Orianthi – O

Il 04/11/2020, di .

Gruppo: Orianthi

Titolo Album: O

Genere:

Etichetta: Frontiers

Distributore: Frontiers

70

Il più delle volte è necessario definire una persona in base alle tracce lasciate nel proprio passato, a quelli che sono stati i suoi trofei (o le sue sconfitte) per restituirne un’immagine che pur essendo una stilizzazione della sua essenza, sia comunque utile a tratteggiare una forma o nel caso di un musicista a definire almeno le coordinate musicali.

Di Orianthi infatti sappiamo che è una chitarrista talentuosa e il suo nome ha iniziato a brillare quando è stato associato a Michael Jackson con cui avrebbe dovuto suonare per un tour che mai si svolse (lei però appare assieme a Michael nel documentario di addio intitolato ‘This Is It’). In seguito viene notata niente meno che da Alice Cooper che la porterà con sé per ben due tour. Seguono quindi collaborazioni varie, tra le quali spicca quella con Sambora. In tutto questo Orianthi intende ritagliarsi il suo spazio: nel 2007 prende il via la sua carriera solista che ha uno dei suoi momenti più alti nel video in collaborazione con Steva Vai per il brano strumentale intitolato, ‘Highly Strung’. Riuscirà sin dagli esordi ad avere spazio nelle classifiche americane dove il suo rock dallo stile piuttosto classico riesce a fare breccia in un pubblico ancora sensibile a certe sonorità.
‘O’ arriva invece dopo una pausa di sette anni. Lasso di tempo in parte, immagino, speso a ridefinire i confini del suo stile e in fondo a ritrovarsi.

‘O’ prende avvio nel brano intitolato ‘Contagious’ che corre in un rock sporcato dai synth, da effetti vocali spinti che incrociandosi danno vita ad rock dalle venature pop (e viceversa). Funziona tutto piuttosto bene, ma quello che riesce a strappare, a deviare del consueto non è tanto la voce piuttosto sensuale di Orianthi, ma la sua chitarra velenosa, in grado di riff tirati e soli frustati.
Diversamente in ‘Rescue Me’ pulisce la voce nelle parti rallentate per poi concedersi una sorta di make up digitale quando si sale sia nel ritmo che nei toni della voce. La produzione di Marti Frederiksen diventa così decisiva in quanto chiamata a modulare i suoni in base alle necessità. Lo si può ben notare nella nona traccia intitolata ‘Company’, dove le atmosfere si fanno più dolci e i suoni virano al pulito. Per chiudere la panoramica sulla tracklist citerei un paio di brani che sono in fondo rappresentativi dello spettro musicale messo in scena stavolta da Orianthi: partendo dal rock patinato (ma allo stesso tempo graffiato e in fondo griffato) di ‘Impulsive’ e il mid-tempo di commiato intitolato ‘Moonwalker’ che chiude crepuscolare ‘O’.

L’ultimo di Orianthi è un album di fatica, di energia, di entusiasmo. Un mix che traspare in ogni singola traccia tanto da rendere sempre piacevole l’ascolto. Eppure sulle prime è possibile rimanere disorientati dai suoni, dall’uso massiccio di effetti e synth che di fatto danno una forma ben definita ai brani. ‘O’ infatti è una sorta di manifesto pop di Orianthi che tratta il rock come un oggetto di scena, vestendolo di colori talvolta sgargianti, talvolta più rarefatti e con il suo gusto che rimane in bilico tra il vintage e il moderno. Probabilmente mancano dei veri acuti, dei singoli che lascino il segno e più in genere l’estetica pare schiacciare l’energia del suo rock, ma non abbastanza da non lasciarci un buon ricordo.

Tracklist

01. Contagious
02. Sinners Hymn
03. Rescue Me
04. Blow
05. Sorry
06. Crawling Out Of The Dark
07. Impulsive
08. Streams Of Consciousness
09. Company
10. Moonwalker

Lineup

Orianthi Panagaris: guitars, vocals, programming
Evan Frederiksen: drums, bass
Marti Frederiksen: percussion, programming, bass on Track 3