The Turin Horse – Unsavory Impurities

Il 11/04/2023, di .

Gruppo: The Turin Horse

Titolo Album: Unsavory Impurities

Genere: , ,

Durata: 37 min.

Etichetta: Reptilian Records

75

Se mi chiedessero di riassumere con un aggettivo ‘Unsavory Impurities’ utilizzerei schizofrenico e sarebbe senza alcun dubbio il più adatto. Ho ascoltato il disco per intero prima di documentarmi in merito alla band e al genere proposto e due nomi mi sono immediatamente balzati alla mente, apparentemente lontani l’uno dall’altro, eppure… Eppure i The Turin Horse sembrano l’esatta mescolanza tra i Mudhoney e i Korn, che musicalmente sono agli antipodi, ma in ‘Unsavory Impurities’ ho avvertito una feroce somiglianza tra le ritmiche dense di Groove alla Korn quanto alle derivazioni Punk dei Mudhoney; se i primi vengono dal più evoluto Nu-Metal, i secondi sono figli di un’epopea in cui una certa frangia di Indie Rock incontrava violentemente il Noise psichedelico e il Punk.
Ora, questa divagazione per dire che i The Turin Horse fanno di questi due stili il loro asso nella manica, poi starà a voi ascoltatori scovare altre influenze. ‘Unsavory Impurities’ non è sicuramente un album di facile comprensione, necessito infatti di più ascolti e già sono preoccupato al pensiero di quale voto consegnerò alla release, ammesso che il voto nelle recensioni possa realmente interessarvi più dell’argomentazione in sé. Sicuramente la matrice sonora della band viene dal Metalcore piuttosto evidente in ‘The Light That Failed’, ma c’è una forte impronta Punk e Hardcore alla base di queste composizioni (e qui torno ai Mudhoney che agli esordi tangevano elementi Hardcore/Punk).
‘Necessary Pain’ è una sorta di Punk/Nu-Metal, ‘The Regret Song’ è puro Sludge Metal, ‘Blissed Out’ esplode in un Hardcore Punk violento alla Henry Rollins, i tre lancinanti e rumorosi minuti di ‘Where The Seeds Can’t Take Root’ ci lanciano nella lunga e psichedelica ‘Hybris’, che sulla coda ci riporta a svisate di sax baritono degne delle migliori improvvisazioni Prog degli Area – qui si vola, e si prosegue su questa linea di follia sonica nella conclusiva ‘Tear Off The Stitches’ che attraverso il sax baritono si snoda tra ritmiche stordenti in un corridoio musicale in cui la voce di Enrico Tauraso esprime dolore attraverso grida convulse e strazianti. Il marchio distintivo di questa band è proprio la voce che esprime dolore e sofferenza attraverso un cantato schizofrenico e lacerante avvolto da linee musicali solo apparentemente confuse ma perfettamente amalgamate le une alle altre. Certo, ‘Unsavory Impurities’ non è un disco per tutte le ore, ma se avete trascorso una giornataccia a lavoro e volete sentire una botta di adrenalina pura questo è un album che fa per voi: aggressivo, lacerante, malato eppure geniale nella sua schizofrenia. Sono questi i dischi che arrivano come un pugno in faccia e lasciano il segno.

Tracklist

01.The Maximum Effort For The Minimum Result

02. Sixty Millions Blues

03. The Regret Song

04. Blissed Out

05. Necessary Pain

06. Birds Sing A Death Song

07. The Light That Failed

08. Where The Seeds Can’t Take Root

09. Hybris

10. Tear Off The Stitches

 

Lineup

Enrico Tauraso: Vocals, guitar, synth
Alain Lapaglia: Drums, samples
Alessandro Cartolari: Baritone sax in ‘Hybris’ and ‘Tear Off The Stitches’