Venom – In Nomine Satanas

Il 21/09/2022, di .

Gruppo: Venom

Titolo Album: In Nomine Satanas

Genere: ,

Durata: 299 min.

Etichetta: BMG

90

Aaarrrggghhh! Ed eccoci al sestuplo boxset dei Venom ‘In Nomine Satanas’! L’operazione è nota, arcinota direi, poiché si tratta sostanzialmente della ristampa su CD + DVD di un cofanetto uscito circa tre anni fa in vinile. ‘In Nomine Satanas’ dei Venom torna a vedere l’ossimorica luce nel nuovo formato, insistendo sostanzialmente sugli anni della Neat Records, a partire dalle session di registrazione guadagnate grazie all’intercessione dello stesso Cronos fino all’ultimo disco prima dell’inizio di una delle tante diaspore, il live ‘Eine Kleine Nachtmusik’. Ecco, come capita spesso in questi casi, non c’è nulla di nuovo sotto il sole; almeno dal punto di vista attitudinale, dato che il sesto dischetto contiene chicche a sufficienza per chi ama scavare a fondo nelle origini dei propri beniamini.
Vale comunque la pena di scorrere una delle storie più gloriose di metallo nero come la pece, a partire dal debut ‘Welcome To Hell’, il dirompente lampo a ciel sereno che ammantò di repentina oscurità la lezione dei Motorhead consegnando all’umanità una serie di gemme imperdibili come la title track, ‘Live Like An Angel’, ‘Witching Hour’ e ‘In League With Satan’, per non parlare del proliferare di monicker ispirati ai titoli di pezzi del seminale platter. Per i particolari vi rimandiamo senz’altro allo speciale redatto per il quarantennale dell’album, e potete scommettere che ne realizzeremo uno analogo per l’imminente anniversario di ‘Black Metal’ (a sua volta oggetto di una ristampa in corso). Già, proprio il disco che ha dato il nome a un intero sottogenere, ispirandone buona parte dell’approccio e una porzione fondamentale di iconografia e di sonorità. Tre esempi valgano per tutti, dal manifesto programmatico della title track all’inno ‘Countess Bathory’ – che Quorthon ha sempre negato di conoscere, ma tant’è – passando da ‘Teacher’s Pet’, tanto per non farsi mancare nessuno dei peccati capitali.
Non c’è due senza tre, e il vecchio adagio si adatta perfettamente al trio di Newcastle: con ‘At War With Satan’ tentarono di accreditarsi nel mondo delle suite estreme, riuscendoci incredibilmente bene nonostante la rozzezza degli arrangiamenti, o forse proprio grazie a essa. Venti minuti di epicità da ascoltare con i pugni ben levati verso il cielo, e se non ne avete abbastanza nel disco delle rarità c’è anche la versione demo, assolutamente imperdibile; ‘Rip Ride’ e ‘Cry Wolf’ sono l’esempio di quanto valga la pena girare il lato (reale o virtuale) per trovare altri picchi che completano nel modo migliore la triade storica dei Venom.
Vi confesso che in questa sede ho trovato particolarmente piacevole riascoltare ‘Possessed’, un po’ la cenerentola del lotto, inficiato com’è da una produzione frettolosa e da un sound che iniziava inevitabilmente a imbastardirsi. Eppure, riascoltare a distanza di anni la doppia cassa perennemente sbilenca di Abbadon sin dalla sferragliante ‘Powerdrive’ ha sempre il suo perché, per non parlare del già citato ‘Eine Kleine Nachtmusik’ che beneficia dell’inclusione di ‘Nightmare’ (se non ne avete visto il videoclip promozionale è il momento di rimediare: i Venom sono anche e soprattutto questo). La porzione più interessante del cofanetto è comunque quella costituita dall’ultimissimo dischetto, denominato ‘Sons of Satan’ e contenente un succoso estratto delle prove a Church Hall (correva l’anno 1979!), nonché il celebre demo registrato l’anno dopo agli Impulse Studios, in cui il primo cantante Clive Archer (aka Jesus Christ) lascia il microfono a Cronos per ‘Live Like An Angel’ e nulla sarà più come prima. Sia su quest’ultimo pezzo che sul già citato demo di ‘At War…’ è possibile apprezzare un Mantas più figlio della NWOBHM che mai, un chitarrista la cui importanza è spesso soffocata dall’aura rumorista che circonda il combo, ma che ha ha costituito un perfetto contraltare al bulldozer del frontman.
Che altro dire? Il DVD meriterebbe un discorso a sé, ma è risaputo che i Venom sono rimasti nella memoria collettiva anche per i loro show infuocati (nel vero senso della parola) e per i siparietti distruttivi del signor Conrad “Cronos” Lant, che qui dilania il suo basso in una memorabile versione di ‘Countess Bathory’. D’altronde, il mio primissimo ricordo legato ai Venom ha un connotato ben definito: la paura. Vederne un enorme logo nero schizzato su un improbabile muro verde, sentire le urla e gli improperi di ‘Possessed’ che facevano il paio con una copertina inquietante, per non parlare dei tuoni in apertura del terzo disco e della straniante scelta mozartiana per il titolo del loro disco dal vivo. Paura e terrore, un po’ come le tastiere di Keith Emerson alle orecchie di un preadolescente; non è forse questo il miglior risultato possibile, per chi professa di provenire “from the very depths of Hell”?

Tracklist

CD1: Welcome To Hell
CD2: Black Metal
CD3: At War With Satan
CD4: Possessed
CD5: Eine Kleine Nachtmusik
CD6: Sons Of Satan
DVD: 7th Date of Hell – Live at The Hammersmith Odeon, 1984

Lineup

Conrad “Cronos” Lant: bass, vocals
Jeffrey “Mantas” Dunn: guitars
Tony “Abaddon” Bray: drums