Fates Warning + A New Tomorrow [Italian Tour] @Colony/Zona Roveri – Brescia/Bologna, 9-10 febbraio 2017

Il 11/02/2017, di .

Fates Warning + A New Tomorrow [Italian Tour] @Colony/Zona Roveri – Brescia/Bologna, 9-10 febbraio 2017

Per parlare di questa serata è necessario, per una volta, partire dalla fine: è stato un gran bel concerto, i Fates Warning hanno suonato un set formato da canzoni che hanno spaziato lungo tutta la loro discografia presentandosi in una forma assolutamente sfavillante di fronte ad un fedele e nutrito gruppo di fans che dopo essersi goduti la loro ultima fatica discografica si sono riversati in buon numero al Colony di Brescia per poter assistere ad un concerto molto atteso. E le attese non sono state disilluse, anzi. Il cartellone prevedeva come band di supporto gli A New Tomorrow e gli Anticlockwise, proprio questi ultimi sono stati il primo gruppo a salire sul palco: la band presenta questa sera il loro nuovo ‘Raise Your Head’ la cui title track viene proposta in apertura, un sound genuino che trova nei Nevermore un punto di riferimento notevole. La band sul palco si diverte e cerca di coinvolgere il già discreto pubblico presente in sala, possiedono una buona presenza scenica riuscendo a scaldare il pubblico senza risparmiarsi colpendo nel segno con la riuscitissima ed energica ‘Broken Mirror’. Quest’ultimo è un brano che denota una buona coesione e preparazione tecnica nonostante il fatto che non si trovino ad essere nella formazione originaria in quanto il batterista ufficiale si trovi già in tour con un’altra band negli USA. Forse con il brano ‘Carry the Fire’ tratta dal primo album non riescono a trasmettere le stesse positive sensazioni del precedente set, è un brano mid-tempo che, complice una prima parte un po’ troppo intimistica, fa calare leggermente la ‘tensione musicale’ creata in sala, anche se va rimarcato l’estro e la tecnica esecutiva del chitarrista Pietro Pacio Baggi che attira l’attenzione del pubblico presente sotto il palco. A concludere la lunga ‘Into the R.A.M.’ che sfocia, dopo un’introduzione un po’ lenta e prolissa, in un’energetica sferzata dove il confine tra il thrash ed il prog è molto labile. Veramente interessante. Solo cinque pezzi per il combo nostrano ma che mettono in mostra una valida band alla quale auguriamo possano arrivare grandi soddisfazioni nel prosieguo della carriera. Nel frattempo, finita l’esibizione degli Anticlockwise, dopo un velocissimo cambio palco è il turno del modern rock degli A New Tomorrow, che stanno accompagnando i Fates Warning in questa seconda parte del loro tour europeo. Qui le coordinate musicali si spostano decisamente, i suoni più puliti e meno impastati, mid-tempos che denotano un buonissimo gusto per la melodia ‘aiutata’ dalla potente e cristallina voce di Alessio Garavello che si occupa anche delle parti di chitarra ritmica. Sono tante le teste che sotto il palco e sui divani del locale ne accompagnano il ritmo, una bella scoperta per chi non aveva ancora avuto modo di accostarsi alla band. Con il brano ‘Mother Earth Is Calling’ si alzano un po’ i ritmi prima di addentrarci nella inedita semi-ballad ‘Ignition’ che colpisce per la delicatezza unita ad un notevole talento compositivo. La successiva ‘Believe’ è un’altra mid-tempo che si staglia sui presenti come un macigno, pulizia esecutiva e nei suoni danno quella spinta in più ad una band che riesce egregiamente a mixare parti energiche ad altre più posate, di cui si deve particolare è la partecipazione all’esecuzione di 3/4 dei membri della band alle parti corali, particolare non da poco che dona quella profondità che raramente si riscontra nelle band dal vivo. La band sul palco si diverte, riuscendo a trasmettere questa attitudine al pubblico presente che ha seguito con molta attenzione tutta l’esibizione degli A New Tomorrow. Alle 22.00 è il momento dell’attesa per la vera attrazione della serata: i Fates Warning che arrivano in Italia per presentare il loro nuovo, stupendo ‘Theories Of Flight’. Alle 22.25 iniziano le danze, il numeroso pubblico presente si ammassa sotto il palco quando le note di ‘From The Rooftops’ risuonano nell’aria, chiudendo gli occhi sembra di sentirli su disco. La band è totalmente in palla e in misura maggiore rispetto a quando si presentarono in Italia per il tour di supporto al precedente ‘Darkness In A Different Light’. Certo, Ray Alder non riesce più ad arrivare alle tonalità alte del passato, ma la sua timbrica e presenza scenica è notevole, la sezione ritmica formata da Vera e Jarzombek è un muro di suono che farebbe la fortuna di qualsiasi band del globo. Con il secondo brano ci si tuffa già nel passato con ‘Life in Still Water’ da ‘Parallels’. Si sente la differenza di tocco e impostazione tra Zonder e Jarzombek ma quando la qualità c’è, le emozioni riaffiorano in maniera prepotente. E credetemi, se senza timore alcuno affermo che le emozioni sono palpabili, a fior di pelle. A scaldare gli animi ci pensa la successiva ‘One’ da ‘Disconnected’, un album che certamente ha segnato una nuova direzione che ancora oggi il quartetto porta avanti, chitarre ruvide e una potenza sonora maggiore rispetto a quanto fatto fino ad allora. E quella potenza e fascino i Fates Warning l’hanno conservata, eccome. Come non emozionarsi nella successiva A Pleasant Shade of Grey – III’, uno dei loro apici compositivi della loro trentennale carriera. È incredibile come dopo vent’anni certi brani conservino quella magia e freschezza compositiva come se fosse la prima volta. È come una macchina del tempo l’astronave Fates Warning, si passa dai classici a brani tratti dall’ultimo album come ‘Seven Stars’ con una grande naturalezza. Si nota anche come la voce di Alder si trovi più a suo agio con i brani nuovi, certamente tagliati e studiati sull’Alder odierno anche se, come già detto, la sua classe rimane inarrivabile. A sorpresa viene proposta ‘A Handful of Doubt’ dal controverso ‘FWX’, mentre l’accoppiata ‘One Thousand Flies’ e ‘Firefly’ sono gli unici estratti da ‘Darkness In A Different Light’, un disco altalenante che ha visto tornare la band dopo 9 anni di assenza dalle scene e che li ha visti rodarsi nuovamente insieme prima di cimentarsi con l’ottimo e smagliante ‘Theories of Flight’. È uno spettacolo su ‘Firefly’ vedere il portamento e il trasporto di un Joey Vera al centro palco accanto ad un Jim Matheos che stupisce per il suo coinvolgimento, lui generalmente molto posato e più in disparte. ‘The Light And Shade Of Things’ cantato da un sempre ricettivo pubblico è un altro estratto dall’ultimo album, una lunga suite che scivola via che è un piacere, denotando una band assolutamente in forma dopo quasi un’ora di show. Assolutamente incredibili. Si ritorna nel passato con altri estratti da ‘A Pleasant Shade of Grey – IX’ che incanta con la sua dolcezza e suadente magia acustica cantata a squarciagola da un pubblico che apprezza ogni singola nota che Matheos & Co. sciorinano per la delizia delle nostre orecchie. Come non emozionarsi di fronte alle successive ‘‘A Pleasant Shade of Grey – XI’ e ‘The Ivory Gates Of Dreams: VII’? Credete, le vibrazioni positive per i presenti sono state molte e intense, forti, quelle che riaffiorano ogni volta che questi brani vengono eseguiti. Il momento delle emozioni non si esaurisce, anzi continua con uno dei loro classici, quella ‘The Eleventh Hour’, sempre tratta da ‘Parallels’. che conserva un fascino ineguagliato: a momenti soavi e sognanti si alternano porzioni musicali intense ed energiche…da pelle d’oca, credete, sicuramente uno degli assoluti highlight di uno show proseguito con ‘Point of View’! E con brani di tale caratura è facile farsi scappare qualche lacrima prima delle conclusive ‘Through Different Eyes’ e ‘Monument’…basterebbe pubblicare la sola scaletta presentata questa sera per capire quanta classe, maestria, talento si celi dietro il moniker Fates Warning. E non saranno queste righe a cambiare opinione su un band che ha dato tanto alla scena musicale e che ancora tanto sembra sia in grado di dare, bilanciando vecchia produzione e nuova con esecuzioni impeccabili sia dal punto di vista meramente esecutivo che nella maniera in cui riescono a raggiungere il cuore del loro affezionato pubblico.

Foto di ROBERTO VILLANI

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