Septa – Bitten By The Serpent Of The Kingdom Of The Spirit

Il 31/10/2023, di .

Gruppo: Septa

Titolo Album: Bitten By The Serpent Of The Kingdom Of The Spirit

Genere: ,

Etichetta: Self-Released

63

New wave of progressive metal? Forse già coniato da qualcuno più esperto di me. Innumerevoli band cercano di spingere oltre quello che era stata l’idea di contaminazione del metal degli anni ottanta, continuando ad inserire nuovi elementi prodotti al di fuori del progressive metal. Fa riflettere questo concetto. Aggiungono quindi qualcosa gli ucraini Septa?

Inizio molto deciso con ‘Emet, “Truth”‘. Dopo un intro atmosferico ottenuto tramite synth, che fa da tappeto dopo un minuto alla voce, che inizia a guidare il crescendo del brano fino all’ esplosione delle chitarre accompagnata dalla sessione ritmica al completo. Suoni moderni, compressi, taglienti. La voce cristallina ha uno spazio molto ampio all’ interno del mix, definendo un progressive dal carattere power, melodico, con sfumature a tratti malinconiche, dal retrogusto gothic. La prima traccia scorre molto lineare e immediata. La successiva ‘Clay boy’ più particolare e ricercata, impreziosita da filtri e alcuni passaggi delle chitarre. Sicuramente più cattiva, probabilmente dal grande potenziale live. Seguono i due minuti e mezzo di ‘Pogroms’, un pizzico di thrash che la trasforma in una traccia molto coinvolgente. A tratti emergono cori che sicuramente impreziosiscono. ‘New motive power’ è un brano che raccoglie tutte le sfumature dei precedenti, partì interessanti, ma forse meno compatto e coeso delle tracce finora ascoltate. Con la quinta ‘Tannahauser gate’ arriva la ballata dell’ album. Dopo un lungo intro assistiamo ad una breve parte cantata che non viene sviluppata e lascia abbastanza insoddisfatti. Con la successiva ‘Golem / 1915’ si torna al registro precedente. Rocciosa ritmica a sorreggere cori che questa volta non convincono tanto. La traccia viene poco dopo la metà risucchiata in un passaggio atmosferico che spiazza. ‘The tin man’ porta le sonorità in campo estremo. Cantato scream e disperazione, probabilmente è giunto il morso del serpente. Inaspettato brano acustico dal titolo ‘Met, dead’. Voce pulita per due minuti di altro dal sound vagamente statunitense. Si chiude con ‘You were created by the sages, return to your dust’ rispolverando il sound della prima traccia.

L’album scorre, con un po’ di confusione e probabilmente lasciando quasi tutti i palati insoddisfatti. Quello che sembra mancare tirando le somme è un pizzico di originalità che permetterebbe ai Septa di distinguersi, rendersi appetibili e interessanti in un panoramico, quello progressive metal, ormai a dir poco saturo.

Tracklist

  1. Emet, truth
  2. Clay Boy
  3. Pogroms
  4. New Motive Power
  5. Tannhauser Gate
  6. Golem / 1915
  7. The Tin Man
  8. Met, dead
  9. You were created by the sages; return to your dust

Lineup

Eugene Tymchyk – vocals
Alexander Kostuchenko – guitars
Dima Ulyanov – bass
Vlad Oleynik – drums