Halestorm + Devilskin @Alcatraz – Milano, 22 ottobre 2018

Il 07/11/2018, di .

Halestorm + Devilskin @Alcatraz – Milano, 22 ottobre 2018

Siamo sulle tracce del rock. La via da percorrere è sempre la stessa. Seguire la linea gialla per poi sbucare sulla ruvida superficie di via Valtellina, in direzione Alcatraz. Da quelle parti avrà luogo un evento che è ormai è rituale per l’Italia. Il concerto degli Halestorm. Dal 2013, almeno una volta l’anno (a eccezione del 2017), il gruppo americano dei fratelli Hale, è venuto a trovarci per fare festa ed in fondo il rock è quella così, un enorme party che ha luogo ovunque vi sia voglia di libertà e rumore. Si, ma in realtà si tratta di suoni bellissimi, come nell’ultimo album ‘Vicious’ che mostra una band in grande forma, azzeccando praticamente tutto. Il rock scorre forte negli Halestorm? L’ultima parola è quella del palco, dove ad aprire le danza vi saranno gli australiani Devilskin. Ancora una voce femminile a ruggire dietro il microfono e ancora rock di quello viscerale, di una formazione che pur avendo all’attivo solo due album, l’ultimo pubblicato nel 2016 ed intitolato ‘Be Like The River’, ha già un buon seguito ed all’attivo diversi tour. Le premesse ci sono per fare bene, ma quello che vogliamo è essere stupiti, quello che voglio è un enorme party caotico senza requie fatto di musica e sudore.

Devilskin

La voce Jennie Skulander la senti nelle osse. Potente, schietta, diretta. Sale e non poco. Ricorda in maniera meno virtuosa quella di Amy Lee degli Evanescence. Il brano d’apertura ‘Pray’ ascende possente, interpuntato poi da screaming vocali e disegnato nelle sue trame sonore da una band che dimostra subito voglia di esserci. Il pubblico mi pare decisamente ben disposto, alcuni nelle prime file, sono già piuttosto su di giri, nelle retrovie comunque l’umore è già alto. I Devilskin hanno parecchi assi nelle maniche. Canzoni che bramano di essere suonate live, ma tra queste sorprende ‘Start A Revolution’ con il suo ritmo cadenzato e quel coro contagioso. Sorprendono anche con la cover delle cover, quel pezzo storia che è ‘Holy Diver’ di Ronnie James Dio. Riproposta con un’energia rock invidiabile. Piace un pò a tutti. Non è finita qui però. La setlist è piuttosto lunga, a coprire un’ora di concerto. Ed i brani successivi confermano le qualità del gruppo e di certo entreranno ben presto nelle mie playlist. Canzoni quali ‘Until You Bleed’ oppure la conclusiva e cattivissima ‘Violation’ non meritano di essere perse di vista. Come i Devilskin credo si siano guadagnati qualche fan in più. Uno di sicuro.

Halestorm

Sarà in forma oggi Lzzy? Però sta bene con quel taglio…sta sempre bene Lzzy. Vero. Dai che manca poco. Le parole rimbalzano, si rincorrono vivaci nell’attesa che gli Halestorm compaiano sul palco. Quando poi succede, sarà la musica a scandire le tempo e null’altro. Con grande semplicità si materializza tra noi, Lzzy, con la sua chitarra bianca e vestita di nero. C’è curiosità però di capire quale set-list metteranno in scena gli Halestorm, certo alcuni brani ci devono essere a prescindere, ma sia l’ordine degli stessi che alcune rotazioni, creano suspence. Non una cosa da poco nell’era di set-list.fm. La partenza è affidata alla corrosiva ‘Black Vultures’ che rivela una cosa su tutte. Lzzy è in forma e intendo che stasera può tutto, ma una cosa su tutte: la sua voce ti entra dentro e pare non andarsene. Così da fuoco a due classici quali ‘Love Bites (So Do I)’’ e ‘Mz. Hyde’ che è un piacere lasciarsi abbrustolire. Nemmeno a dirlo, l’Italia c’è. Ed in fondo l’amore di Lzzy per questo paese, il suo vino, la sua lingua, le persone, è sincero. Così dopo una tiratissima ‘Mayhem’, Lzzy, a pieni polmoni, canta solitaria un tributo, l’ennesimo al suo pubblico, per poi ripartire a razzo in ‘Do Not Disturb’. Inesauribile si siede con il chitarrista per un duetto a acustico su un nuovo brano intitolato ‘The Silence’, che esplode in un crescendo virtuoso e corale. Il finale è il solito calcio in faccia affidato alla classica ‘Miss the Misery’ che ci tramortisce, ma non abbastanza per non essere pronti a rituffarci nel coro di ‘Here’s to Us’. Gente…ci siamo capiti. E’ stato rock’n roll di quello viscerale e vissuto dalla prima all’ultima nota…i titoli di coda sotto forma di applausi, quindi i cori rivolti anche ai Devilskin che salgono sul palco con gli amici Halestorm. Il party è finito con foto di gruppo e un non detto. Ritorneremo…I like it.

FOTO DI ANNALISA RUSSO

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