Iron Savior – Skycrest

Il 15/12/2020, di .

Gruppo: Iron Savior

Titolo Album: Skycrest

Genere: ,

Durata: 56 min.

Etichetta: AFM Records

Distributore: Audioglobe

85

Prolificissimo, il germanico Sielck esce di nuovo dopo un solo anno coi suoi Iron Savior (undicesimo lavoro inedito dal 1997). Sielck, nelle note editoriali, racconta di come il suo comporre si fosse fermato durante il momento peggiore della pandemia in quanto, sebbene avesse più tempo, l’atmosfera negativa non lo aiutava; poi si è sbloccato e nel lavorare ai pezzi nuovi si è sentito improvvisamente infervorato. Peccato che ci sia stato un periodo di blocco (sorrido) perché altrimenti ci sfornava un album doppio! Alla fine però il suo entusiamo si sente in questo lavoro dato che splende meglio del precedente ‘Kill Or Get Killed’ che era troppo canonico. Non che qui lo stile sia diverso, ma le canzoni brillano meglio per songwriting ed espressività. Come al solito si percepisce forte la commistione tra Blind Guardian e Judas Priest, sentendo di più i primi in certe tracce e di più i secondi nelle altre.

Quattro sono le potenti escandescenze Power iniziando con la title-track ‘Skycrest’, il meglio però viene dopo con l’ottima ‘Our Time Has Come’, che ricorda un po’ i Gamma Ray, passando alla più veloce e altrettanto ottima ‘Silver Bullet’, decisa ma anche suadente alla maniera dei combo scandinavi; la quarta pallottola è la tradizionalissima ‘Ode To The Brave’ che chiude l’ascolto col botto. Bella la solidità middle–time di ‘Hellbreaker’, tra i brani più preistiani del lotto, che poi si apre in un ritornello arioso ed enfatico. Non mancano i momenti più cadenzati e ballabili come ‘Souleater’, ma l’orecchiabilità più spinta, e quindi più facile, si ha in altri due momenti: la lineare ‘There Can Be Only One’ che comunque si fa tesa e non commerciale, e soprattutto con l’accattivante ‘End Of The Rainbow’ il cui ritornello è un efficacissimo refrain che contribuisce a porre la canzone tra le composizioni che stanno in vetta a questo disco, a significare che l’orecchiabilità bisogna saperla gestire se si vuole mantenere lo standard qualitativo. Questa abilità si ripropone anche nella ballata ‘Ease Your Pain’, pur non risultando eccezionale; in ogni caso non un filler. La durezza della BlindGuardiana ‘Welcome To The New World’ è un’altra delle cose meglio riuscite dell’album per il suo pizzico di epicità e per la corale forza del ritornello. Ancora in alto si rimane con la piratesca e stavolta priestiana/acceptiana cadenza da inno di ‘Raise The Flag’, che sia Halford che Udo avrebbero cantato con pienezza alla loro maniera, e vi si aggiunge un assolo alla Saxon; il tutto riuscendo a rimanere perfettamente Iron Savior.

La band è assolutamente sempre riconoscibile, e ciò dipende dalla personalissima voce del singer e leader, il quale guida con perizia la propria ugola nelle strutture, riuscendo sia ad avere un approccio tonico, sia a cesellare efficientemente le linee melodiche. In tale apparato entrano cori perfetti, i quali sono la cosa che più li fa assomigliare ai Blind. Nella band si trova l’attitudine a porre molta attenzione anche agli assoli chitarristici, mai messi in secondo piano, al contrario visti come essenze necessarie. Puro Heavy Metal le cui forme Power ricordano molto di più gli anni Ottanta inglesi, anche se c’è molto anche degli anni novanta tedeschi di Helloween e Gamma Ray. Non è l’opera più significativa del gruppo, ‘Rise Of The Hero’ (2014) e ‘Titancraft’ (2016) sono sicuramente migliori, però si attesta su uno scintillante gradino di valore. Questo tipo di esuberanze riesce a conservare il fascino del vero Heavy Metal, quello che rappresenta il centro della natura della musica che amiamo, in grado di tenere in sé tanto il lato pesante che quello canticchiabile della musica dura.

Tracklist

01. The Guardian
02. Skycrest
03. Our Time Has Come
04. Hellbreaker
05. Souleater
06. Welcome To The New World
07. There Can Be Only One
08. Silver Bullet
09. Raise The Flag
10. End Of The Rainbow
11. Ease Your Pain
12. Ode To The Brave

Lineup

Piet Sielck: vocals, guitar
Joachim “Piesel” Küstner: guitar
Jan S. Eckert: bass
Patrick Klose: drums