Avatar – Dance Devil Dance

Il 24/02/2023, di .

Gruppo: Avatar

Titolo Album: Dance Devil Dance

Genere: , ,

Durata: 42 min.

Etichetta: Black Waltz Records

74

“Balla, Diavolo, balla”. Si, ma grazie a chi? Beh tramite questo nuovo, nonchè nono, album in studio del quintetto originario di Göteborg degli Avatar, che dopo il valevole ‘Hunter Gatherer’ (2020), aveva il difficile incarico di ripeteresi, pur rinnovandosi. Il compito, tirando le somme, può definirsi pienamente svolto e soddisfacente, perchè ‘Dance Devil Dance’ risulta variopinto, disorientante e allo stesso tempo moderno, sinonimo di una band che, questa volta, si è lasciata andare, pescando a 360° da quel genere che tutti noi amiamo, e non solo. Si comincia con la titletrack, dove un’immediatezza alternative (più orecchiabile e cadenzata nei ritornelli), unita a suoni sinistri ed alla prestazione del frontman Eckerström, non può che richiamare a King Diamond, così come nella successiva ‘Chimp Mosh Pit’. ‘Valley Of Disease’ cambia le carte in tavola e, senza stravolgere il trademark degli Avatar, risulta essere il classico pezzo che gli Slipknot scriverebbero, se si cimentassero nel pianeta del metalcore.
Si comincia a ballare seriamente con la quarta ‘On The Beach’, i cui ritornelli ed il cui ponte chitarristico (da 02:31 a 02:46), con l’aiuto del frontman, bislaccamente si staccano dal resto del brano, sfiorando un motivo reggae velocizzato, e di conseguenza richiamando ad assolate spiagge. Neanche il tempo di abituarcisi, che ‘Do You Feel In Control?’ ci riporta, con pesantezza, a quanto proposto negli anni da Avenged Sevenfold e Bullet For My Valentine, con Eckerström accorto nell’immedesimarsi nello spirito sia di questo brano, così come nell’ennesima deviazione di questo disco, che prende il nome di ‘Gotta Wanna Riot’, inno punk/glam nel quale egli appare come un predicatore, intendo ad incitare la folla alla sommossa.
L’hard rock di ‘The Dirt I’m Buried In’, un mix tra quanto proposto da Ozzy Osbourne e i Nickelback, scorre piacevolmente, utile più alle radio che alla valorizzazione di questo lavoro, mentre ‘Clouds Dipped In Chrome’, con le sue chitarre ribassate, è il pezzo più estremo di ‘Dance Devil Dance’, nel quale a risaltare è nuovamente la performance del clown Eckerström, capace di muoversi sinuosamente tra growl, monologhi malati “alla Corey Taylor”, parti pulite e acuti degni di un cantante di una band power metal. La trascinante ‘Hazmat Suit’, seppur tra le più lineari del lotto, racchiude l’ennesima svolta, mentre ‘Train’ è, a detta di chi scrive, uno dei brani più geniali, per il pazzo tentativo di mescolare un pezzo sul quale avrebbe potuto presenziare il crooner Tony Bennett (se solo età e fisico glielo avessero permesso), a sfuriate tanto care al gruppo. Chiude questo disco la dignitosa ‘Violence No Matter What’, dove ricca e precisa è la partecipazione della frontwoman degli Halestorm Lzzy Hale, a suo agio su passaggi cadenzati, così come in perfetta simbiosi con la voce di Eckerström.
In conclusione, credo che il pregio di ‘Dance Devil Dance’ sia descritto nel titolo: è infatti un lavoro screziato questo dei cinque svedesi, che traccia dopo traccia cambia aspetto, unendo modernità a coinvolgimento, grazie soprattutto alla stravagante prestazione del loro cantante. Senza gridare al capolavoro (‘Hunter Gatherer’ resta mezza spanna più in alto), bisogna constatare come gli Avatar, dopo otto dischi, siano riusciti nel difficile compito di rinnovarsi, togliendosi (per ora) di dosso l’etichetta di “prevedibili”.

Tracklist

01. Dance Devil Dance
02. Chimp Mosh Pit
03. Valley Of Disease
04. On The Beach
05. Do You Feel In Control?
06. Gotta Wanna Riot
07. The Dirt I’m Buried In
08. Clouds Dripped In Chrome
09. Hazmat Suit
10. Train
11. Violence No Matter What (Duet with Lzzy Hale)

Lineup

Johannes Michael Gustaf Eckerström: vocals
Jonas Kungen Jarlsby: guitars
Tim Öhrström: guitars, backing vocals
Henrik Sandelin: bass, backing vocals
John Alfredsson: drums