Xenos – Filthgrinder

Il 21/03/2020, di .

Gruppo: Xenos

Titolo Album: Filthgrinder

Genere:

Durata: 37 min.

Etichetta: Club Inferno Entertainment

67

Alle volte penso alla nostra musica come un mare in tempesta… in genere le onde, i marosi, portano in una direzione, ma nel suo infinito ed erratico scorrere ha anche potenti gorghi, correnti che ti sballottano più in avanti o – al contrario – ti riportano indietro. Proprio in uno di questi gorghi si trovano gli Xenos, formazione nostrana di thrash “old school” (segniamoci bene la parola), che con decisione e sicurezza stanno infatti guardando “indietro”, verso un modo di fare musica che è estrapolato direttamente dagli Anni ’80.
Ma perché abbiamo messo l’accento sulle parole “old school” e “guardare indietro”? Perché ‘Filthgrinder’, il primo prodotto degli Xenos, deve per forza passare attraverso questa chiave di lettura. Tutto infatti in questo prodotto guarda a quel tempo e a quel tipo di musica, non solo nelle note, ma anche nel modo di fare, nel modo di cantare, nel modo di registrare. ‘Filthgrinder’ è old school negli intenti, non solo nei risultati, e di conseguenza il suono non è certo quello tagliente e super-prodotto degli Heathen ad esempio. Il cantato non è pulito, preciso… è piuttosto cattivo, viscerale e imperfetto. Non ci sono click, sovraregistrazioni o artifizi da studio… qui la sala prove è fotografata nella sua imperfezione, e salvata a mo’ di istantanea sul disco. Il risultato è che i veri collanti dell’album quindi sono l’immediatezza, la cattiveria, l’assoluta convinzione che sta dietro la realizzazione dell’album intero. E’ così che quindi, superato il primo scoglio in cui ci aspettavamo una batteria più secca, chitarre più taglienti e una voce più definita, il disco presenta a noi la sua ghignante faccia, facendoci capire che stiamo guardando direttamente verso l’oscuro gorgo di cui parlavamo nell’introduzione. E così su queste veloci e brusche montagne russe troviamo molti pezzi interessanti, come la title-track, che ci prende a schiaffi con lo sferragliare di una ritmica che non avrà la chirurgica precisione di uno Skolnick, ma di sicuro ha tutta la violenza e la tecnica che servono a interessarci; oppure con ‘Birth Of A Tyrant’, pezzo a tratti più cadenzato ma che il piede sotto il tavolo ce lo fa battere eccome. E così, a poco a poco, entriamo nel mood del disco, cogliendo in esso più l’essenza di una ‘Fight Fire With Fire’, di ‘Raining Blood’ o ‘Over The Wall’ più che quella del thrash moderno che sentiamo adesso.
Quindi? Come valutiamo l’album? Beh, noi abbiamo gradito e questo è il giudizio più onesto che possiamo dare. Siamo consci che a molti potranno non piacere, ma in qualche modo queste sonorità e questo approccio hanno segnato i nostri primi passi nel mondo musicale, e li abbiamo “riscoperti” con piacere in questa rilettura made in Italy. D’altronde, riprendendo il tema marinaresco in apertura, è ovvio che la nave degli Xenos stia andando in maniera cosciente nella direzione opposta alla riva… e chi siamo noi per questionare la scelta di dirigersi indietro piuttosto che avanti? La differenza a questo punto la fa tutta la mano che tiene il timone, e questa mano per ora è salda e non tradisce ripensamenti.

Tracklist

01. Soldados
02. Filthgrinder
03. Post Apocalypse Breed
04. Birth Of A Tyrant (feat. Jeff “Mantas” Dunn)
05. So Old, So Cold
06. Iconoclast
07. Angel Of Silence
08. Peace Sells
09. Of Magma And War (feat. Si Cobb)

Lineup

Ignazio Nicastro – voce e basso
Giuseppe Taormina – chitarra
Danilo Ficicchia – batteria