Jegong – The Complex Inbetween

Il 07/08/2023, di .

Gruppo: Jegong

Titolo Album: The Complex Inbetween

Genere: ,

Etichetta: Pelagic Records

70

Elettronica di altri tempi quella dei Jegong. Riprendendo il lavoro degli anni ’70 di band del perimetro Krautrock cercano di riproporla con sonorità evidentemente più moderne, ma con lo stesso piglio psichedelico dei tempi. Come il duo arrivi a questo album è sicuramente legato al percorso individuale dei due artisti. La maturità artistica e tecnica raggiunta è base solida su cui costruire le otto tracce di questa opera. Passiamo quindi all’ascolto di ‘The complex inbetween’. La prima traccia ‘Come to the center’ sicuramente di impatto e molto coinvolgente. Ritmo incalzante e apertura che ricorda molto tutto quello che ha influenzato e che ritroviamo in band inglesi come Interpol e dintorni. Un ottimo inizio. Segue ‘Clear the way’, brano molto più oscuro del precedente. Ritmo marziale e ripetitivo, la sensazione di ritrovarsi all’interno di una fabbrica piena di macchine, ingranaggi, rumore soffocante per la mente, in un lento fade out che allenta la presa e trasforma la traccia in qualcosa di più psichedelico, pinkfloydiano. Con ‘KurkOM’ si continua con la proposizione di ritmi martellanti, traccia che si pone come atmosfera a metà strada rispetto le precedenti, forse più originale, ma meno immediata del brano di apertura. Come per altri brani, la band propone un video a supporto molto interessante. La successiva ‘Night Screaming Moves’ è sicuramente traccia di rottura. Il brano ha un lento e molto interessante intro, che man mano crea l’atmosfera tetra che il nome suggerisce. Il brano ha poche evoluzione e non regala quanto promesso nei primi minuti. Il successivo ‘Former Wish’ riprende dall’intro della traccia precedente, suoni interessanti e tutto molto curato dal duo, che sembra anche in questo brano limitarsi a creare atmosfere, piuttosto che ad articolare qualcosa di più complesso a livello melodico. Distorsioni si sommano soffando lontani echi di melodie acide che stordiscono, ma che affascinano regalando il brano sicuramente più interessante dell’album. Successiva ‘Focus Defocus’ ribalta l’atmosfera fin qui creata con un’apertura sognante che rapidamente va in loop non donando evoluzioni particolari. Segue ‘An Oval And A Star’ molto più particolare, con la sua apertura in parte tribale in parte epica, con una sorta di coro di corni che prendono la scena e nel classico loop guadagnano sempre più spazio e distorsione, quindi armoniche che portano a saturazione la traccia che poi si dissolve in una lunga coda. Si chiude con ‘We End Here – We Start Here’ e sembra quasi di riascoltare il tocco di Vangelis. I synth creano una trama fitta a cui si somma un drumming complesso che rende interessante questo brano di chiusura. Il viaggio proposto si chiude con un fade out lento.

Proposta totalmente strumentale quella del duo Jegong, interessante le trame e atmosfere proposte, che forse si appiattiscono sempre troppo velocemente, rendendo forse anche faticoso l’ascolto dell’intero album. Sicuramente apprezzabile dagli amanti del genere, forse difficile da approcciare per il resto. Consigliata la visione dei video pubblicati a supporto dei brani che ne enfatizzano le atmosfere e ne potenziano il messaggio.

Tracklist

1. Come to the Center
2. Clear the Way
3. KurkOM
4. Night Screaming Moves
5. Former Wish
6. Focus Defocus
7. An Oval And A Star
8. We End Here – We Start Here

Lineup

Dahm Majuri Cipolla (Mono) – Batteria, Synth

Reto Mäder (Sum Of R) – Bass, Synth, Mellotron, Piano, Organ