Theatre Of Tragedy – Musique (20th Anniversary Edition)

Il 29/12/2020, di .

Gruppo: Theatre Of Tragedy

Titolo Album: Musique (20th Anniversary Edition)

Genere: ,

Durata: 48 + 41 min.

Etichetta: AFM Records

Distributore: Audioglobe

70

Per festeggiare il ventennale di un album significativo molte band, negli anni, si sono mosse in svariati modi: chi tramite concerti e chi, soprattutto di questi tempi, con pubblicazioni inedite e/o ampliate. ‘Musique’ giunge però inaspettato sugli scaffali dei negozi, dato che nel 2000 venne criticato dalla maggior parte di pubblico e stampa, e molto probabilmente tutt’oggi non è considerato da molti come uno dei lavori più rappresentativi del gruppo, colpevole di distaccarsi significativamente dai suoi tre predecessori: meno Gothic, più Industrial, Dark Wave, con richiami a band come Depeche Mode (e affini) e sfumature quasi Pop ad assecondare ritornelli catchy, e la conseguente preoccupazione che i TOT volessero passare da band di nicchia (ma punta di diamante in ambito Gothic) a qualcosa di più accessibile. Una formula che troverà conferma nel successivo ed altrettanto valido, e forse più ponderato, ‘Assembly’ (2002), dimostrazione della coerenza del quintetto, allora desideroso di sperimentare, di includere i gusti personali di ogni musicista in un unico lavoro ed attratto sia dai suoni ma anche dal successo della proposta. Questo a dimostrazione che ‘Musique’ non avrebbe rappresentato una mosca bianca all’interno della discografia dei norvegesi, ma il primo di una serie di lavori nei quali la band decise di mettersi continuamente alla prova. Motivo per il quale, credo lo si debba rivalutare.

Oggi, sempre in digipack grazie ad AFM Records (vent’anni fa la band era sotto Nuclear Blast) ed arricchito da un secondo CD contenente una versione inedita dell’album con un brano non incluso all’epoca (‘Quirk’) e, per i collezionisti, pubblicato anche in doppio vinile color azzurro, ‘Musique’ saprà (nuovamente) farsi apprezzare grazie a brani quali l’opener ‘Machine’, con le sue strofe anni ’80, ‘City Of Light’, la cui seconda parte richiama molto ai suoni di ‘Mechanical Animals’ di Marilyn Manson, le stupende ‘Fragment’, ‘Radio’ e ‘Commute’, nelle quali ai generi già citati, Metal e Hard Rock sembrano darsi il cambio. Alla voce meccanico/elettronica di Rohonyi nelle strofe subentra, nei ritornelli, quella dolce e malinconica di Kristine. Quest’operazione di alternanza tra le due voci, seppur ripetitiva, funziona, grazie ad ogni singolo strumento pronto ad assecondarle: strofe prettamente elettronico/digitali e mascoline si alternano a ritornelli soavi che restano in testa dopo un paio di ascolti, grazie ad accordi di chitarra semplici ed efficaci, accompagnati da soluzioni elettroniche pregevoli. Quando si vuole puntare su cattiveria e potenza, queste non mancano (‘Crash/Concrete’), così come non manca il brano piacione, ovvero la title-track, vittima della maggior parte delle critiche di allora, mentre ‘Image’, primo singolo estratto e cantato solamente da Kristine, rispecchia in toto le soluzioni proposte lungo tutto l’ album, con la giusta instancabile accessibilità che, se vent’anni fa fece indignare qualche fan, bisogna ricordare che era già stata cercata e trovata da altri colleghi in ambito Industrial (nel 1998 Manson, con ‘Mechanical Animals’, fece il botto). Chiude il primo disco un brano dai suoni leggermente modificati, quindi a conti fatti quasi solo vocalmente inedito: ‘Image’ cantata in francese. Sinceramente, tolto il pubblico d’oltralpe, dubito interessi a qualcuno.

Comprendendo lo sdegno di allora da parte dei fan, spiazzati da una decisa virata verso variegati lidi, mi sento in dovere di difendere la band continuando a considerare questo lavoro, sin dal giorno in cui, appena uscito, ne acquistai una copia in Germania, come un validissimo album di Industrial che molto probabilmente nel 2000 portava un nome “errato” in copertina: lo avesse pubblicato, ad esempio, il già citato Manson, ancora oggi si griderebbe al capolavoro. Come i dischi solo in apparenza meno riusciti di molte band, va contestualizzato a quelli che erano i trend di quei tempi ed ascoltato più volte. Ma snobbarlo a priori solo per la semplice pretesa, o meglio scusa, che da una band si debba reclamare sempre e solo una minestra, che quando è riscaldata viene comunque denigrata, assolutamente no. ‘Musique’ resta un album fresco, piacevolissimo, poliedrico ed in linea con le migliori produzioni di allora, ed il fatto che oggi lo si ritrovi a spegnere venti candeline in ogni negozio ne è la prova. Se per qualche motivo vent’anni fa non gli avete dedicato la giusta attenzione, con questa nuova uscita i TOT vi permettono di dargli una nuova chance: sono sicuro che, con un approccio all’ascolto oggi diverso e più aperto, (ri)scoprirete qualcosa che, nonostante non sia una novità, è sicuramente interessante.

Concludo lasciandovi con le parole del batterista Hansen rilasciate a Metal Hammer Italia (numero di novembre 2000): “…è importante per noi come musicisti progredire costantemente ed avere sempre nuovi obiettivi da raggiungere… Avere una sfida come musicisti, e come individui… Il fatto è che non vogliamo più essere catalogati ed etichettati, ed è per questo che l’ album si intitola ‘Musique’… Per esprimere che si tratta di un disco che va al di là di ogni categorizzazione.”

Tracklist

CD 1
01. Machine
02. City Of Light
03. Fragment
04. Musique
05. Commute
06. Radio
07. Image
08. Crash/Concrete
09. Retrospect
10. Reverie
11. Space Age
12. Image (French Version) – Bonus Track

CD 2
01. Fragment
02. Machine
03. City Of Light
04. Reverie
05. Radio
06. Commute
07. Retrospect
08. Quirk
09. Crash/Concrete
10. The New Man

Lineup

Liv Kristine Espenaes: vocals
Raymond I. Rohonyi: vocals, programming
Frank Claussen: guitars
Lorentz Aspen: keyboards
Hein Frode Hansen: drums