Ihsahn – Ámr

Il 22/05/2018, di .

Gruppo: Ihsahn

Titolo Album: Ámr

Genere: , ,

Durata: 55 min.

Etichetta: Candlelight/Spinefarm Records

86

Ihsahn è un’idra, un essere mitologico, una forza della natura e allo stesso tempo un individuo calmo, un musicista riflessivo, un uomo a cui le etichette stanno strette e cui piace infrangere limiti e stereotipi. Tutto questo si riflette nella sua musica, nel suo sviscerare l’intima identità delle note e nell’affiancarle, nel gettare nel turbinio dei sensi il paradigma mefistofelico della consumata figura del dio del metallo nero, sconvolgendo l’espressione di colui che lo segue e lo ascolta, rovistando nelle budella degli inferi e tirandone fuori soltanto tre lettere Á, M, R, ovvero quelle che compongono il titolo del nuovo disco dell’artista di Notodden.

La musica della carriera solista del musicista norvegese ha da sempre posto degli interrogativi, e il più grande forse, riguarda proprio l’essenza della persona in questione. Dove finisce Vegard Sverre Tveitan e dove inizia Ihsahn? Perché, in fin fine, il fulcro del discorso è proprio questo. A partire da ‘The Adversary’ (2006) e giungendo, soprattutto, all’oramai penultimo ‘Arktis’ (2016), le due facce – non personalità – del cantante, chitarrista e compositore nordico si sono intrecciate, mischiate, fuse, imperniate, arrovellate, divise, scontrate, umiliate e offese, plasmando un ibrido perverso e demoniaco sgradito ai più, o almeno ai quei più che lo vedono dominare il palco con gli spallacci corazzati.
Oggi Ihsahn e Vegard sono un’entità unica di livello superiore, che incontra i fan con una camicia verde a quadri neri e sale sul palco vestito di tutto punto, come andasse a celebrare – più che ad assistere – a una solenne cerimonia. E la musica riverbera l’immagine dell’uomo.

Ihsahn sceglie tre semplici lettere per nominare il suo ultimo full-length, ‘Ámr’, una semplicità che contrasta, quasi stona, con la complessità dietro al lavoro. ‘Ámr’, difatti, è forse la summa dell’esegesi musicale iniziata non solo pochi anni fa con il percorso solista, piuttosto molto tempo più addietro, con gli immortali brani degli Emperor e la storia che ne è conseguita.
Unire più generi possibili, senza stonature e sbavature, di modo da partorire una creatura armonica, funzionante, sconvolgente, impavida, monolitica, immune dalle critiche e dal tempo che passa. Questa potrebbe forse essere la definizione per ‘Ámr’, un essere frankensteiniano con l’attitudine furbesca di Loki, la magniloquenza di un arcaico passato mai dimenticato e una bellezza inafferrabile, quasi quanto quella di un fugace attimo speso a contemplare lo spegnersi dell’aurora nel fulgido crepuscolo estivo.

Ed è così che i sintetizzatori di ‘Lend Me The Eyes Of The Millenia’ si fondono con la distensiva ‘Arcana Imperii’, con le elettroniche pennellate preraffaelitiane di ‘Sàmr’ o l’incombente e classicheggiante ‘One Less Enemy’, con la progressiva ‘Where You Are Lost And I Belong’, la frenetica ‘In Rites Of Passage’, la trascinante e granitica ‘Marble Soul’, la strana e lynchiana – qui sembra di trovarsi davvero nella Twin Peaks di Ihsahn – ‘Twin Black Angels’, fino alla più estrema ‘Wake’ e alla trasposizione in chiave ihsaniana, tra note classiche e graffianti, del poema di Edgar Allan Poe ‘Alone’.

Un mattino l’imperatore si svegliò e decise che toccare il cielo con un dito non era per lui sufficiente. Decise allora di afferrare l’universo, contorcerlo e regalarlo ai propri sudditi, dandogli il nome di ‘Ámr’.

Tracklist

01. Lend Me The Eyes Of The Millenia
02. Arcana Imperii
03. Sàmr
04. One Less Enemy
05. Where You Are Lost And I Belong
06. In Rites Of Passage
07. Marble Soul
08. Twin Black Angels
09. Wake
10. Alone (Poem by Edgar Allan Poe)

Lineup

Ihsahn: all instruments, vocals