ApoGod – A Prog Bible

Il 23/12/2022, di .

Gruppo: ApoGod

Titolo Album: A Prog Bible

Genere:

Durata: 63 min.

Etichetta: Metal Zone Italia

75

Non si fanno mancare spunti interessanti per il proprio debutto, i due strumentisti (italiani) che si celano dietro il misterioso monicker di ApoGod. Patrik Fisichella e Giovanni Puliafito – questi i nomi dei due artisti di cui sopra – hanno infatti dato alla luce un lavoro decisamente interessante, frutto a quanto pare di tre anni abbondanti di lavoro. Prima però di immergerci nell’analisi del lavoro in sé, è opportuno iniziare dall’analisi del monicker stesso: APOGod, dove APO sta per Another Point Of (View), un punto di vista diverso su… God, Dio, cioè. Obbiettivo forte, se vogliamo, ma lo scopo più o meno dichiarato del progetto in effetti sembrerebbe essere proprio questo: fornire un diverso punto di vista sulle vicende narrate nei più famosi libri dell’Antico Testamento: Genesi e Esodo.

Ma in che modo i due talentuosi artisti si propongono di portare a termine questo obbiettivo? Se ci sono riusciti o meno lo lasciamo stabilire a ciascuno di voi ascoltatori; però quello che a noi interessa è proprio appunto il metodo scelto per condurre questa narrazione, ovvero un album di ribollente progressive metal, largamente strumentale, ma con alcuni – decisamente ben fatti – brani cantati. I nomi principalmente chiamati in causa sono quelli che possiamo immaginarci: Dream Theater nei frangenti affidati ai soli strumenti e Symphony X per alcuni barocchismi e un approccio a tratti epico (ascoltare ‘Egyptian Plagues’ per capire cosa intendiamo), ma si ravvisa anche forte l’ombra della penna di compositori italiani quali Turilli e Staropoli, per via di una certa tendenza dei Nostri a indulgere (soprattutto in apertura e conclusione del disco) su quell’incedere da colonna sonora tipico dei due triestini. I dieci brani sono tutti ben composti e fanno buon uso delle influenze citate, risultando quasi sempre a fuoco e dotati di una buona dose di personalità: se infatti i brani più canonici ci piacciono molto in termini puramente esecutivi (‘Adam & Eve’, ‘Cain’s Pain’ e ‘Tower of Babel’ hanno passaggi chitarristici di grande spessore); a colpire davvero la nostra attenzione sono quelli più vari a livello di influenze come ‘The Great Flood of Blood’, che aggiunge neri fili di death metal nel tessuto dei Nostri, oppure la conclusiva ‘The Divine Code’, ambiziosa suite da tredici minuti in cui cogliamo veramente la vastità della padronanza artistica di Fisichella e Puliafito.

L’album insomma è piuttosto bello. Qualche passaggio derivativo può esserci, qualche banalità in termini di pulizia e produzione anche, ma sono veramente peccati veniali. Il discorso principale che a nostro avviso rende l’album comunque vincente è l’impianto concettuale per una volta diverso dalla solita storia narrata, il tentativo (riuscito) di approcciare il tema storico/religioso con una mentalità non distruttiva ma comunque intelligentemente fuori dagli schemi e soprattutto il coraggio mostrato nel partire dalla lezione dei grandi nomi ma poi staccarsene sempre con una certa classe, seguendo vie che ai primi ascolti comunque fanno pensare a un lavoro originale e per nulla derivativo. Elencate queste qualità, non possiamo che consigliarvi l’ascolto del disco, siamo sicuri che potrebbe piacervi.

Tracklist

Patrick Fisichella: Guitars, Bass
Giovanni Puliafito: Piano, Synth, Keys, Drum Writing

Lineup

01. The Creation – BigBanGenesis
02. Adam & Eve – First Time Naked
03. Cain’s Pain
04. The Great Flood of Blood
05. Tower of Babel
06. Cyber Abraham and the Massacre of Sodom
07. Egyptian Plagues
08. Pharaoh’s Rage
09. Promised Land (A Prayer of Moses)
10. The Divine Code