5 curiosità che forse non sapete su… Ian Gillan
Il 19/08/2020, di Francesco Faniello.
In: The Birthday Party.
Ian Gillan è nato nel borgo londinese di Hounslow il 19 agosto 1945. Ai più è noto per essere il cantante storico dei Deep Purple, ma da non trascurare è la breve militanza nei Black Sabbath, con i quali incide ‘Born Again’ (1983), o i progetti solisti. Ma forse non tutti sanno che…
Who do you think you are?
Già, recitava proprio così l’invocazione a Gesù Cristo resa celebre dal ‘Jesus Christ Superstar’ di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice e portata sul grande schermo da Norman Jewison. Non tutti però sanno che, nella versione in studio del musical, il Messia è interpretato proprio da Ian Gillan, che lascerà il posto a Ted Neeley per le produzioni successive in virtù dei fitti impegni con i Deep Purple. Ascoltate la versione originale di ‘Gethsemane’ per credere: tra l’altro, i fan della band non potranno non notare affinità con il singolo ‘Halleluja’ o con gli inserti vocali presenti nel secondo movimento del ‘Concerto For Group And Orchestra’. Gillan non potrà fare a meno di citare l’illustre interpretazione sull’improvvisazione di ‘Strange Kind Of Woman’ nel corso del tour di reunion del 1984, giocando tra l’originale ‘Who do you think you are?’ e l’altrettanto autocelebrativo ‘Who do we think we are?’…
I can’t deny it, with that smile on your face
Sempre a proposito di ‘Strange Kind Of Woman’, nello stesso tour la stessa viene dedicata esplicitamente alla famigerata ‘Dirty Doreen’, definita da Ian Gillan “the best groupie ever”. In effetti, il titolo originario del singolo di epoca ‘Fireball’ doveva essere ‘Prostitute’, poi modificato per ovvi motivi di appeal nei confronti del pubblico; tuttavia, il sornione urlatore non ha mai fatto mistero della sua passione per un certo filone testuale dai connotati “piccanti” ma dalle molteplici interpretazioni. Dalla denuncia della critica puritana su ‘Mary Long’ passando per la satira su Sharon Osbourne impersonata da ‘Digital Bitch’ (siamo al periodo con i Black Sabbath), fino all’esplicita ‘Keep It Warm’, sempre tratta da ‘Born Again’ dei Black Sabbath. Ma il capolavoro di “detto / non detto” resta ‘Knocking At Your Back Door’, dove le attitudini ‘particolari’ e non convenzionali di Lucy e Nancy vengono descritte con la consueta e tagliente ironia dal Nostro.
Gillan Mystere
Chi lo avrebbe mai detto? Il ghignante singer britannico fa capolino persino sulle pagine della serie speciale bonelliana ‘I Grandi Enigmi di Martin Mystère’: precisamente nel numero 8, denominato ‘Il Segreto di Mozart’. Qui, un diffidente Chris Tower (il direttore di Altrove) si prefigura un futuro collaboratore come una “specie di punk, o di dark o di metallaro o come diavolo vuoi chiamarlo, mentre canta ‘I want to rip your spine out’ al Pentagono”. Non solo il brano è una chiara citazione di ‘I’ll rip your spine out’ dei Gillan (uno dei tanti progetti solisti del buon Ian, nel periodo in cui era fuori dai Deep Purple) ma l’assistente di Chris Tower si chiede sbalordito se anche quest’ultimo sia un ammiratore di Ian Gillam [sic]. Oltre alla storpiatura del nome, c’è da dire che il rocker col microfono in mano nella vignetta di flashback non assomiglia per niente all’ugola d’oro di Houslow…
The devil is never a…
“… Maker”, direte voi. Corretto, e ciò dimostra che avete buona memoria. Non così Ian Gillan che durante il tour con i Black Sabbath si trovò ovviamente a cantare i classici dell’era di Ozzy e di Dio, inseriti in scaletta insieme ai brani di ‘Born Again’. Incredibilmente, il buon Ian lamenterà l’assenza di una vera e propria trama nei testi dei suoi illustri predecessori, tanto da non riuscire a ricordarli a memoria e provare ad agevolarsi con una serie di fogli sparsi sul palco. Galeotto fu però il ghiaccio secco, che creerà una nube continua sulle assi, lasciando il singer solo con le sue capacità istrioniche unite però alla sua labile memoria, che ad esempio lo porterà a pronunciare convintamente “The Devil is never a Taker, the less that you give… you’re a Taker” in occasione della performance di Worcester di ‘Heaven And Hell’ (sul cui refrain ci regala però un acuto degno della sua fama!). Non l’unica delle stranezze legate a una collaborazione che i più critici battezzeranno Deep Sabbath, nata quasi per caso da un incontro in birreria tra Gillan, Iommi e Butler, proseguita con un disco fortemente divisivo ma incredibilmente affascinante come ‘Born Again’ (a partire dall’artwork per giungere al missaggio), un tour dalla scenografia ingombrante di Stonehenge sullo sfondo e Bev Bevan alla batteria in sostituzione del defezionario Ward. Eppure, Ian Gillan tornerà sul luogo del delitto in occasione del suo iato successivo con i Deep Purple, per duettare con Tony Martin su ‘Paranoid’ nel corso del tour sabbathiano del 1989.
Zero the Hero
Anche se divisi dal look (coloratissimo quello del primo, rigorosamente in nero quello del secondo), Ian Gillan e Tony Iommi sono uniti da un comune cuore d’oro, come è evidente nella comune iniziativa WhoCares in supporto dei terremotati d’Armenia. Questo supergruppo ha rilasciato nel 2011 un singolo contenente due pezzi, ‘Who Cares / Out Of My Mind’, poi riversato in una compilation successiva che vede altre collaborazioni, tra cui quella dei due con la sezione ritmica dei Deep Purple per una nuova versione di ‘Trashed’ dei Black Sabbath. Restando in argomento, è impossibile tralasciare la partecipazione dei Deep Purple al Pavarotti and Friends del 2003 con la loro ‘Smoke On The Water’; nella stessa occasione, Ian Gillan duettò con il Maestro in persona sulla celebre aria pucciniana ‘Nessun Dorma’.