Armor For Sleep – The Rain Museum

Il 26/09/2022, di .

Gruppo: Armor For Sleep

Titolo Album: The Rain Museum

Genere: , ,

Durata: 40 min.

73

Anche se escono un po’ dal seminato di questa pagina, gli Armor For Sleep hanno una storia interessante. Concentrandoci sugli ultimi eventi, avevamo lasciato l’alternative rock band del New Jersey come “congelata” nel 2007, dopo la pubblicazione cioè di ‘Smile For Them’. Infatti, negli anni successivi, il silenzio.  Nessuna dichiarazione, nessuno scioglimento roboante, ma un lungo silenzio, mancanza di attività e un nebuloso annuncio del 2009 da parte del frontman Jorgensen che – appunto – faceva pensare proprio a quello: uno scioglimento definitivo. Nel corso degli anni successivi, in realtà, qualche timido tentativo di reunion per qualche show c’è stato, ma l’unico che sembrava poter veramente avere un qualche tipo di risultato fu quello del 2020 che – guarda il destino – saltò invece per colpa del ben noto Covid-19. Fine dei giochi? No, per niente. Sfruttando il tempo libero e secondo noi anche la rabbia e i sentimenti contrastanti dovuti alla reclusione forzata, le penne scriventi della band si sono improvvisamente svegliate e hanno prodotto questo disco: ‘The Rain Museum’.

Bella storia quindi, per un album che sinceramente ci ha stupito. C’è tanto in questi 40 minuti di musica, più di quanto ci aspettassimo. C’è un bel concept dietro ad esempio; una storia post apocalittica su un mondo ridotto ad un deserto, sul quale non piove ormai più. Nel mezzo del deserto però c’è un sacrario, un museo appunto che mostra il mondo come era quando c’era la pioggia. Un concept quindi triste e volendo senza uscita, ma che aggregando i sentimenti già citati provenienti dallo stato di quarantena e quelli provenienti dalla fine del matrimonio del frontman si trasforma in musica vibrante, emozionale, accorata. E poi ci sono le canzoni, un pugno di brani corti, a cavallo tra indie rock, alt music, post punk e volendo pop rock ma che colpiscono quasi tutti al cuore, in modi sempre diversi. Abbiamo infatti i raggi di sole di ‘New Rainbows’ a illuminarci l’ascolto con splendide melodie vocali, rendendo ‘The Rain Museum’ un album sì a tratti malmostoso e malinconico, ma che tutto sommato una certa serenità di fondo non l’abbandona mai. CI sono le dinamiche più accese e frizzanti di pezzi più rock come ‘Whatever, Who Care’ che ci ricordano dell’ultimo album della band (2007, ricordate?), e ci sono le costruzioni di chitarra ritmica dell’iniziale ‘How Far Apart’ che ci parlano di una band capace di sfornare idee ancora fresche e attuali. Belle inoltre ‘A Teardrop (On The Surface of the Sun)’, caratterizzata da un crescendo emozionale che si spacca definitivamente sul trascinante ritornello; oppure la più pacata ‘Tomorrow Faded Away’, che copre il lato più liquido e pensoso della musica dei Nostri.

‘The Rain Museum’ è un bel ritorno, almeno per noi. Come già detto, i territori che percorriamo sono altri, ma l’ultimo disco del 2007 ci piacque ai tempi, e ritrovare la band inaspettatamente e con un album a fuoco ci ha fatto molto piacere. Provate a dargli un ascolto se cercate qualcosa di diverso; potreste trovare un buon compagno per momenti in cui la vita sembra rallentare e vi serve tempo per pensare.

Tracklist

01. The Rain Museum
02. How Far Apart
03. See You On The Other Side
04. World Burn Down
05. In This Nightmare Together
06. New Rainbows
07. I’m Not Myself
08. Whatever Who Cares
09. Rather Drown
10. A Teardrop On The Surface Of The Sun
11. Tomorrow Faded Away
12. Spinning Through Time

Lineup

Ben Jorgensen: lead vocals, rhythm guitar, piano
PJ DeCicco: lead guitar
Anthony DiIonno: bass, backing vocals
Nash Breen: drums, percussion