Dødheimsgard – Black Medium Current

Il 14/04/2023, di .

Gruppo: Dødheimsgard

Titolo Album: Black Medium Current

Genere: , , , ,

Durata: 69 min.

Etichetta: Peaceville Records

75

Sono trascorsi ben otto anni dall’ultimo album targato Dødheimsgard, lo splendido ‘A Umbra Omega’, dal quale la band riparte nella composizione del nuovissimo ‘Black Medium Current’. Le trame sonore ordite dai norvegesi percorrono strade ormai ben conosciute, un Black Metal atmosferico piuttosto elaborato all’interno del quale non mancano lunghe dilatazioni strumentali e cambi ritmici frequenti, sui quali spiccano importanti e notevoli intrecci e ambientazioni Avantgarde, ma non soltanto; evidenti nell’opener ‘Et Smelter’, dall’inizio acustico e sognante, con passaggi dentro un Black piuttosto tirato e invadente e un finale psichedelico dalle tinte Space Rock che molto deve agli Hawkwind.
Il Black riappare deciso su ‘Tankespinnerens Smerte’, che poi prende strade diverse in favore di impasti Dark dentro a cori dai tratti quasi gotici e dilatazioni chitarristiche evocative e circolari. ‘Interstellar Nexus’ approccia a un oscuro tribalismo mescolato a soluzioni Post Rock/Metal e si fa ricordare per le continue variazioni, con un finale Electro/Space Rock schizofrenico, mentre ‘It Does Not Follow’ sembra fuoriuscire da un centrifugato di generi diversi, laddove il Prog più atmosferico incontra l’elettronica convulsa dei Prodigy per poi sfociare in un Black che più lineare non si può. ‘Voyager’ è un intermezzo di piano e voce di neppure due minuti che ci conduce ad ‘Halow’, un mid-tempo dalle tinte fosche e operistiche piuttosto lineare rispetto alle tracce precedenti.
‘Det Tomme Kalde Morke’ è pura attitudine Avantgarde Black, con up&down tra la parte musicale e quella cantata, dentro le quali trovano spazio soluzioni elettroniche e ipnotiche al limite dello Sludge, a tratti perfino Desert/Psych Rock; in questo i Dødheimsgard risultano essere piuttosto plasmabili e difficilmente catalogabili, molte influenze tutte centrifugate all’interno di un calderone Metal che si espande dal Black Atmosferico e va oltre, molto oltre confini prestabiliti, se mai una band debba averne. ‘Abyss Perihelion Transit’ inizia infatti mostrando un lato molto atmosferico per poi gettarsi in un Black violento e ancora cambiare binario verso un Electro/Space Rock tinto di Prog che rimanda a gruppi quali The Black Angels, The Black Mountain, Acid Mammoth ecc. Chiude la release ‘Requiem Aeternum’, introduzione di piano e doppia voce, sembra di trovarsi a teatro davanti alla messa in scena di un’opera lirica; si tratta di un brano sognante ma anche angosciante, si attende un’esplosione metallica che non arriva e l’album termina con un senso di vuoto e malinconia che lascia spiazzati.

Sono composizioni piuttosto cerebrali quelle proposte dai Dødheimsgard, non di facile approccio né memorizzabili con semplicità, ma i fan della band questo lo sanno. Le trame sonore dei norvegesi rimbalzano all’interno di numerosi generi e la lunghezza di ogni traccia ne evidenzia la particolarità rispetto ad altre band più marcatamente inserite in ambiti di genere; ciò li rende forse non unici, ma certamente tra i nomi di punta del panorama Metal odierno. ‘Black Medium Current’ è un viaggio cosmico, non soltanto un album metal.

Tracklist

01. Et Smelter
02. Tankespinnerens Smerte
03. Interstellar Nexus
04. It Does Not Follow
05. Voyager
06. Halow
07. Det Tomme Kalde Morke
08. Abyss Perihelion Transit
09. Requiem Aeternum

Lineup

Vicotnik: Vocals and Guitar
L.E. Måløy: Bass
Tommy “Guns” Thunberg: Lead Guitar
Myrvoll: Drums