Manes – Slow Motion Death Sequence

Il 24/08/2018, di .

Gruppo: Manes

Titolo Album: Slow Motion Death Sequence

Genere: ,

Durata: 44 min.

Etichetta: Debemur Morti Productions

Distributore: Audioglobe

86

Evitare di farsi trascinare nella prigione musicale che i Manes ti costruiscono pian piano attorno è davvero impossibile. La band di Trondheim, fondata da Sargatanas (voce, poi fuoriuscito) e Cernunnus (all’anagrafe Tor-Helge Skei), ha mosso i primi passi nel black metal con quel bellissimo ‘Under Ein Blodraud Maane’ che è oramai alla soglia dei vent’anni. Un gruppo che nella sua già lunga carriera – siamo a un quarto di secolo di longevità – ha rivoltato e stravolto il sound che in confronto a loro gli Ulver sono dei principianti.

Oggi ci troviamo fra le mani quello che è il quinto full-length del gruppo norvegese. Un disco senza dubbio sperimentale, termine che quando si parla di Manes è quanto mai scontato. L’avant-garde aulico si presenta, difatti, in una ecletticità sonora che l’ascoltatore di passaggio farà fatica a cogliere. Alternative, progressive, elettronica, jazz, trip hop, metal? In realtà, non si sa. I Manes hanno plasmato il loro sound, mescolando l’impossibile e serrandolo in uno scrigno che, ogni tanto, quando gli va, ci permettono di schiudere per testimoniare l’armonia cosmica che regna al suo interno. Ed è proprio questa l’impressione che ‘Slow Motion Death Sequence’ provoca: quella di essere dentro a uno spazio chiuso, che allo stesso tempo è un universo di sensazioni sconvolte dal continuo oscillare delle onde della coscienza.
Le palpitazioni, l’eccitazione e lo stupore di sentirsi scavare nell’animo con l’abilità di un chirurgo ci scombussolano già dalle prime due tracce, ‘Endetidstegn’ e ‘Scion’, le quali formano un groviglio di rami appuntiti che cinge il cuore, tanto da non permettere alcun movimento.
Non c’è, invero, alcuna filler in ‘Slow Motion Death Sequence’. Questo è il tipico disco di cui non bisogna interrompere l’ascolto, per evitare di spezzare il sortilegio che ci avvolge lo spirito.

‘Slow Motion Death Sequence’ è un disco assolutamente maturo, privo di sbavature, in grado di sbalzarci al cielo e, alla fine, di farci ripiombare con la medesima violenza alla triste realtà quotidiana.

Tracklist

01. Endetidstegn
02. Scion
03. Chemical Heritage
04. Therapism
05. Last Resort
06. Poison Enough For Everyone
07. Building The Ship Of Theseus
08. Night Vision
09. Ater

Lineup

Tor-Helge Cern Skei: guitars, keys, programming
viNd: guitars
Rune Hoemsnes: drums
Torstein Parelius: bass
Asgeir Hatlen: vocals