Chastain – Suoni Dal Passato

Il 30/08/2018, di .

Chastain – Suoni Dal Passato

La potente fuoriserie Chastain da quasi trentacinque anni è lanciata in una folle corsa sulle perigliose autostrade del Metal. Al comando del veicolo un uomo solo, il guitar hero David T. Chastain, che, da buon pilota, ha sempre un occhio fisso sullo specchietto retrovisore, sui tanti chilometri già macinati. Abbiamo raggiunto il chitarrista in concomitanza con la ripubblicazione su vinile del classico del 1987 ‘The 7th Of Never’ da parte della Pure Steel Records. Un’occasione ghiotta per parlare del futuro ma, soprattutto, del passato di una delle band simbolo dello US Metal.

Benvenuto su Metal Hammer Italia, David! La Pure Steel Records ha appena ristampato il vostro terzo album, ‘The 7th Of Never’. Come ti senti dopo questo salto nel passato?
È interessante e bello sapere che i fan, sia vecchi che nuovi, vogliono ascoltare la nostra musica di tanto tempo fa. Quando abbiamo registrato quegli album non avremmo mai immaginato che le persone sarebbero state ancora interessate a noi dopo così tanto tempo. È proprio una bella sensazione!

‘The 7th Of Never 30 Years Heavy’ sarà distribuito in vinile, cosa ne pensi del ritorno in auge di questo supporto?
Penso che i fan amino davvero il vinile. Non solo perché hanno copertine più grandi e, molte volte, materiale aggiuntivo, si tratta proprio di una questione di suono. Molte persone preferiscono, indubbiamente, quello del vinile.

Quale obiettivo ti eri prefissato di raggiungere quando fondasti i Chastain nel 1984?
Ti giuro, era semplicemente pubblicare un album. Questo è stato davvero l’obiettivo iniziale. Una volta ottenuto il disco, volevamo che raggiungesse quante più persone possibile. E, ovviamente, dopo l’obbiettivo diventò registrarne un altro e poi un altro. È una routine veramente coinvolgente una volta che entri all’intero di questo circolo. Sono sempre stato molto prolifico, quindi è stato facile per noi registrare un nuovo album all’anno.

Questa prolificità, immagino, era in qualche modo influenzata dai tuoi idoli. Quali erano le tue fonti di ispirazione nel 1984?
Non ho mai avuto una band “preferita” di per sé. Ovviamente ho amato tutti i vecchi gruppi come Sabbath, Dio, Maiden, Priest, Scorpions, Ozzy, ecc… Comunque, volevo per la mia band un approccio un po’ più progressive rispetto al loro. Per un periodo mi è piaciuta molto anche la musica fusion, in quegli anni inserivo partiture un po’ più complicate all’interno delle nostre canzoni. Inoltre, avere la voce unica di Leather ci ha aiutato a ottenere da subito il nostro “suono Chastain”, che non era simile a quello di nessun’altra band.

Invece, in che modo è cambiato il tuo approccio alla musica in questi anni?
Ovviamente all’epoca registravamo i nostri dischi in modo molto diverso rispetto a oggi. Ad esempio, negli ultimi anni ho inciso numerosi album con il nostro batterista Stian Kristoffersen, e non l’ho mai incontrato di persona! Le singole parti vengono registrate chissà dove, fanno il giro del mondo, e finiscono nelle mie mani per essere mixate e perfezionate. Ai vecchi tempi con la band ci si incontrava in uno studio per un paio di settimane e là registravamo tutto insieme.

Ma dopo tutti questi anni di carriera ti consideri uno dei padrini del metal americano?
No, non credo di esserlo: c’erano già altre band metal prima di noi. Tuttavia, solo pochissime vanno ancora forte, la maggior parte di loro è finita fuoristrada da un pezzo.

La macchina Chastain invece continua imperterrita la propria folle corsa, immagino che qualcosa stia già bollendo in pentola. Mi sbaglio?
Ho designato il 2018 come l’anno delle ristampe e della pubblicazione del materiale che è conservato da tempo nei miei archivi. Ad esempio, ho recentemente rilasciato un altro disco dei Chastain & Harris che ho ritrovato per caso. Questa settimana pubblicheremo due album demo dei CJSS con alcune canzoni che i fan non hanno mai ascoltato. Più avanti nell’anno tireremo fuori un demo di Mark Shelton dei Manilla Road che ho registrato alla fine degli anni ’80 e che è rimasto nascosto nel mio armadio (al momento dell’intervista Mark Shelton non era ancora deceduto N.d.A). Quest’ultima uscita è una cosa particolarmente speciale per me. La qualità di alcune di queste registrazioni non è sempre di altissimo livello, però posso assicurarti che si tratta di musica di valore eccelso!

Un’attività decisamente proiettata sul tuo passato: pensi che questo salto indietro nel tempo possa in qualche modo influenzare la tua nuova produzione musicale?
Non è detto che questo guardami indietro sia necessariamente un qualcosa di buono o di cattivo, francamente non penso che ci sia un’enorme differenza tra il nostro primo album del 1985 e il nostro ultimo ‘We Bleed Metal’. Solo l’album dei Chastain del 1995, ‘Sick Society’, esula un po’ dalla produzione standard dei Chastain. Penso che la maniera in cui scrivo Heavy Metal e il modo in cui Leather canta la nostra musica ha avuto, ha e avrà sempre quel suono tipicamente “Chastain”.

Rimanendo sempre in tema di ristampe, la Pure Steel Records ha annunciato che ci saranno altre riedizioni di vostri classici in vinile. L’etichetta, però, al momento non ha reso noti i titoli, puoi anticiparmi tu qualcosa?
Certo, posso anticiparti che stanno per ripubblicare ‘The Voice of the Cult’, l’album dei Chastain del 1988. Questo vinile dovrebbe uscire a settembre, per quel che ne so.

Il momento dei saluti è arrivato, ti ringrazio per questa panoramica sulla tua carriera.
Il piacere è stato mio, vi ricordo che per ulteriori aggiornamenti sulla mia attività è sempre possibile collegarsi al sito della mia etichetta, www.leviathanrecords.com

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