast

75

Domanda: voi chi preferite tra gli In Flames che, discograficamente parlando, arrivano fino a ‘Clayman’ (2000), e quelli successivi? Questione dalla risposta probabilmente scontata, ma che è giusto porre se si vuol affrontare ‘Days Of The Lost’, album di debutto dei The Halo Effect, band che vede nelle proprie fila ex membri storici (nonchè fondatori, come Strömblad) del quintetto svedese originario di Göteborg, assieme alla voce dei Dark Tranquillity Mikael Stanne.
Quanto proposto sin dall’opener, nonchè singolo d’esordio uscito il nove novembre scorso, ‘Shadowminds’, è naturalmente un death metal melodico tanto caro alle due band d’origine. Non tanto un revival (che nessuno vorrebbe) di pietre miliari come i primi tre dischi degli In Flames, quanto piuttosto una fresca continuazione di ‘Clayman’.
Nella titletrack il quintetto è, infatti, abile a giocare tra intrecci più serrati (strofe) ed altri più cadenzati, come (anche) durante l’assolo di Engelin, mentre è la compattezza a regnare sovrana nella scandita ‘The Needless End’, come dimostra il ponte (da 02:10 a 02:52) che porta al ritornello conclusivo: niente di eccessivamente tecnico, ma funzionale al brano e ad ottenere un facile headbanging sottopalco. Certo, non è tutto oro quello che luccica, ed i ritornelli della pur piacente ‘Conditional’ mostrano qualche inevitabile richiamo ai bei tempi che furono (‘Only For The Weak’, da ‘Clayman’).
La cadenzata ‘In Broken Trust’, impreziosita da clean vocals e da un uso sapiente (tradotto: mai invadente) dell’elettronica, arriva al momento giusto, facendo rifiatare l’ascoltatore, e su linee similari si muove anche ‘Gateways’ fino al secondo ritornello, dopo il quale comincia una seconda parte più tirata ed arricchita da un assolo di tastiera, ma purtroppo niente che faccia gridare al miracolo, anzi più un semplice compitino portato a termine.
Tornano le clean vocals su ‘A Truth Worth Lying For’, ma soprattutto sembrano risvegliarsi le chitarre di Strömblad ed Engelin (da 02:45): niente di eccelso, anzi lungo tutto il lavoro si ha come l’impressione che i due siano voluti andare sul sicuro piuttosto che “tentare la giocata”, ma se non altro in questo brano tanto basta per destarci dopo ‘Getaways’. Si cala l’asso, invece, con ‘Feel What I Believe’, che credo rappresenti uno dei (rari?) sprazzi di spontaneità che il melodic death metal riesce a donare e che, io come voi, ci aspettavamo dai The Halo Effect: una continua sfida tra aggressività e melodia fanno del brano tra i più camaleontici e riusciti del lotto. Si viaggia verso la conclusione con ‘Last Of Our Kind’, che pur odorando di già sentito lungo la tracklist di ‘Days Of The Lost’, tiene alto l’interesse e basso l’acceleratore, mentre degna è la conclusione data dalla scandita ‘The Most Alone’, a ricordare certi mesti episodi dei Dark Tranquillity di ‘Projector’ (1999).
In conclusione, cosa scrivere riguardo ‘Days Of The Lost’? E’ un rimescolare bene delle carte vecchie di vent’anni? E’ una ventata di freschezza data (anche) da una statica proposta attuale? E’ un qualcosa che nulla aggiunge a quanto già ascoltato negli anni? Personalmente, tornando alla domanda posta ad inizio recensione, i The Halo Effect dimostrano che, a prescindere da quale delle due “fasi” voi preferiate, c’era una dannata voglia di ritorno a quel passato glorioso che i cinque musicisti, con le loro rispettive band, aiutarono a plasmare, rivisitato però con un occhio, ed un suono, attuali.
Proprio per questo, sebbene il prodotto finale possa risultare leggermente nostalgico, sicuramente non è datato. Tuttavia, altro purtroppo non si può scrivere, nel senso che se cercate la novità, o l’azzardo (anche) stilistico, dovete pescare altrove (ammesso che poi l’accettiate, date le critiche che molti muovono nei confronti dei colleghi Arch Enemy). Ora, passiamo ad un’altra domanda: voi chi preferite tra In Flames e Dark Tranquillity?

Tracklist

01. Shadowminds
02. Days Of The Lost
03. The Needless End
04. Conditional
05. In Broken Trust
06. Gateways
07. A Truth Worth Lying For
08. Feel What I Believe
09. Last Of Our Kind
10. The Most Alone

Lineup

Mikael Stanne: vocals
Niclas Engelin: guitars
Jesper Strömblad: guitars
Peter Iwers: bass
Daniel Svensson: drums