Nightwish – Master Of The Wish

Il 08/09/2000, di .

Nightwish – Master Of The Wish

‘Wishmaster’ è stato l’album più votato nel Soundcheck, il disco che conferma i finlandesi Nightwish tra le realtà emergenti più interessanti d’Europa. Uno status confermato dal loro show al Wacken nel quale hanno sfoderato una classe cristallina. È proprio nel backstage del celebre festival teutonico che incontriamo il simpatico batterista Jukka Nevalainen accompagnato dal taciturno chitarrista Emppu Vuorinen, con i quali abbiamo avuto modo di scambiare qualche impressione sul nuovo album e sull’attività live della band.

Quello che da tempo era nell’aria, dopo l’ascolto di un album come ‘Wishmaster’ e dopo averli visti in azione al Wacken Open Air Festival, è diventato realtà: i Nightwish non sono più una band di belle speranze, ma devono essere considerati a tutti gli effetti come esponenti di spicco nella florida scena metal europea. Dopo tutto il terzo album del combo di Kitee è stato in grado di riscuotere critiche più che positive in tutto il continente (su Metal Hammer è stato l’album più votato nel Soundcheck) mentre la band finlandese è stata accolta da una folla in delirio durante il prestigioso festival tedesco, pronta a farsi rapire dalla splendida voce dell’affascinante Tarja. Punto di forza della band finlandese, infatti, è proprio l’usignolo che consente alle composizioni del “genietto” Tuomas di prendere forma, con la sua teatrale interpretazione e la singolare impostazione lirica, permettendo alle canzoni di staccarsi dallo status di semplici power metal song e di acquisire un’identità tutta particolare. Nostro interlocutore per questa intervista, però, non è né il compositore Tuomas e tanto meno l’affascinante vocalist, entrambi impegnati in una estenuante photo-session, bensì il simpatico batterista Jukka, “pinzato” in un momento di relax nel backstage del Wacken.

È d’obbligo iniziare con lo show che vi ha visti protagonisti poche ore fa..
“Great!”.

Già, è quello che tutti noi abbiamo pensato. Puoi descriverci le emozioni provate dal palco, dopo esservi trovati davanti a quel mare di persone?
“Sì, è stato uno show veramente ottimo nonostante si siano verificati quei problemi tecnici che, durante i Festival, non mancano mai! Nonostante tutto lo spettacolo è stato entusiasmante, la gente semplicemente fantastica. Purtroppo è durato tutto troppo poco, il tempo a nostra disposizione era veramente esiguo, tanto che, appena abbiamo iniziato ad ingranare, era già tempo di scendere dal palco!”.

Sino a questo momento (Venom e Dee Snider dovevano ancora esibirsi, ndr.) siete stati il gruppo che ha raccolto più consensi, anche più di Iced Earth e Stratovarius. Molta della gente qui presente è giunta per voi e la cosa dovrebbe riempirvi d’orgoglio!
“È proprio vero quello che dici! Purtroppo non siamo riusciti a seguire tutto il festival, però se è proprio così non può che farci piacere sentire questo. Ci stupiamo ogni volta a vedere tali reazioni, eppure devo ammettere che la gente risponde sempre con maggiore entusiasmo ai nostri concerti. Pensa che, qualche giorno fa, ci siamo trovati a esibirci in Sud America e il pubblico è letteralmente impazzito! In Cile, ad esempio, la gente si è messa a saltare all’impazzata sino a sfondare il pavimento! È stata una cosa incredibile per noi, ma allo stesso tempo molto carina! A San Paolo, invece, abbiamo tenuto il nostro miglior concerto di sempre! Tutto è stato perfetto, la crew era preparatissima, il posto, ideale per la nostra musica. Il pubblico, poi, ha risposto veramente alla grande. C’erano 2200 persone e tutte hanno cantato assieme a Tarja le nostre canzoni. Veramente emozionante!”.

Ma per voi è meglio esibirvi in un grande festival come il Wacken o nei piccoli locali come quelli che vi hanno accolto di spalla ai Rage?
“Non saprei, dipende! Nei grandi festival come questo l’audience è veramente incredibile ma, come detto prima, i piccoli problemi come un monitor che salta o roba così, ci sono sempre. Nei piccoli locali il pubblico è meno numeroso ma, spesso, più caldo e si viene a creare una situazione veramente coinvolgente. Puoi vedere in faccia chi ti sta davanti, puoi sentire il pubblico e questa è una cosa che ci emoziona ogni volta!”.

È ora di dirottare il discorso su ‘Wishmaster’, album del mese su Metal Hammer di luglio ma, soprattutto, lavoro che segna la vostra completa maturazione stilistica.
“Sì, credo si tratti del naturale sviluppo del nostro sound, soprattutto se si considera il fatto che ‘Oceanborn’ era un lavoro valido dal punto di vista delle idee ma carente sotto altri aspetti, soprattutto legati al piano tecnico. Pensa che, per registrare ‘Oceanborn’, ci siamo serviti esclusivamente dei nostri studi ‘personali’; ogni strumento è stato registrato in studi ‘caserecci’ e, ovviamente, la qualità ne ha risentito. Nonostante tutto i riscontri relativi a quell’album sono stati più che buoni, tanto che, per registrare ‘Wishmaster’, ci siamo potuti appoggiare a studi di registrazione prestigiosi come i Finnvox Studios, un posto dove la lavorazione può essere eseguita in maniera professionale e dove il suono di ogni singolo strumento può essere curato al meglio. Credo che, mai come in questo caso, chitarra, basso e tastiere abbiano avuto una resa sonora simile. Tutti noi, poi, al momento di entrare in studio eravamo tutti caricatissimi, sapevamo quanta attesa c’era attorno alla band e questo ci ha aiutato molto a trovare gli stimoli giusti e a dare il meglio di noi stessi. Senza dubbio nell’ultimo periodo siamo maturati tutti enormemente come musicisti, però eravamo anche tutti motivatissimi al momento di registrare ‘Wishmaster’, cosa che, indubbiamente, ha giovato al suo sound”.

L’impressione è che, rispetto al passato, le vostre nuove composizioni siano più elaborate ma, allo stesso tempo, più melodiche, cosa che consente loro di essere più dirette ma non meno affascinanti.
“È vero. Il fatto è che, in ‘Oceanborn’, c’erano fondamentalmente due tipi di canzoni, quelle più melodiche e dirette, e quelle più complesse ed elaborate. Per ‘Wishmaster’ abbiamo invece cercato di fondere queste due componenti perché, dopo tutto, sono due tratti salienti della musica dei Nightwish. Una canzone deve essere melodica e immediata per poter essere fruita da più persone possibile, però allo stesso tempo, come è nostra natura, elaborata e ricca di atmosfere e stili differenti. Questa volta abbiamo perciò cercato di fondere questi due aspetti, ottenendo un risultato che ci soddisfa a pieno”.

Una canzone che alla quale sono affezionato è ‘Wanderlust’, traccia che lascia trasparire tutto il vostro amore per una band come i nostrani Rhapsody…
“Trovi? È una canzone che piace molto anche a noi, però per quanto riguarda l’influenza Rhapsody, dovresti chiedere a Tuomas visto che è lui l’autore di tutte le nostre canzoni. Quello che è certo è che tutti noi apprezziamo molto i Rhapsody e siamo affascinati dalla musica e dalle atmosfere che riescono a ricreare”.

Oltre al metal sinfonico rhapsodiano presente su ‘Wanderlust’, la musica dei Nightwish è aperta a molti stili. Io, ad esempio, in fase di recensione, l’ho definita la nuova frontiera del power…
“Può essere, però siamo tutti dell’idea che sia difficile trovare una giusta definizione per la nostra musica, perché racchiude in se veramente numerosi elementi: c’è il cantato lirico che, ovviamente, rappresenta per la band qualcosa di nuovo e di originale, c’è un background metal, visto che tutti noi ascoltiamo questo genere di musica, e c’è una componente cinematografica, visto che Tuomas ama le colonne sonore dei film. Molta gente ci considera una band di metal melodico, altri di metal sinfonico, altri ancora semplicemente una power metal band…come vedi è difficile mettere d’accordo tutti, perché ognuno avrà una sua idea personale, e dopotutto non è nostra intenzione mettere tutti d’accordo limitando il nostro sound ad un unico stile ben classificabile!”.

Hai accennato al cantato lirico di Tarja che, come la vostra musica, del resto, in ‘Wishmaster’ ha compiuto un vero salto di qualità!
“È vero, dopotutto Tarja rappresenta molto per i Nightwish, quindi è normale che si sia puntato molto sulla sua voce e sull’aspetto lirico della nostra musica. È innegabile che la voce di Tarja sia la carta d’identità della musica dei Nightwish e che la nostra band sia riconosciuta in giro per il cantato lirico, inoltre credo che Tarja sia una delle voci più interessanti e di talento nel panorama metal odierno, quindi abbiamo voluto investire molto su di lei in termine di lavoro. È assolutamente inusuale una come lei nel mondo della musica metal, non c’è un’altra cantante come lei, e di questo tutti noi ne andiamo fieri!”.

Il vostro immediato futuro, ora, è segnato da una numerosa serie di esibizioni live…
“Sì, ci dobbiamo esibire ad un festival in Belgio, dopodiché intraprenderemo, dopo una breve vacanza, un lungo tour in Finlandia sino al tour europeo che, partendo ad ottobre da Amburgo, ci porterà a suonare in tutti i principali Paesi europei”.

Anche in Italia?
“Incredibilmente no! È una cosa che ci sorprende non poco, però sembra che nessun promoter sia interessato a organizzare un nostro concerto da voi. È un vero peccato perché l’Italia è un Paese che tutti noi amiamo moltissimo, tutte le volte che ci abbiamo suonato ci siamo trovati benissimo e la richiesta per suonare da voi l’abbiamo fatta, però pare non essere stata al momento accolta”.

Hai accennato alla vostra precedente venuta in Italia. Ho avuto modo di vedervi a Torino di spalla ai Rage. Che cosa ricordate di quella data?
“Si è tenuta in un locale chiamato Supermarket, se ricordo bene. Sì, è stato un concerto molto buono, e poi in quella occasione abbiamo avuto l’opportunità di incontrare per la prima volta i Rhapsody, musicisti che tutti noi stimiamo moltissimo ma, principalmente, dei ragazzi estremamente simpatici e disponibili. È proprio un peccato non potere tornare a suonare da voi…”.

Per concludere, chi è il Wishmaster?
“Chi è il Wishmaster? Non lo so! Se c’è una persona nella band che, forse, è in possesso della risposta alla tua domanda è Tuomas, colui dal quale nasce il mondo dei Nightwish. Anzi, se poni questa domanda ad altre persone, in molti di sicuro verranno a dirti che l’unico, vero Wishmaster, in fin dei conti, è proprio Tuomas!”.

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