Ghost + Death SS + Lucifer @ Ippodromo Snai, Milano – 29 maggio 2023

Il 31/05/2023, di .

Ghost + Death SS + Lucifer @ Ippodromo Snai, Milano – 29 maggio 2023
  1. L’ultima volta che avevo avuto modo di vedere all’opera i Ghost, dieci anni or sono in occasione di un Sonisphere meneghino, Papa Emeritus II e i suoi Nameless Ghoul erano stati chiamati ad esibirsi in pieno giorno e, inutile dirlo, l’impatto scenico era stato veramente scarno, tanto da lasciare in me il pensiero di come avrebbe reso un loro show con i favori della notte. Da quel giorno di acqua sotto i ponti ne è passata, la band di Tobias Forge ha visto la sua popolarità schizzare alle stelle divenendo oggi una delle poche, nuove band “da arena” veramente credibili tanto da rendere ogni spettacolo un vero e proprio rito seguito da un numero sempre crescente di fedeli, come conferma anche la data odierna che, finalmente, sazierà ogni mia curiosità. Nonostante un giorno infame per un concerto (il lunedì porta di norma con sè le scorie del weekend), l’Ippodromo Snai di San Siro quando scocca l’ora X è abbondantemente popolato da metaller di tutte le età a conferma di come i Ghost siano riusciti a sfondare le barriere anagrafiche, vincere alcuni scetticismi iniziali e arrivare a spargere un po’ ovunque il loro verbo. Un pubblico caldo e partecipe, “rosolato” a dovere da due guest d’eccezioni che hanno “lavorato” i presenti ai fianchi sino a “consegnarli” agli headliner cotti a puntino.

Il compito di dare fuoco alle polveri e introdurre i fedeli al “rito” spetta agli svedesi Lucifer, band recentemente accasatasi con la Nuclear Blast etichetta per la quale uscirà il quinto lavoro ‘V’. Purtroppo quando la band guidata dalla bella Johanna Sadonis (il marito, l’ex Entombed/The Hellacopters Nicke Andersson per questo show è sostituito alla batteria da Danner Heaster) il pubblico è ancora scarno sotto al palco, il sole è ancora alto andando così inevitabilmente a influenzare l’atmosfera del set e i tempi a disposizione sono ridotti all’osso. I Lucifer avranno infatti solamente una ventina di minuti  per “scatenare” il loro rock dalle marcate tinte Seventies e, nonostante dei suoni non ottimali, la band riesce a fare il suo dimostrando di che pasta è fatta, grazie anche ad una eccellente presenza scenica della bionda cantante, con tanto di anticipazione di quello che verrà con l’esecuzione della coinvolgente ‘A Coffin Has No Silver’, primo singolo estratto dal prossimo lavoro in studio.

Setlist:

Ghosts
Crucifix (I Burn for You)
A Coffin Has No Silver
Wild Hearses
California Son

La seconda band in scaletta è stata voluta espressamente da Mr. Forge in persona in quanto annoverata tra le sue principali influenze e quindi l’orgoglio è ancora maggiore nel vedere sul palco i nostrani Death SS band che, non ci stancheremo mai di affermarlo, non ha mai realmente raccolto quanto avrebbe meritato alla luce di quanto dato alla scena metal (a livello di influenze e suggestioni) italiana e internazionale. Un concerto che è anche una sorta di tributo alla storia della band di Steve Sylvester, che per l’occasione lascia da parte le nuove produzioni, sciorinando una scaletta che rappresenta l’anima classica, quella storica del gruppo, con l’anthemica ‘Let The Sabbath Begin’ anno di grazia 2000 la traccia più recente, incastonata tra una serie di classici senza età. Dopo l’immancabile intro ‘Ave Satani’ la messa nera può avere inizio, ed allora spazio alle varie ‘Peace Of Mind’, ‘Cursed Mama’, ‘Horrible Eyes’, ‘Baphomet’, ‘Baron Samedi’, ‘Terror’, ‘Vampire’…  gemme di horror metal senza età, dall’impatto devastante nonostante i Death SS siano stati costretti ad esibirsi alla luce del sole e con un palco minimalista e privo di quelle scenografie che negli anni ne sono divenute parte integrante dello show. Cosa non manca è invece l’interazione del Vampiro con le due performer Dhalila e Jessica coinvolte costantemente in intrecci tra metal, sesso ed esoterismo che da sempre hanno fatto storcere il naso ai “benpensanti” ma che i fan continuano a amare e ad attendere avidamente show dopo show. Il finale è affidato all’inno ‘Heavy Demons’, un brano “pioniere”, avanti quando uscì nel 1991, dannatamente attuale nel 2023, semplicemente sublime quando suonato dal vivo. E sorridiamo nel pensare che se gli osannatissimi Ghost oggi chiamano a sè folle enormi, parte del merito va anche al Vampiro, alla Mummia, allo Zombie….

Setlist:

Intro-Ave Satani
Peace of Mind
Cursed Mama
Horrible Eyes
Baphomet
Baron Samedi
Terror
Vampire
Let the Sabbath begin
Heavy Demons

Finalmente ci sono le tenebre ad abbracciare l’avvento dei Ghost, e quando le note di  ‘Imperium‘ riecheggiano nell’Ippodromo capiamo che il rito sta per avere il suo compimento. Quando il telo bianco che nasconde uno stage in “formato cattedrale” collassa liberando i Nameless Ghouls il parterre esplode e si incendia quando la scena viene presa da Papa Emeritus IV che prende subito in mano le redini del gioco grazie anche all’efficacia live di due bombe come ‘Kaisarion’ e ‘Rats’. Tobias Forge si conferma un autentico flagello on stage, allestendo uno spettacolo che arriva a equilibrare alla perfezione rock e teatralità, blasfemia ed entertainment, melodia e pesantezza, offrendo al suo pubblico esattamente ciò che questi si aspetta da lui, partendo dai cambi d’abito e di personaggio sino ad arrivare alla defibrillazione di Papa Nihil per l’assolo di sax canonico in ‘Miasma’.

Negli anni sono state tagliate dalla scaletta alcune delle canzoni più amate ma anche più datate come ‘Devil Church’ e ‘From The Pinnacle To The Pit’ ma al loro posto troviamo un paio di nuovi brani che vanno ad aumentare la quota di ‘Impera’ come l’incalzante ‘Watcher In The Sky’ o la cadenzata ‘Respite On The Spitalfields’, lento da pelle d’oca. Per la cover di rito a questo giro la scelta è caduta su ‘Jesus He Knows Me’ dei Genesis ed il pubblico dimostra ancora una volta di apprezzare la scelta della band. I pezzi più datati come ‘Con Clavi, Con Dio’, ‘Year Zero’, ‘Ritual’ e ‘Mummy Dust’ spiccano per la loro pesantezza e lasciano ancora emergere quell’anima metal che aveva accompagnato la band nei primi anni di carriera, andando nel tempo levigandosi e ammorbidendosi a favore di soluzioni più rock oriented ma non per questo di minore impatto, tanto che ben si intrecciano in una scaletta decisamente varia studiata per andare ad abbracciare tutta la produzione discografica della band. ‘He Is’ era e si conferma una gemma di assoluta bellezza, quindi in un crescendo di emozioni tra giochi di luce, effetti pirotecnici e un impatto visivo oltre che sonoro di rara intensità si arriva al compimento del rito con i bis di rigore, affidati a ‘Kiss The Goat’, ‘Dance Macabre’ e l’immancabile ‘Square Hammer’, ultimi rintocchi prima che la band possa prendersi con un rispettoso inchino il meritato applauso del suo pubblico.

Setlist:

Kaisarion
Rats
Faith
Spillways
Cirice
Hunter’s Moon
Jesus He Knows Me (Genesis cover)
Ritual
Call Me Little Sunshine
Con Clavi Con Dio
Watcher in the Sky
Year Zero
Spöksonat
He Is
Miasma
Mary on a Cross
Mummy Dust
Respite on the Spitalfields
Encore:
Kiss the Go-Goat
Dance Macabre
Square Hammer

Servizio fotografico a cura di Alice Ferrero 

 

 

 

Leggi di più su: Ghost, Death SS.