Sons Of Apollo – Psychotic Symphony

Il 15/11/2017, di .

Gruppo: Sons Of Apollo

Titolo Album: Psychotic Symphony

Genere: ,

Durata: 57 min.

Etichetta: Inside Out

Distributore: Sony

92

Chi si celi dietro il monicker Sons Of Apollo è ormai cosa risaputa, non è il caso che il sottoscritto perda tempo ad elencarvi i cinque musicisti che hanno dato vita ad uno dei dischi dell’anno. Quando ci si imbatte in queste ‘supercorazzate’ o ‘superband’ per utilizzare un termine più consono ai nostri lidi musicali bisogna ammettere che spesso e volentieri i risultati non sono pari alle tante (e grandi) aspettative che questo o quel nome possono suscitare nell’ascoltatore e potenziale fan. Questa volta invece ci si imbatte nella classica massima ‘l’eccezione conferma la regola’…e sì, perché ‘Psychotic Symphony’ è un album monstre in tutti i sensi: capacità esecutive, produzione, songwriting. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che vale la pena di approfondire, il vero valore aggiunto di un’ora intensa di musica dove si viene facilmente conquistati rimanendo catapultati realmente in un’altra dimensione dove i sensi si perdono e si sublimano in un connubio perfetto. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare questi nove brani non sono incentrati solamente sulle (comunque sempre presenti) tastiere di Derek Sherinian e dal drumming di un sempre controllato e mai invasivo Mike Portnoy, il tipico suono ed estro di Billy Sheehan è riconoscibile fin dalle prime note di ‘Coming Home’ mentre si scopre il talento di un eccellente Ron Thal ‘Bumblefoot’, troppo spesso relegato a ruolo di comprimario vista la sua non felice esperienza nei G’n’R ma il cui talento esplode letteralmente invadendo ed infarcendo ogni singolo frangente di ‘Psychotic Symphony’ con il suo personalissimo stile. Jeff Scott Soto è uno dei tanti valori aggiunti di questo progetto, una delle migliori voci del rock contemporaneo con la sua voce suadente, calda e avvolgente con la quale è in grado di far risaltare il grande lavoro dei suoi compagni di avventura non da comprimario ma da vero fuoriclasse. Riesce ad imprimere personalità a queste nove gemme che, probabilmente, avessero avuto un altro interprete vocale non avrebbero brillato così intensamente. Basta ascoltarlo nell’epica ‘God Of The Sun’, nella prog-esque ‘Labyrinth’ o nella semi-ballad ‘Alive’ per rendersene conto tributandogli tutti i dovuti meriti. Il duo Sherinian – Portnoy è riuscito magicamente e con molto mestiere ad incanalare tutto questo talento in un magma sonoro eccellente, mai una nota fuori posto e sempre al servizio della canzone senza eccedere in inutili tecnicismi che sarebbero risultati fuori luogo. Chiaramente le canzoni non sono mai semplici quattro quarti, la tecnica esecutiva è presente in ogni singolo frangente ma sempre al servizio della ‘forma-canzone’ che è la chiave giusta per poter catturare l’attenzione dell’ascoltatore senza lasciargli la tentazione di schiacciare il tasto ‘forward’. Fare anche un elenco delle migliori canzoni diventa compito alquanto arduo e, per certi versi, superfluo poiché ognuno di noi potrà avere la sua personalissima tracklist, lo stile è quanto mai vario: si possono ascoltare prog songs piene di pathos come ‘Labyrinth’, l’epicità della strumentale ‘Opus Maximus’ concentrato di maestria ed eclettismo, le melliflue atmosfere di una semi-ballad come ‘Alive’ che potrebbe avere notevole airplay facendo valicare il nome dei Sons Of Apollo al di fuori della stretta cerchia dei prog-maniacs (gustatevi le sonorità ed il solo del buon Bumblefoot…da pelle d’oca). Le tastiere di Sherinian sono più ispirate che mai anche quando si tratta di eseguire ‘FIgaro’s Whore’ e ‘Divine Intervention’, un connubio che riporta alla mente i grandi Deep Purple con le sue atmosfere hard rock seventies. Non c’è altro da aggiungere, ‘Psychotic Symphony’ è uno dei migliori album degli ultimi anni per personalità, per la quantità di talento in esso contenuto di un’ora scarsa di musica, quella con la M maiuscola che non farete fatica ad amare. Da subito.

Tracklist

01. God Of The Sun
02. Coming Home
03. Signs Of The Time
04. Labyrinth
05. Alive
06. Lost In Oblivion
07. Figaro’s Whore
08. Divine Addiction
09. Opus Maximus

Lineup

Jeff Scott Soto: lead vocals
Ron “Bumblefoot” Thal: guitars
Billy Sheehan: bass
Derek Sherinian: keyboards
Mike Portnoy: drums