Sadist – Più forti che mai!
Il 18/04/2025, di Alessandro Ebuli.

Ciao ragazzi, benvenuti a Metal Hammer.
Il nostro ultimo incontro risale al 2022 in occasione della pubblicazione della vostra biografia, curata da Massimo Villa, per Tsunami edizioni, che coincideva con la pubblicazione di ‘Firescorched’, un album molto importante per voi, complice un grosso avvicendamento in line up per la sezione ritmica. Quali sono le principali differenze tra ‘Firescorched’ e ‘Something To Pierce’?
“(Tommy) La prima differenza evidente è la sezione ritmica: fresca, giovane e pimpante! Per quanto il talento e la professionalità di Jeroen e Romain siano un fatto, avere due musicisti giovani ha portato parecchia energia al sound del nuovo album, che possiamo considerare tranquillamente un ‘Firescorched’ ssotto steroidi! Davide e Giorgio sono stati la chiave del successo di ‘Something To Pierce’, sono riusciti a portare linfa vitale al sound della band senza stravolgerlo”.
Nel vostro sound che si fonda sul Death Metal sono presenti elementi provenienti dal Prog, i più evidenti, ma anche dal Jazz e dalla Fusion, che ormai sono divenuti il vostro marchio di fabbrica. Chi tra voi cura la parte musicale da seguire in fase di composizione dei nuovi brani?
“(Tommy) Ti prego, non parliamo di Jazz, altrimenti Trevor si incazza 🙂 Scherzi a parte, nel bene e nel male, da anni il lavoro compositivo in Sadist, almeno in una fase iniziale, è ripartito equamente tra me e Trevor. Come per ‘Firescorched’, anche per il nuovo album Trevor ed io abbiamo lavorato alla realizzazione dei demo dei brani ai Nadir Music Studio, e successivamente abbiamo coinvolto Davide e Giorgio sugli arrangiamenti rispettivamente di basso e batteria”.
Avete mai pensato di scrivere un album puramente Death, senza utilizzare queste influenze che vi identificano in uno stile ormai consolidato?
“(Tommy) Il sound Sadist è un equilibrio delicatissimo tra le spinte Prog del sottoscritto e l’anima brutale di Trevor, nessuna delle due anime deve prevaricare sull’altra, altrimenti non avremmo un disco Sadist, ma qualcosa d’altro, ed infatti, sporadicamente, sia io che Trevor ci concediamo sfizzi “solistici” per non infettare il sound della band”.
Trevor, gli anni passano ma la tua voce non perde potenza, anzi sembra migliorare col tempo. Hai un metodo di allenamento per mantenerla sempre in forma?
“(Trevor) “Intanto grazie per la stima. Mi fa piacere pensare che vivere in mezzo ai boschi contribuisca anche alla voce. Non ci sono segreti particolari: aria pulita, non ho mai fumato, e non mi sono mai drogato. Cerco di evitare bevande troppo fredde, specie prima e dopo i concerti. Infine, per cantare Metal estremo è basilare cercare di lavorare il più possibile con il diaframma, e come sempre tanta passione e allenamento!”
I testi di ‘Something To Pierce’ affrontano tematiche molto violente. Chi scrive i testi nei Sadist? E come nascono, di getto seguendo il flusso di coscienza oppure c’è un lavoro di scelta, taglio e arricchimento, per arrivare alle liriche definitive?
“(Trevor) Da sempre mi occupo io dei testi. Con Tommy ci dividiamo il lavoro, musica e liriche devono fondersi al servizio della canzone. I testi di ‘Something to Pierce’ sono molto Sadist, rispecchiano il monicker. Lavoro con questo modus operandi: una volta individuato il concept chiudo gli occhi e inizia il viaggio. Mi ritengo fortunato in quanto ho parecchia fantasia, e ancora una volta i boschi giocano un ruolo fondamentale, trovare fonte d’ispirazione mi risulta naturale”.
Nell’album compare anche Gloria Rossi che ha già collaborato con Tommy nei suoi progetti solisti. Perché la scelta di includerla nel nuovo album?
“(Tommy) ’Something to pierce’ è l’album più vocale che abbiamo realizzato, partendo proprio dalla voce di Trevor, che tocca tutti i registri del metal estremo, arrivando al contributo di una professionista quale Gloria che ha contribuito a rendere l’atmosfera generale dell’album ancora più gotica e misteriosa. Dopo avere sperimentato con tanti strumenti diversi, era giunto il momento di approfondire LO strumento: la voce umana!”
Come avete scelto i nuovi membri del gruppo, Davide Piccolo al basso e Giorgio Piva alla batteria?
“(Trevor) Conoscevamo questi ragazzi attraverso la loro band Fate Unburied. Davide e Giorgio sono giovani e tecnicamente molto preparati, ma in primis umili e con tanta voglia di fare. Sul lato umano non potevamo chiedere di più, oltre ad essere ragazzi divertenti, sono i nostri “figli” mancati; anche loro ascoltano Death Metal anni ’90, nonostante non fossero ancora nati, tutto questo è bellissimo!”
In trent’anni anni di carriera ne avete passate tante. Nella vostra biografia “La melodia del male” Massimo Villa ci ha raccontato molto della vostra vita on the road, ma c’è un momento della vostra storia che vi ha colpito positivamente, che ricordate con affetto, ed uno che invece vorreste cancellare dalla vostra storia?
“(Tommy) siamo il frutto delle nostre scelte, passate e presenti. Spesso sono proprio le cadute che ci inducono a crescere, a cercare di migliorare, e probabilmente, se non avessimo fatto alcuni GROSSI sbagli, su tutti un disco nu metal a fine millennio che poi ha portato la band ad una lunga pausa di riflessione, non saremmo maturato tanti, pochi anni dopo, fino a realizzare uno dei nostri migliori album in carriera, e cioè l’omonimo ‘Sadist’ nel 2007”.
Chi ama il Metal si lamenta spesso del fatto che questa musica non sia apprezzata appieno. Mi sembra un pensiero retorico, i dati parlano chiaro, i festival Metal sono sempre sold-out e negli ultimi anni si è vista una rinascita dei gruppi Black che si ispirano ai grandi nomi dei primi anni novanta, per non parlare del Death che vede sempre più nuove band affermarsi. Cosa ne pensate?
“(Tommy) forse ricordo male io, ma da adolescenti, almeno negli anni Ottanta, essere rockettari o metallari era un modo per distinguersi dalla massa, insomma, qualcosa di cui andare orgogliosi. Cose come l’anticonformismo e l’andare contro corrente non possono riguardare la maggioranza, ma, per logica, solo una minoranza della popolazione! Questo in ogni ambito della cultura o di una sottocultura come quella Metal, quindi questa lamentela di alcuni riguardo alla poca diffusione del Metal in Italia è abbastanza stucchevole. Detto che i grossi nomi ed i grossi eventi hanno un discreto richiamo anche da noi, non possiamo pensare che il paese che ha inventato l’opera, di colpo si converta in blocco al Pig Squeel o al Growl! È già abbastanza deprimente esserci convertiti alla trap!”
Avete mai pensato di pubblicare un cofanetto celebrativo con tutti i vostri album? Alcune band lo hanno fatto e i risultati hanno soddisfatto le aspettative, soprattutto per i fan più accaniti, e potrebbe essere rivolto a chi tra i più giovani non possiede i vostri primi dischi.
“(Trevor) Per il momento abbiamo ancora voglia di scrivere nuova musica, ci sentiamo ispirati. Cofanetti, greatest hits, non saprei, sono troppo legato a tutta la fase compositiva e creativa che avvolge un nuovo album. Preferisco preservare le energie per un prossimo disco, ma non dico NO in assoluto!”
C’è ancora chi sostiene che la vita dei gruppi Rock e Metal sia improntata al cliché Sex, Drugs and Rock’nRoll, ma sempre più spesso gli artisti provenienti anche dalle estrazioni Metal più estreme conducono vite tranquille e ritirate in luoghi che tutto hanno a che fare meno con quel cliché. Cosa fanno i Sadist quando non scrivono musica e non suonano live?
“(Trevor) Si è sempre pensato che il rock fosse la sola musica legata alla trasgressione, specie in passato. In tutti questi anni abbiamo fatto molti tour, suonando per oltre due mesi tutti i giorni, pensare di fare serata dopo ogni concerto sarebbe impensabile, indipendentemente dall’età. Sia io che Tommy abbiamo sempre considerato Sadist come la nostra vita, il nostro lavoro e come qualsiasi professione ci vuole determinazione e serietà. Oltre la band la mia quotidianità è molto tranquilla. Come tutti sanno vivo lontano dalla città e dalle tante distrazioni. Credo sia giusto dare importanza: alla famiglia, alle amicizie, alla natura, agli animali. L’unica passione metropolitana che mi concedo è lo stadio, sono da sempre tesserato in Gradinata Nord e talvolta seguo anche in trasferta il mio amato Genoa!”
Avete già fissato delle date per promuovere ‘Something To Pierce’?
“(Tommy) stiamo chiudendo proprio in questi giorni alcuni festival estivi ed a breve dovremmo avere la conferma di un lungo tour europeo a Settembre con alcune band incredibili, ma per ora dobbiamo mantenere stretto riserbo in merito”.
Avete progetti per il futuro?
“(Trevor) Preferisco parlare di obiettivi. In primis cercare di migliorarci, sempre. Come detto poc’anzi, abbiamo ancora voglia di scrivere nuova musica, il decimo album è un traguardo, ma non abbiamo alcuna intenzione di fermarci, anzi. Vogliamo portare la nostra musica in tutto il mondo, ci sono tante cose da fare, e tutto questo è davvero stimolante”.
Volete aggiungere qualcosa alla nostra chiacchierata?
“(Tommy) oltre a ringraziare te e tutta la redazione per l’affetto ed il supporto che da sempre date a Sadist, vogliamo dare un abbraccio virtuale a chi sta comprando o comprerà il nuovo album! Grazie!”
“(Trevor) Intanto grazie per questa piacevole chiacchierata. Un abbraccio a tutti i lettori, nella speranza di vederci quanto prima on stage. In alto il nostro saluto, Stay Brutal “