Fleshgore – Carnival Of Flesh

Il 29/03/2023, di .

Gruppo: Fleshgore

Titolo Album: Carnival of Flesh

Genere:

Durata: 38:37 min.

Etichetta: Xtreem Music

65

I Fleshgore esistono da oltre un ventennio ma, ogni volta che provo a cercare il loro nome in rete, fino alla penultima lettera, i suggerimenti di ricerca indicizzati da Google cercano di dirottarmi sui Fleshgod Apocalypse. Il che riassume con brutale eleganza il destino della band di Kiev, come a dire che devi cercare tra gli strati di suppurazioni dell’underground con cognizione di causa, prima di intercettare la loro spinosa anatomia. Ma, con l’ultimo ‘Carnival of Flesh’, vuoi per la spinta di visibilità della Xtreem Music, vuoi per la consolidata padronanza della materia death metal, la loro luce sembra iniziare a pulsare sotto il magma di produzioni di genere mal differenziate tra loro. La cifra stilistica si palesa fin dall’opener ‘Distorted Lights’: sincopata, anabolizzzata, cattiva. Il loro brutal death ha tutte le caratteristiche per funzionare: riffing tritacarne, basso detonante, sezione ritmica in apnea, growl da abissi siderali, merito del veneto Michele Borniotto. La produzione è patinata al punto da rendere giustizia alla perizia maturata in decadi di sevizie sonore. Peccato solo per la batteria che suona come un set di pentole durante uno tsunami. Allo stesso modo la cover, che richiama ‘Stillborn’ dei Malevolent Creation, già ripreso dagli Entombed AD, lascia ben pochi dubbi sulla proposta musicale. La pecca, come spesso accade quando in questi frangenti del brutal, è l’elevato grado di omogeneità reale singole tracce. Ogni brano sembra un tumore cresciuto la canzone precedente. I soli sono ai minimi termini. Non bastano i cambi di tempo per scuotere dinamiche tendenti alla perseveranza nei circoli viziosi del dogma death. I testi, al contrario, si distaccano dalle tematiche che ti aspetteresti con questo grazioso monicker: rabbia, indignazione, denuncia sociale. Forse per molti versi, già dal lontano ‘May God Strike me Dead’, i Fleshgore hanno rappresentato l’urlo di Cassandra che rieccheggia tra le macerie di oggi, ma Google ha sempre dirottato le loro profezie sui Fleshgod Apocalypse.

 

Tracklist

01. Distorted Lights

02. Carnival Of Flesh

03. Inhuman Existence

04. Buried Truth

05. Modern Arts Of Slavery

06. Hive Of Insanity

07. Invisible Reality

08. Frail Utopia

09. War Is An Amusement

10. Ad Astra
02. Carnival Of Flesh
03. Inhuman Existence
04. Buried Truth
05. Modern Arts Of Slavery
06. Hive Of Insanity
07. Invisible Reality
08. Frail Utopia
09. War Is An Amusement
10. Ad Astra

Lineup

Igor lystopad: chitarra

Ruslan drozd: basso e voce

Eduard lytviacov: batteria

Michele borniotto: voce