Babymetal – The Other One

Il 27/03/2023, di .

Gruppo: Babymetal

Titolo Album: The Other One

Genere: , ,

Durata: 41:08 min.

Etichetta: Cooking Vinyl

Distributore: The Orchard

77

Ve lo confesso, non sapevo proprio cosa attendermi dall’ascolto di un disco delle BABYMETAL. Sarà che non ho mai (giustamente) preso sul serio ‘Gimme chocolate!!’ e che mi sono contestualmente immedesimato in Dave Mustaine allorquando, al cospetto di Marty Friedman, ha reagito inorridito dinanzi al riccioluto neonipponico che gli indicava il successo dell’allora trio quale la chiave per la rinascita dei Megadeth. O sarà perché non ho mai potuto soffrire roba tipo Dragonforce, ipervelocizzata a mo’ di combattimento aereo su supporto Arcade.
Però… per il diritto di cronaca questo e altro. E poi, appena sento parlare di concept, metaverso/metalverso e realtà alternative la curiosità si attiva, un po’ come quella di Nobusuke Tagomi lontano dalle Isole Patrie. Allora, ne è valsa la pena di essere così curiosi per ‘THE OTHER ONE’? A giudicare da quante volte l’opener ‘METAL KINGDOM’ è passata in riproduzione, direi di sì. Il pezzo è inquietante, sembra di essere calati in un’altra dimensione dominata non più dai gonnellini da educande e dal rigido sistema inquadrativo della società, quanto piuttosto dalle stesse atmosfere languide disegnate da Skin e Paolo Buonvino su ‘Reinassance’. E poco importa che non si sappia in che lingua stiano cantando le nostre: avete ascoltato ‘Disillusion’ per anni senza capirci nulla, per tacere di certi dischi di casa nostra…
Comunque sia, saranno i quaranta minuti che si confermano la durata ideale di un album, ma sono stranamente stregato; proprio quando pensi di aver capito tutto parte ‘Divine Attack – Shingeki’ e ti rendi conto che il viaggio verso la perdita delle certezze è completo. Velocità asservita a un ipotetico viaggio iperspaziale, di quelli a cui abbiamo assistito nei nostri tanti pomeriggi sui network di Italia 7, con le vocals che provano a loro volta a evocare altri piani di esistenza.
Su ‘Mirror Mirror’, poi, probabilmente Steve Vai ha fatto visita alla pagoda di Marty Friedman non trascurando di portare con sé la Universe – siamo abituati agli arditi passaggi da minore a maggiore, perciò almeno da questo punto di vista non ci sono grosse sorprese. Ehi, ma vogliamo parlare di ‘MAYA’? Stilosissima nella strofa, tanto che sembra che Tobias Forge sia andato a farsi un bagno nei laghi sulfurei dell’Hokkaido per coaudivare le operazioni di ricerca della nuova hit a quelle longitudini! A proposito, sia la dama del velo che altri pezzi sono trascritti così, in lettere maiuscole, per qualche strano mistero rivelato dal Dio Volpe, perciò non chiedetemi di più.
Per non parlare dell’influenza di Petrucci e soci (in versione steroidale) su ‘Believing’, ma non si fa in tempo a pensarlo che le Nostre ci mettono uno sgambetto in piena regola con la loro versione della filosofia trappista (e… no, non parlo della birra). ‘METALIZM’ lancia un ponte tra Noi e Loro, sul terreno comune dell’Arabia, con tanto di lead guitar in evidenza, con Kobi Farhi e Enzo Donnarumma che michiedono di scavare una buca e metterci dentro la mia paura. Sarà fatto, signori miei.
Non tutte le tracce lasciano il segno allo stesso modo, ovvio. A dispetto di un inizio cattivissimo, ‘Monochrome’ sembra un pezzo pop italiano, la sensazione è quella e non ti abbandona per tutti i quasi quattro minuti di durata. In compenso, ‘THE LEGEND’ vi ucciderà, con il suo stile vicino ai Korn, o meglio alla colonna sonora di ‘Queen of the Damned’. Alla fine vi sembrerà di rivedere Mustaine ghignante che sorseggia tè a bordo di quello stesso lago visitato da Forge, ve lo garantisco. Anche se probabilmente il video di ‘Reckoning Day’ lo ritraeva nell’Honsu, ma la sostanza è quella.
Per qualche mia percezione, è proprio questa traccia conclusiva a costituire la rappresentazione più vivida dell’Altro. Cos’è dunque ‘THE OTHER ONE’, se non il lato oscuro delle BABYMETAL? È Akira Takasaki in groppa a uno Shinigami con la totalizzante ‘Art of Life’ degli X Japan che scorre in sottofondo? È forse lo stesso Yoshiki chinato a lavorare giorno e notte per la versione orchestrale di ‘Black Diamond’, con Gene Simmons novello Salieri committente, che magari guarda in uno squarcio dell’orizzonte e viene investito da una pallonata di Tsubasa? E che dire di SU-METAL e MOAMETAL, novelle Turandot con me principe persiano che devo indovinarne il nome o interpretarne l’essenza? E lo so che la leggenda era ambientata in Catai e non a Cipango, ma si sa… noi europei sono così. Non vi resta che avventurarvi nel metalverso, e magari farmi sapere come la pensate da un’ottica dimensionale parallela a questa…

Tracklist

01. METAL KINGDOM
02. Divine Attack – Shingeki
03. Mirror Mirror
04. MAYA
05. Time Wave
06. Believing
07. METALIZM
08. Monochrome
09. Light and Darkness
10. THE LEGEND

Lineup

Su-metal (Suzuka Nakamoto): lead vocals, dance
Moametal (Moa Kikuchi): lead vocals, background vocals, dance
ISAO: guitar
Takayoshi Ohmura: guitar
Leda Cygnus: guitar
BOH: bass
Aoyama Hideki: drums